Il livello delle fotocamere integrate nei modelli in prova si è rivelato, in generale, molto elevato. Non lo scopriamo certo oggi, ma ancora una volta ribadiamo che il livello è ormai pari o superiore a quello di una buona compatta di pochi anni fa, rispetto alle quali gli smartphone pagano il solo (ma a volte, purtroppo imprescindibile) dazio della focale grandangolare moderata, a cui tutti i modelli rimangono sostanzialmente ancorati.
Due le considerazioni di carattere generale che emergono dai dati. La prima è che le funzioni accessorie si sono rivelate perlopiù un flop. Le ottiche grandangolari, sulla carta molto interessanti, sono state enormemente penalizzate dalla modestissima risoluzione. Sullo zoom digitale non occorre spendere molte righe: sappiamo tutti essere un semplice ritaglio, a volte molto pratico, ma che non modifica la qualità d'immagine complessiva. Le modalità super-res, dal canto loro, hanno spostato il punto solo nel caso del P20Pro che, evidentemente, è dotato di un'ottica superiore alla media, in grado di supportare più adeguatamente questo tipo di funzione.
La seconda considerazione è che lo smartphone è meglio faccia… lo smartphone. Fotocamera punta-e-scatta, questo è il suo ruolo. Nulla di più, nulla di meno. Inutile avere accesso ai file RAW se questi, a fronte di una malleabilità nemmeno lontanamente paragonabile a quella di un sensore 35mm, necessitano di pesante ottimizzazione in post-produzione – di fatto, in questo modo si sperimentano tutti i e soli i lati negativi del formato RAW. Con la sola eccezione del Samsung S9 Plus, la modalità Auto è quella che garantisce, complessivamente e inesorabilmente, il risultato migliore.
In questo scenario, si è a nostro avviso distinta la fotocamera del Huawei P20Plus, che unisce il maggiore potere risolutivo del gruppo a un buon comportamento cromatico. La sua modalità Hi-Res è più di una trovata pubblicitaria e, anche grazie all'elevato dettaglio garantito, la funzione zoom risulta ragionevolmente ben utilizzabile. In definitiva, un prodotto concreto che mantiene tutte le promesse.
Samsung e Apple sono accaniti rivali anche su questo terreno di gioco. Entrambi sovra-elaborano le immagini in modo vistoso, producendo foto tutt'altro che impeccabili ma a prima vista accattivanti, e tanto basterà per conquistarsi le preferenze di una buona fetta di pubblico. Tra i due, il Samsung è a nostro avviso in leggero vantaggio grazie al maggiore controllo garantito (la sua modalità Pro è – caso unico – da privilegiare alla Auto).
Molto simili tra loro i modelli LG e OnePlus, sia per funzioni offerte (RAW), sia per qualità d'immagine restituita. Il punto di forza di entrambi è l'elevato livello di dettaglio, unito al buon comportamento cromatico (con L'LG in leggero vantaggio su entrambi i fronti). Per quanto detto sopra, né la disponibilità del RAW né dell'ottica grandangolare aiutano però LG a distinguersi, anzi sanno di occasione sprecata. Infine, l'Asus è un altro buon prodotto, che non si distingue ma a cui non si possono muovere nemmeno particolari critiche. La sua modalità Hi-Res, però, non porta alcun reale vantaggio.