Fujifilm X-H1, la Serie X ha una nuova regina

Fujifilm X-H1, la Serie X ha una nuova regina

di Alberto De Bernardi , pubblicato il

“La X-H1 si posiziona al vertice delle mirrorless APS-C Fujifilm, offrendo ergonomia affinata e migliori doti video, grazie anche all'inedito stabilizzatore in-camera.”

Dettagli tecnici e prestazioni

 SPECIFICHE
X-H1
X-T2
Sensore X-Trans CMOS III APS-C (23,6x15,6mm)
Risoluzione 24 Mpixel - 6000x4000
Formato file RAF (RAW) 14 bit, JPEG
Sensibilità (estensione) 200-12.800 ISO (100-51.200 ISO)
Mirino Elettronico OLED 0,5" 3,69M punti 0,75x - 100%. Eye-point 23mm. Elettronico OLED 0,5" 2,36M punti 0,77x - 100%. Eye-point 23mm.
Display TFT 3,0" (7,6 cm) 1.040.000 punti, Touch TFT 3,0" (7,6 cm) 1.040.000 punti
Tempi di posa Otturatore meccanico: da 30s a 1/8000 + Posa B
Otturatore elettronico: da 30s a 1/32000s
Syncro flash 1/250s
Scatto continuo

8 fps max (Body)
11 fps (Con VPB)
14 fps (Otturatore Elettronico)

Esposimetro TTL 256 Zone
Compensazione -5 / +5 EV in passi da 1/3 EV
Bracketing

AE: 3 fotogrammi (passi da 1/3 EV): +/-2 EV
Bracketing Simulazione Pellicola, Gamma dinamica, ISO, AWB

Autofocus Intelligent Hybrid AF
N° punti (zone) AF

325 totali, 169 a rilevazione di fase
Single: 13x7 / 25x13 zone
Zone AF: 3x3 / 5x5 / 7x7 su griglia 13x7
Wide: fino a 18 zone

Sensibilità AF -3 EV
(-1 EV PDAF)

-3 EV
(+0,5 EV PDAF)

Video

4K 4096x2160 - 24p (15min)
4K 3840x2160 - 30p, 25p, 24p (15min)
Full HD 1920x1080 - 120p, 100p (6min)
Full HD 1920x1080 - 60p, 50p, 30p, 25p, 24p (30min)

4K 3840x2160 - 30p, 25p, 24p (10min)
Full HD 1920x1080 - 60p, 50p, 30p, 25p, 24p (15min)

Obiettivi compatibili Baionetta X-Mount
 I/O    
Memory card Doppio slot SD/SDHC/SDXC (UHS-I / II)
Interfacce

USB 3.0, HDMI Type D, Mic-in, PC Sync, Wi-Fi, Bluetooth 4.0

USB 3.0, HDMI Type D, Mic-in, PC Sync, Wi-Fi

 CORPO MACCHINA    
Flash -
Batteria NP-W126S 1260 mAh / 310 scatti NP-W126S 1260 mAh / 340 scatti
Dimensioni (LxAxP)

139,8x97,3x85,5 mm

132,5x91,8x49,2 mm

Peso 673g con batteria e 1xSD 507g con batteria e 1xSD

La X-T2 adotta l'ormai noto sensore APS-C X-Trans CMOS III da 24 Mpixel che si trova anche, tra le altre, all'interno di X-Pro2 e X-T2. Trattandosi di un sensore ibrido, questo determina anche buona parte delle caratteristiche del sistema AF, che per ciò che concerne la rilevazione di fase prevede 169 punti di messa a fuoco disposti entro una griglia quadrata centrale 13x13, che copre circa il 40% del fotogramma. In aggiunta ai punti a rilevazione di fase, la X-H1 offre 325 zone a rilevazione di contrasto disposte entro una griglia 25x13, come la X-T2; da questo punto di vista possono esserci differenze tra modelli basati sullo stesso sensore: la X-Pro2, ad esempio, fornisce 273 zone.

I vantaggi in termini di AF offerti dalla X-H1 rispetto alla X-T2 non sono immediatamente desumibili dalle specifiche, e riguardano in primis la sensibilità del reparto a rilevazione di fase, che passa da +0,5 EV a -1EV. La X-H1 può dunque lavorare a rilevazione di fase anche in condizioni critiche, risultando per questo più efficace in bassissime luci. Inoltre, lo stesso sistema AF a rilevazione di fase può funzionare fino a f/11, e nuovi, ottimizzati algoritmi di calcolo che processano informazioni con maggior grado di parallelismo rendono il tracking dei soggetti più efficace. Non si registrano invece variazioni significative rispetto alla X-T2 in termini di latenze o tempi di aggancio in condizioni di luce ideale.

Altro upgrade rispetto a quanto visto finora sulla Serie X è dato dal mirino, sempre OLED da 0,5" ma di risoluzione superiore, 3,36M di punti, al pari della GFX. Invariata la distanza di accomodamento dell'occhio mentre, come si legge in tabella, il rapporto di ingrandimento è leggermente diminuito rispetto alla X-T2. Di tutto ciò, per quanto ci riguarda la miglioria più significativa relativa al mirino è la maggior reattività quando si utilizza la funzione di commutazione automatica: il ritardo di accensione è passato da 0,4 a 0,15s – una differenza chiaramente percepibile in fase di scatto.

Il display posteriore è ora touchscreen, mentre altre specifiche fotografiche sono rimaste invariate rispetto alla X-T2. Sorprende in effetti, in questo caso negativamente, che non solo la cadenza di scatto sia rimasta invariata, ma che la raffica si sia leggermente accorciata. Prendendo a titolo di esempio le specifiche @8fps (velocità massima senza VPB con otturatore meccanico), la X-T2 poteva mantenere la raffica, secondo il costruttore, per 83 JPEG o 33 RAW compressi, mentre la X-H1 arriva "solo" a 80 e 31 fotogrammi, rispettivamente. Questo perché l'identico processore d'immagine deve qui destinare una piccola parte della sua potenza di calcolo alla gestione dello stabilizzatore (nonostante questo si serva già di due processori dedicati).   


Un'ultima precisazione riguardo alle prestazioni indicate in tabella: 11 fps sono raggiungibili solo utilizzando l'impugnatura verticale (Vertical Power Booster), mentre per raggiungere i 14 fps, a prescindere dalla presenza del VPB, è necessario rinunciare all'otturatore meccanico (che evidentemente ha negli 11 fps il suo limite fisico).

I nostri test hanno confermato quasi esattamente le specifiche di Fujifilm, a cui possiamo aggiungere qualche dato: scattando a 11 fps (modalità Boost), formato in RAW+ JPEG Fine è possibile salvare dai 22 a 24 scatti, a seconda che si opti per nessuna compressione o per la compressione lossless. In solo formato RAW i fotogrammi salgono, rispettivamente, a 23 e 29. Si arriva poi a 84 salvando solo in formato JPEG Fine.
Se si opta per la raffica da 8 fps, il numero di fotogrammi cresce leggermente qualora sia coinvolto il formato RAW (ad esempio, da 23 a 25 per il solo RAW non compresso), mentre diventa infinito salvando in JPEG. Analogamente, optando per i 14 fps, il numero di fotogrammi RAW diminuisce di poco (da 23 a 22 per il solo RAW non compresso), mentre si riduce sensibilmente nel caso del JPEG, la cui conta si riduce da 84 a 40.  

Lo stabilizzatore è accreditato sinteticamente di 5 stop, ma le sue prestazioni dipendono in effetti dall'ottica in uso. Un interessante retroscena riguardo questo aspetto è che finora Fujifilm ha dovuto rinunciare alla stabilizzazione in-camera a causa del ridotto circolo d'immagine prodotto da alcuni suoi obiettivi. Dopo anni di sviluppo, è finalmente riuscita a trovare una soluzione, ma rimane il fatto che obiettivi con circolo d'immagine maggiore offrono più ampio margine di manovra, e vengono quindi stabilizzati più efficacemente. Il caso migliore è quello dell'XF35mm F1.4, per il quale il costruttore dichiara 5,5 stop. Tutti gli altri obiettivi non OIS sono accreditati di 5 stop, così come il 100-400mm utilizzato nel corso di questa prova. Il diffuso XF18-55 F2.8-4 è accreditato di 3,5 stop.    

Migliorie significative riguardano il comparto video, che offre ora anche il 4K DCI (4096x2160), maggior durata massima di ripresa, bitrate fino a 200 Mbps e registrazione F-Log su scheda SD. Disponibile inoltre una nuova Simulazione Film (Eternia) che, in unione alla funzione DR400%, consente di raggiungere i 12 stop di gamma dinamica. Manca ancora, per problemi di potenza di calcolo, la funzione zebra, e l'uscita cuffie (al pari della X-T2) è disponibile solo sul VPB.

Infine, l'autonomia. La X-H1 utilizza batterie NP-W126S, al pari di X-T2 e altri modelli Fujifilm recenti; dato il maggior consumo dovuto allo stabilizzatore, rispetto alla X-T2 l'autonomia di scatto risulta ridotta: 310 scatti contro 340. Anche per questo, consigliamo vivamente l'utilizzo del VPB che, alloggiando altre 2 batterie (oltre a quella del corpo macchina), porta l'autonomia oltre i 900 scatti (standard CIPA). In effetti, come sempre accade con fotocamere per uso sportivo, utilizzando la raffica il numero di scatti cresce sensibilmente – a titolo di esempio, nel corso di un match di pallavolo di 5 set, abbiamo scattato circa 1200 foto rimanendo con circa il 50% di carica complessiva nelle tre batterie. Interessante la possibilità di utilizzare il Booster anche come base di ricarica per le due batterie in esso contenute.