Abbiamo trovato il sistema AF effettivamente più sicuro nell'agganciare il soggetto, anche in condizione di luce ridotta (sport indoor), il che risponde alla maggiore critica da noi mossa alla X-T2. Rimandiamo a questo indirizzo per un'analisi dettagliata del sistema AF, limitandoci qui alla sintesi conclusiva: ottima copertura del fotogramma, buona versatilità nella scelta del punto AF e delle modalità di raggruppamento, buone possibilità di personalizzazione della risposta grazie a tre parametri guida, ma capacità di inseguimento dei soggetti migliorabile.
Lavorando con uno o pochi punti AF posizionati manualmente, come siamo soliti fare con qualsiasi fotocamera, i limiti dell'inseguimento sono ininfluenti e si ottengono spesso buoni risultati. Impossibile dare dei numeri precisi ma, esaminando gli scatti in post-produzione, è risultato per noi evidente come la percentuale di successi della X-H1 sia stata superiore a quella ottenuta con la X-T2 in analoghi contesti.
La raffica è stata analizzata in dettaglio all'interno della pagina Prestazioni, in cui abbiamo presentato i risultati per diverse combinazioni tra velocità di scatto e formato. Per quanto ci riguarda, la combinazione più importante è il salvataggio in formato RAW con compresisone lossless @ 11 fps, condizione nella quale la H1 arriva a sfiorare i 30 fotogrammi consecutivi. Poco?!? Molto?!? Beh… in tutta sincerità, per un utilizzo reale, si tratta di una profondità di raffica più che buona – nessun fotografo userebbe costantemente e in rapida successione raffiche ad alta velocità da diversi secondi, pena il ritrovarsi migliaia di file da selezionare in post-produzione.
Di conseguenza, molto difficilmente la durata della raffica verrà vissuta come un limite. Altrettanto vero, però, che con la X-H1 non si ha quella sensazione di assoluta libertà che si sperimenta con altre concorrenti. Il problema, per la Fujifilm X-H1, è il termine di paragone: una D500, a sostanziale parità di prezzo, offre una raffica RAW da 10 fps virtualmente illimitata (200 scatti massimi consecutivi auto-limitati dal costruttore)…
Del mirino abbiamo apprezzato, soprattutto, la maggiore velocità di commutazione automatica. Questo non vuole essere un commento ironico: troviamo che il mirino EVF della X-H1 sia in assoluto ottimo, ma che, nonostante la maggior risoluzione, non dia quella "marcia in più" rispetto all'analogo strumento della X-T2 (già molto valido), se non appunto per il ridotto tempo di accensione quando si porta il mirino all'occhio. Per alcuni si tratterà di un dettaglio, per quanto ci riguarda è la soluzione a uno degli aspetti più fastidiosi di tutti i recenti modelli Fujifilm.
In scatto continuo rimane, anche in questo caso, il limite di tutti gli EVF provati recentemente su una Serie X: visione "live" (con black-out chiaramente percepibile) solo fino a 5 fps, poi visione "slideshow", che non è certo l'ideale per l'inseguimento dei soggetti. Il problema si riduce a 14 fps dato che, all'aumentare della cadenza di scatto, lo slideshow tende ovviamente all'asintoto del filmato; questo richiede però l'uso dell'otturatore elettronico.
X-H1 - 400mm - 1s - clicca per ingrandire
X-H1 - 400mm - 1/2s - clicca per ingrandire
X-H1 - 400mm - 1/4s - clicca per ingrandire
X-H1 - 400mm - 1/8s - clicca per ingrandire
X-H1 - 400mm - 1/15s - clicca per ingrandire
X-H1 - 400mm - 1/30s - clicca per ingrandire
Ottime notizie dallo stabilizzatore, che alla prova dei fatti si è dimostrato estremamente valido. Testato con il 100-400mm@400mm, quindi beneficiando anche dello stabilizzatore integrato nell'ottica (ma, di contro, a una focale molto impegnativa per l'utilizzo a mano libera), siamo riusciti a ottenere immagini nitide fino nientemeno che 1/15s! Considerando 1/500s il tempo di sicurezza per questa focale, si può ben dire che i 5 stop dichiarati dal costruttore ci siano tutti, e anche qualcosa in più – anche a 1/8s, in effetti, il risultato è molto valido. Abbiamo poi ottenuto gli stessi tempi-limite con il 35mm, che a fronte di una focale più consona all'utilizzo a mano libera, non è stabilizzato.
Chiudiamo mostrando la nuova Simulazione Film Eternia, pensata per la ripresa video ma che, con i suoi colori delicati e il basso contrasto, che favorisce il dettaglio nelle zone d'ombra, potrà interessare anche diversi fotografi.