Nikon D850, la reflex per chi vuole tutto (e subito!)

Nikon D850, la reflex per chi vuole tutto (e subito!)

di Alberto De Bernardi , pubblicato il

“Risoluzione elevatissima, ma anche buona capacità di lavoro in bassa luce, ampia gamma dinamica e prestazioni da ammiraglia. Impossibile? Non per la Nikon D850, la reflex più versatile oggi disponibile. Ecco la nostra recensione completa”

Funzioni nuove (o notevoli)

Un'interessante novità della D850 è la funzione focus stack semi-automatica. La fotocamera produce automaticamente fino a 300 scatti con focus shift regolabile, che andranno però unite dal fotografo in post-produzione tramite software appositi, come Photoshop o Helicon Focus.

La funzione è ben implementata e consente di scegliere, oltre al numero di pose, l'intervallo di tempo tra due scatti successivi (dalla raffica a 5 fps fino a 30 secondi di ritardo), ed eventualmente se utilizzare lo scatto Live View silenzioso e se uniformare o meno l'esposizione tra scatti successivi; qualche secondo di ritardo tra scatti successivi consente di effettuare anche riprese con flash, mentre lo scatto silenzioso (elettronico) è utile in ogni caso, per ridurre le vibrazioni. Le sequenze focus stack possono essere salvate in cartelle separate.  


A sinistra: singolo fotogramma della serie. A destra: unione di 40 immagini prodotte con la funzione focus stack.

Per quanto riguarda il "passo" del focus shift, Nikon consente di scegliere un valore arbitrario compreso tra 1 e 10, il cui significato non è di immediata comprensione. Ogni passo equivale a 1/30 della lunghezza focale utilizzata – ad esempio, nel caso di un obiettivo macro 90mm, passo 1 equivale a uno spostamento della messa a fuoco di 3mm, passo 10 a uno spostamento di 30mm.

In pratica, basandosi anche sugli esempi forniti all'interno della documentazione, che riportano in apposite tabelle il numero di scatti necessari per ogni passo in funzione di focale, distanza e dimensioni dell'oggetto, è necessario effettuare qualche tentativo, tenendo conto che la messa a fuoco parte dal punto iniziale scelto del fotografo e si muove verso l'infinito (consigliabile quindi mettere a fuoco a una distanza leggermente inferiore). Step tra 3 e 5, con diaframmi 2-3 stop inferiori all'apertura massima dell'obiettivo, scelta ISO manuale e scatto silenzioso danno tipicamente i migliori risultati.     


SnapBridge: le fasi iniziali di connessione.

Anche la D850, come promesso in occasione della sua introduzione a inizio 2016, utilizza la piattaforma SnapBridge per la comunicazione (Wi-Fi / BLE) tra fotocamera e dispositivi smart. Consapevoli del fatto che l'App continua a suscitare giudizi contrastanti, riteniamo che a livello progettuale Nikon abbia fatto un buon lavoro: specie con l'attuale versione 2.0, l'interfaccia è pulita, funzionale e guida l'utente in modo efficace (anche grazie all'apposita voce di menu della fotocamera).

La connessione Bluetooth Low Energy è energeticamente efficiente e, rispetto alla tipica connessione Wi-Fi, ha il grande pregio di dover essere configurata una sola volta. Dopo l'accoppiamento, è possibile controllare la fotocamera da remoto (richiede Wi-Fi, disponibili i programmi PASM, scelta ISO e WB), sincronizzare le informazioni di ora e posizione geografica e, se lo si desidera, trasferire automaticamente una versione JPEG ridotta (2 Mpixel) di ogni scatto allo smartphone; necessario, in questo caso, salvare anche in formato JPEG – la fotocamera non effettua la conversione automatica se il fotografo sceglie di salvare in solo formato RAW.

In caso di connessione Wi-Fi, è possibile traferire JPEG a piena risoluzione, e in ogni caso è consigliabile utilizzare sempre anche il Wi-Fi, che grossomodo dimezza i tempi di trasferimento (da circa 10 a circa 5 secondi/foto).


SnapBridge: la schermata di controllo remoto.

I detrattori di questa soluzione lamentano, soprattutto, la mancanza di una connessione diretta ai social media: le foto possono essere inviate allo smartphone oppure, se lo si desidera, caricate automaticamente su Nikon Image Space (spazio di archiviazione illimitato per i JPEG a risoluzione ridotta); da qui potranno essere condivise sui social. A nostro avviso non si tratta di un limite, dato che per principio preferiamo sempre avere pieno controllo di ciò che si carica, e il passaggio da smartphone o da Nikon Image Space assicura questa possibilità.

Frustrante, però, che la connessione non avvenga sempre in modo "trasparente", con ogni OS e versione, come idealmente dovrebbe essere. L'App iOS richiede almeno la versione 9.3 del sistema operativo e iPhone 5 o successivo/iPAD di 4° generazione, con BT 4.0 (per BLE), ma oltre il 50% dei possessori segnala sul sito Apple problemi di connessione, specie in occasione di aggiornamenti del sistema operativo. Situazione analoga con Android; in questo caso, è necessario Android 5 o successivo, sempre con BT 4.0, ma di nuovo circa metà degli utenti segnala problemi di connessione con alcuni dispositivi (in particolare Huawei) e versioni del sistema operativo.    


SnapBridge: Nikon Image Space, preferenze e gestione immagini da smartphone.

Lo sviluppo RAW in-camera non è una novità in senso stretto, ma sulla Nikon D850 è estremamente efficace. Alle ampie possibilità di editing (ritagli e rotazioni, dimensione/qualità del file, Picture Style, WB, compensazione esposimetrica, riduzione rumore ad alti ISO, spazio colore, correzione vignetta e D-Lightiog) si accompagna in questo caso una funzione di elaborazione batch dei RAW estremamente rapida. Sfruttando il doppio slot, è possibile salvare i RAW di una memory card come JPEG sulla seconda, selezionando gli originali manualmente, per data, o scegliendo di sviluppare tutti i file. I JPEG vengono scritti al ritmo di 25 al minuto, che per inciso è 1/5 del tempo richiesto per uno sviluppo con Capture NX su un PC ben equipaggiato (Windows 10, Core i7 6° gen. 3.3 GHz, 16 GB RAM).

Segnaliamo infine come, anche a livello Menu, la D850 sia parente stretta della D5, offrendo lo stesso menu di personalizzazione (f1) e tutte le apprezzate "finezze" dell'ammiraglia, come la possibilità di disabilitare il rilevamento automatico del volto per ottenere un'esposizione più costante in modalità Matrix (b5) e la pratica funzione di calibrazione AF automatica degli obiettivi.