L'abbiamo recensita in anteprima in seguito alla presentazione londinese. Ora è tempo di completare la nostra valutazione della Sony A7 Mark III, mirrorless Full Frame fondamentale nell'attuale ecosistema Sony.
La A7 Mark III si inserisce infatti in un terzetto d'eccezione costituito anche da A9 e da A7R Mark III, costituendo in questo gruppo la più economica e versatile – per questo, sarà certamente la best-seller tra le tre. Ciò non di meno, diverse specifiche e molti aspetti ergonomico/funzionali sono del tutto analoghi a quelli dei modelli superiori.
Qualche esempio? Sensore 24,2 Mpixel retroilluminato con gamma ISO nativa tra 100 a 51.200 e stessa gamma dinamica di targa della A7R III (ben 15 stop). Stesso front-end dei modelli superiori, che velocizza la lettura del sensore consentendo una cadenza di scatto da 10 fps con profondità della raffica di 40 scatti RAW non compressi. Stesso stabilizzatore a 5 assi della A9, dalla quale la A7 Mark III eredita anche il sistema AF (693 punti a rilevazione di fase con copertura del 93% del fotogramma). Video 4K con S-Log 2/3, Hybrid Log Gamma e slow motion Full HD da 120 fps…
Tutto ciò considerato, il prezzo di listino di 2300 Euro appare invitante. Certo, non è la fotocamera più economica oggi disponibile, e qualcuno si scandalizzerà nel sentirla definire (come del resto fa Sony stessa) un prodotto "di base". È comunque innegabile che, nella stessa fascia di prezzo, è difficile trovare concorrenti dalle prestazioni analoghe. Com'è innegabile che, con la A7 Mark III, Sony abbia ridefinito il concetto di Full Frame entry-level.
La fotocamera è stata testata prevalentemente con lo zoom standard Vario-Tessar FE 24-70 mm F4 ZA OSS (SEL2470Z, 1000 Euro), ma sono stati utilizzati per alcune immagini presenti in questa recensione anche lo zoom FE 70-200 mm F2,8 GM OSS e gli obiettivi Planar FE 50mm F1.4 ZA e FE 100mm F2.8 STF GM OSS.