Nikon D850, la reflex per chi vuole tutto (e subito!)

Nikon D850, la reflex per chi vuole tutto (e subito!)

di Alberto De Bernardi , pubblicato il

“Risoluzione elevatissima, ma anche buona capacità di lavoro in bassa luce, ampia gamma dinamica e prestazioni da ammiraglia. Impossibile? Non per la Nikon D850, la reflex più versatile oggi disponibile. Ecco la nostra recensione completa”

Ergonomia ed efficacia

La D850 farà sentire ogni utente Nikon immediatamente a proprio agio (specie i possessori di modelli recenti come D500, con cui la D850 forma una coppia FX/DX perfetta); ciò non di meno, da immediatamente anche la sensazione di essere stata perfezionata rispetto ai precedenti modelli della famiglia D8xx.

Pulsanti e ghiere sono organizzati perlopiù ottimamente, e il joystick è una "novità" più che benvenuta. Continuiamo a non condividere la scelta di utilizzare il joystick anche per il blocco esposimetrico – a nostro avviso, crea infatti un po' di confusione avere due funzioni diverse assegnate allo stesso controllo fisico. Nonostante, poi, le possibilità di personalizzazione siano in generale molto ampie, riassegnare la pressione del joystick a una funzione diversa (ad esempio la selezione del punto AF centrale, funzione per default svolta dal pulsante centrale del PAD sottostante) lascerebbe orfani del blocco esposimetrico. Si tratta comunque di una piccola stranezza a cui ci si abitua presto, anche in considerazione del fatto che Nikon ha ormai scelto questa via per tutti i recenti modelli di fascia alta.


Sopra: inquadratura completa. Sotto: particolare al 100% (24mm, f/8, 1/250s, 140ISO).

Benvenuto anche il display orientabile e touch, richiesto e certamente apprezzato da buona parte del pubblico. Più che buona la sua implementazione: l'inclinazione di 90° verso l'alto o il basso assicura la giusta libertà d'azione senza ridurre apprezzabilmente la sensazione di robustezza. Anche grazie alle funzioni touch (e alla possibilità di selezione l'area AF con un tocco), l'esperienza Live View è sensibilmente migliorata rispetto a modelli Nikon più datati; non è comunque solo merito del touch: ora è disponibile la funzione focus peaking (anche se, inspiegabilmente, questa non si attiva durante la correzione manuale della messa a fuoco automatica), e sono disponibili due modalità di scatto Live View completamente silenziose (Mode 1, fino a 6 fps in formato FX, e Mode 2, fino a 30 fps per un massimo di 3 secondi, in formato DX e con risoluzione ridotta a 3600x2400). Purtroppo, la lentezza della messa a fuoco a sola rilevazione di contrasto limita la possibilità d'uso del Live View a still-life, paesaggi, e altri soggetti statici.

D'altro canto, salvo il caso di riprese in studio con fotocamera su cavalletto e/o da angoli difficili, sarebbe veramente un peccato utilizzare lo schermo posteriore anziché il fantastico mirino ottico. È davvero enorme (tanto che meriterebbe un oculare maggiorato), è "smart" (se lo si desidera, mostra in sovrimpressione un utile reticolo di ausilio alla composizione) e, fatti salve le piccole critiche mosse al punto 3 della pagina precedente, se utilizzato con ottiche luminose è davvero una gioia per gli occhi.        


Nikon D850 - 24mm, f/8, 1/160s, 100ISO.

Dopo l'esame preliminare, uno dei primi aspetti che abbiamo voluto verificare è la reattività complessiva della fotocamera, dato che, lo confessiamo, le specifiche ci avevano lasciati a suo tempo un po' increduli. Ci siamo dovuti ricredere: al di là della cadenza di scatto continuo, con la D850 è possibile mantenere un ritmo elevatissimo. In studio, dove si trova particolarmente a suo agio, e utilizzando lo scatto singolo, il limite è senza alcun dubbio la velocità del fotografo, e basta una SD per non avere problemi di buffer. Utilizzando lo scatto continuo, viceversa, una XQD è pressoché indispensabile per sfruttare al massimo questa fotocamera e rendere l'esperienza d'uso ancora più appagante.

Abbiamo apprezzato la notevole versatilità nella scelta del formato (JPEG, TIFF o NEF, 12 o 14 bit, compressione con o senza perdita di informazione, risoluzione Large, Medium o Small, FX, DX o formato intermedio con moltiplicazione 1,2x, rapporto 3:2, 5:4, o 1:1…). Qualcosa che molti concorrenti sono ben lontani dall'offrire.

Siamo inoltre rimasti assolutamente soddisfatti dall'esposimetro, sempre preciso e affidabile, nonché dall'evoluto bilanciamento automatico del bianco con possibilità di ridurre i toni caldi (Auto 0), di preservarli (Auto 2), o di mantenere equilibrio tra i due estremi, esattamente come accade anche sulla D5.

Altri aspetti che la D850 ha in comune con la D5 sono la funzione anti-flickering, a beneficio dello scatto continuo in luce artificiale, e – cosa più importante – il sistema AF. Rimandiamo alla recensione della D5 per una spiegazione dettagliata delle numerose modalità operative. In questa sede, ci limitiamo alla sintesi finale: la modalità 3D Tracking Nikon è considerata da alcuni fotografi la migliore su piazza, e alcune recenti aggiunte introdotte proprio con la D5, tra cui Dynamic area d9 o d25 e parametro di gestione Movimento soggetto, hanno colmato il gap funzionale precedentemente esistente con le ammiraglie della rivale Canon. Su una macchina come la D850, un sistema AF di questo tipo soddisferà abbondantemente qualsiasi esigenza.

Concludiamo questo paragrafo con due "sciocchezze", capaci però di trasmettere il livello di attenzione con cui la D850 è stata progettata: innanzitutto, avendo imparato la lezione dalla D800, sono stati rivisti i movimenti di otturatore e specchio per ridurre le vibrazioni in fase di scatto; inoltre, apprezzabile la retroilluminazione dei pulsanti di sinistra, a beneficio di chi si dedica alla fotografia notturna.