Altra classica scelta per il ritrattista è la focale 135mm, preferito al 50mm o all'85mm da chi predilige le prospettive un poco più "compresse" tipiche delle focali maggiori. Anche in questo caso, si tratta di un prodotto progettato per sfruttare al massimo sensori da 50 Mpixel e oltre, caratterizzato da uno schema ottico piuttosto complesso: 13 elementi in 10 gruppi, con due elementi SLD e altrettanti FLD ("F Low Dispersion", a sottolineare – secondo il costruttore – l'equivalenza con gli elementi alla fluorite). Lecito dunque attendersi aberrazione cromatica assiale contenuta.
Alla massima apertura (f/1.8) si distingue chiaramente il softbox ottagonale negli occhi della modella
Sopra: immagine originale. Sotto: crop 1200px (clicca per ingrandimento 100%)
Ovviamente si tratta di un obiettivo ingombrante, ma stupisce un po' notare come dimensioni (91,4x114,9mm, DxL) e diametro filtri (82mm) siano inferiori rispetto all'85mm. Identico, invece, il peso: 1130g.
Colpisce favorevolmente la ridotta distanza minima di messa a fuoco, solo 87,5mm, che si traduce in un rapporto massimo di ingrandimento di 0,20x (1:5), apprezzabilmente superiore a quello dell'85mm (0,12x circa). L'angolo di ripresa, su una 35mm, è pari a 18,2°. Anche in questo caso, 9 lamelle arrotondate che si chiudono fino a f/16.
La resa dello sfocato a f/1.8
Crop 2200px (clicca per ingrandimento 100%)
La qualità costruttiva è del tutto analoga a quella dell'85mm, per cui non ci ripeteremo. Anche in questo caso l'ottica non è stabilizzata, ma troviamo sul barilotto il controllo aggiuntivo del limitatore di corsa AF, che può essere completa o vincolata a uno dei due estremi, con breakeven a 1,5m. Grazie a questo accorgimento, il tempo necessario per la messa a fuoco (già buono di per sé, circa 1 secondo per l'intera corsa) sostanzialmente si dimezza, rendendo l'obiettivo ancora più reattivo.
La profondità di campo a f/1.8 è davvero minuscola, e basta poco per rovinare una foto
Sopra: immagine originale. Sotto: crop 2100px (clicca per ingrandimento 100%)
Di nuovo, messa a fuoco interna, ghiera non rotante durante l'AF di dimensioni generose (circa 50mm) e ampio angolo di rotazione, in questo caso ancora superiore rispetto all'85mm e valutabile approssimativamente in circa 150°. Anche in questo caso, una calibrazione qualitativa sul campo non ha evidenziato grosse necessità di correzione sul corpo EOS 5Ds usato per la prova.
La nitidezza è ai massimi livelli tra f/2 e f/4. Qui, un esempio a f/2.8
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La nitidezza garantita, se possibile, sembra essere ancora, leggermente superiore a quella del già eccellente 85mm. Anche alla massima apertura di diaframma, anche ai bordi dell'immagine, soprattutto tra f/2 e f/4.
Bokeh molto buono fino a f/2.8 (sopra). A f/4 (sotto), si iniziano a distinguere le lamelle del diaframma.
Nessuna traccia di aberrazione cromatica laterale e, senza sorprese, data anche la focale, le distorsioni geometriche sono impercettibili all'interno della fotografia di ritratto.
La vignettatura ai bordi e visibile – non potrebbe essere altrimenti considerata l'apertura massima – ma non drammatica, e certamente non peggiore rispetto ad altri obiettivi di pari categoria.
Le conclusioni non possono dunque che essere la fotocopia di quelle della pagina precedente: difficile trovare un obiettivo concorrente che regga il passo, anche perché le proposte di Canon e Nikon per questa focale risalgono entrambe a oltre 20 anni fa. Il rapporto qualità/prezzo è, ancora una volta per la linea Art, ai massimi livelli.