"Ultimamente ogni volta che DJI piazza un colpo, esso ha tutte le carte in regola per essere una stoccata vincente". Iniziava il così il mio articolo al lancio di DJI Mavic Air, nel gennaio scorso. Le sensazioni sulla carta erano poi state confermate dal primo contatto con il drone cinese, avvenuto nella particolare cornice di Montecarlo, nel Principato di Monaco. Mavic Air è sembrato da subito voler essere il trait d'union fra Spark e Mavic Pro, con dimensioni compatte, braccia ripiegabili e un peso di soli 430 grammi, ma nella pratica si è spinto più in là, grazie alle funzionalità APAS di guida assistita, che lo rendono facile da guidare, con meno pericoli, anche per i principianti. Le doppie videocamere poste frontalmente e posteriormente, unite a quelle che - vicine ai sensori a infrarossi - guardano verso il basso, permettono al quadricottero di vedere e analizzare il mondo attorno a sé e di capire se sta volando contro un ostacolo, avvertendo il pilota con un allarme sonoro e fermandosi prima che possa avvenire un urto. I migliorati sistemi di visione dual camera anteriore e posteriore possono rilevare ostacoli fino a 20 metri di distanza.
Partiamo subito da quello che è il difetto principale di questo drone, un difetto tutto italiano: pur essendo facile da guidare anche per i principianti, richiede il patentino per essere pilotato a norma di legge. Abbiamo chiesto conferma all'istruttore ENAC: sebbene gli emendamenti del dicembre 2017 abbiano in parte liberalizzato l'uso di droni giocattolo e aeromodelli, un prodotto come DJI Mavic Air, dotato di sistemi di guida e visione remote e di modalità di volo autonomo (anche il semplice Return-to-Home fa parte della schiera) si configura come velivolo SAPR, Sistema Aeromobile a Pilotaggio Remoto. Anche se utilizzato sotto i 70 metri di altezza, in volo a vista e entro i 200 metri di raggio come un aeromodello, per il fatto di avere a bordo i suddetti sistemi ricade nella categoria di velivoli che richiede il patentino.
Tornando alle caratteristiche tecniche DJI Mavic Air porta a bordo foto/videocamera con sensore CMOS in formato 1/2,3" in grado di sfornare immagini da 12 megapixel e filmati 4K a 30 fps con bitrate fino a 100 Mbps, oltre a video Full HD 1080p a 120 fotogrammi al secondo per riprese slow motion. DJI ha scelto un'ottica con focale equivalente di 24mm f/2.8 per foto e video grandangolari, ma privi della classica distorsione delle ottiche fish-eye. Chi amasse le riprese ultragrandangolari fotografiche a 180° però non deve temere: DJI ha incluso nell'app nuove modalità di ripresa alla voce panorama, tra cui quella che riprende automaticamente una serie di scatti che vengono fusi in un'unica immagine da 8192x4096 pixel (33,5 megapixel) di nome Sphere.
In basso uno dei particolari della foto dove è evidente un cattivo allineamento
Per ridurre le vibrazioni la sospensione cardanica - gimbal - a tre assi che sorregge e direziona la fotocamera è utilizzata per la stabilizzazione delle immagini: la stabilizzazione nei video funziona egregiamente, abbiamo rilevato solo qualche errore di allineamento in alcune panoramiche. Anche dopo la procedura di riallineamento della gimbal gli errori non sono scomparsi del tutto e al momento limitano le potenzialità di questa funzionalità. Si notava lo stesso problema nell'immagine panoramica che avevamo scattato a Montecarlo. Peccato, perché altrimenti la funzionalità permetterebbe di ottenere in modo davvero semplice scatti di grande impatto. Anche provando a effettuare la fusione degli scatti in Photoshop si notano alcuni problemi di allineamento: probabilmente basta un minimo alito di vento per spostare il drone di quel tanto da far emergere disallineamenti tra gli scatti.
Per quanto riguarda la registrazione dei filmati e la memorizzazione degli scatti DJI Mavic Air dispone sia di una memoria integrata da 8GB, sia di uno slot per schede MicroSD. Da un lato la soluzione interna viene in aiuto nei casi in cui le schede non riescano a tenere il passo dei video 4K o Full HD a elevato bitrate, dall'altro l'uso delle MicroSD permette un rapido cambio di supporto ai 'pit-stop' per il cambio batteria. In ogni caso per scaricare rapidamente le immagini e i filmati dalla memoria interna è possibile utilizzare la porta USB Type-C integrata.
Sul nuovo Mavic Air troviamo le modalità di ripresa con manovre automatiche QuickShot già viste in precedenza su Mavic Pro (tra cui il circolo attorno al soggetto e l'elica), ma se ne sono aggiunte alla lista due: Asteroid e Boomerang. La prima porta il drone ad elevata altitudine, dove riprende un panorama sferico: a partire da questo punto di vista poi il drone scende verso il soggetto, creando un video in cui il piccolo mondo sferico si apre man mano fino ad arrivare a riprendere da vicino il soggetto. Boomerang parte invece da di fronte al soggetto e opera poi un'orbita ellittica attorno a lui, con esso nel più vicino dei due fuochi. Il risultato è un video in cui l'inquadratura parte dal soggetto e gli gira intorno, arrivando a riprenderlo da lontano e inserito completamente nel paesaggio intorno a lui quando si trova nel punto più lontano dell'ellisse. Si tratta in entrambi i casi di riprese molto sceniche, che richiederebbero non solo grande padronanza del mezzo, ma a anche doti spiccate nel montaggio video, soprattutto nel caso di Asteroid. Una precauzione: il drone evita gli ostacoli davanti, dietro e sotto, ma non è in grado di effettuare la medesima operazione quando si sposta di lato. Nel caso di manovre a volo circolare con movimento laterale è bene calcolare con precisione fin dove si spingerà il drone nella sua orbita per evitare impatti con alberi o altri ostacoli. In una delle nostre manovre mi è capitato di dover agire in fretta per fermare l'operazione con il drone in pericoloso avvicinamento a un'alta betulla. Nel manuale la precauzione è ben segnalata, ma certamente può rappresentare un problema per i piloti più distratti che si affidino solo al sistema APAS per non incorrere in problemi. A livello di rumore il nuovo drone è molto più silenzioso del primo Mavic Pro, prendendo in dote sicuramente alcuni degli sviluppi apportati da DJI nella versione 'silenziata' Mavic Pro Platinum. La velocità massima in modalità Sport senza paraeliche è di 68,4km/h.
Stando alla scheda tecnica Mavic Air ha un tempo di volo massimo di 21 minuti, ma nell'uso reale si riducono a circa un quarto d'ora, contando anche che quando l'autonomia arriva verso il 20% appare l'allarme di batteria scarica e il drone entro poco comincia il suo volo verso il punto di partenza per l'atterraggio. Il drone è molto portatile e altrettanto è possibile dire per il radiocomando in kit: grazie alle levette staccabili e al design ripiegabile anch'esso occupa davvero poco spazio. È possibile far volare il drone anche solo con lo smartphone, ma la portata, come avevamo visto nel caso di Spark, è molto più limitata, tanto che alcune delle manovre automatiche fanno finire il drone al di fuori della portata del Wi-Fi. Con il radio comando questo problema non si pone, anche grazie alle due antenne integrate (anch'esse ripiegabili): inoltre la guida è molto più comodo e sicura rispetto ai comandi touchscreen. In confezione DJI include cavi MicroUSB, USB Type-C e Lightning per connettere il radiocomando a qualsiasi smartphone. Il design del supporto permette poi di adattare l'aggancio del terminale al radiocomando per qualsiasi diagonale del display. La presenza del radiocomando è ottima per la guida, ma obbliga a caricare un dispositivo in più: drone, radiocomando e smartphone devono avere tutti sufficiente carica per potersi alzare in volo.
Il prezzo di DJI Mavic Air lo rende un prodotto molto interessante: il prezzo di vendita indicativo, che include il drone, la batteria, il dispositivo di controllo remoto, la custodia per il trasporto, due paia di protezioni per le eliche e quattro paia di eliche, è di 849€. Il Mavic Air Fly More Combo che include il drone, tre batterie, un dispositivo di controllo remoto, una borsa da viaggio, due paia di protezioni per le eliche, sei paia di eliche, un adattatore batteria/power bank e un hub di ricarica della batteria, sarà invece proposto al costo indicativo di 1049€. Simili kit di Mavic Pro hanno prezzi di 999€ e 1299€, mentre per Spark si parla di 499€ (in offerta) e 649€. In Italia i prodotti DJI sono distribuiti ufficialmente da FOWA.
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