Il corpo macchina della 6D Mark II (144x110,5x74,8mm, 765g) ha peso e dimensioni pressoché identiche al modello precedente: solo una decina di grammi in più, e poco meno di 5mm extra di spessore (probabilmente imputabili al display articolato). Risulta, per questo, tra le 35mm più "portatili" oggi disponibili.
Anche la struttura del corpo macchina è rimasta pressoché invariata. Confermato l'approccio con pulsanti a singola funzione (tipico della fascia Canon medio-bassa), che piacerà a chi proviene delle serie inferiori e, per l'ovvia immediatezza, a chi non ha mai usato Canon; d'altra parte, renderà la 6D Mark II meno appetibile per chi è alla ricerca di un secondo corpo 35mm più economico da affiancare a una 5D Mark III o successiva. Continua poi a mancare all'appello il multi-controller (joystick) sul dorso, che in presenza di un sistema AF a 45 punti è a nostro avviso quasi indispensabile per lavorare con singolo punto autofocus.
Sul dorso, oltre al display articolato che rappresenta la vera novità di questo corpo macchina, si nota solo un leggero riposizionamento dei pulsanti Play e Zoom (per lasciare spazio all'incavo del display) che non modifica minimamente la funzionalità della fotocamera.
Da segnalare che, nonostante il display articolato (adottato da Canon per la prima volta su una Full Frame), la 6D Mark II garantisce la stessa tenuta a polvere e umidità della 5D Mark IV.
1 – Il maggior elemento tecnico di interesse in questo prodotto è certamente il sensore Full Frame con tecnologia Dual Pixel CMOS, sinonimo di efficace messa a fuoco in modalità Live View. L'unione con lo schermo posteriore orientabile crea un mix particolarmente interessante.
2 – Dal confronto con la 6D originale, l'unica piccola variazione visibile frontalmente è il riposizionamento del comando di scatto remoto, che in effetti risulta più pratico rispetto alla classica posizione laterale.
1 - La ghiera dei programmi, dotata di blocco di sicurezza, prevede oltre ai programmi PASM e all'accesso diretto alla Posa B, due posizioni Custom, 11 Scene predefinite, il programma completamente automatico SmartAuto e l'ormai caratteristico programma Creative Auto, anch'esso automatico ma con possibilità di dare allo scatto un "tema" (Vivid o bianco e nero, Fluo, Tono caldo/freddo, LoKey/HiKey) e di gestire in modo guidato la sfocatura dello sfondo.
2 – Al pari dei modelli entry-level, i pulsanti di comando superiori svolgono una sola funzione. L'utilizzo è più immediato, di contro si rinuncia all'impostazione diretta del bilanciamento del bianco e alla compensazione flash che, per il pubblico di riferimento della famiglia 6D (e non solo) sono certamente di utilizzo sporadico.
3 – dotazione full-optional per la 6D Mark II: Wi-Fi con NFC, Bluetooth e GPS, oltre al già citato schermo touch.
4 – Per gestire i 45 punti del sistema AF e le relative modalità di raggruppamento, è comparso in prossimità del pulsante di scatto un pulsante dedicato, già utilizzato da diversi altri recenti modelli EOS.
1 – Il display articolato è la maggiore novità del corpo macchina. Si tratta di un 3,2" da 1,04 milioni di punti con angolo visivo utile di circa 170°. Eccellente leggibilità e sensibilità touch regolabile ne fanno uno strumento versatile ed efficace.
2 – Il mirino è uno degli aspetti che tradisce la natura non professionale del prodotto, data la non completa copertura della scena (98%). Il buon ingrandimento (0,71x) e la generosa distanza di accomodamento dell'occhio (21mm) ne fanno comunque uno strumento confortevole, e la funzione Intelligent Viewfinder offre diverse utili informazioni.
3 – Una leggera riorganizzazione dei pulsanti Play e Zoom, dovuta alle esigenze del display orientabile, non modifica assolutamente l'usabilità di questa macchina rispetto alla Mark I.
4 – Il "famigerato" PAD che, nelle EOS di fascia bassa, svolge la funzione di selezione punto AF. Non con la stessa efficacia del multi-controller, però!
5 – Singola scheda SD, standard UHS-I.