Appena si prende in mano la nuova Nikon il primo pensiero è: "È davvero grossa". Nikon ha scelto di allargare la nuova baionetta rispetto a quella F-Mount che attualmente (e dal 1959) equipaggia le reflex a pellicola prima e digitali ora. 44mm contro 55mm: l'allargamento del bocchettone dovrebbe garantire, a detta dei tecnici, la possibilità di costruire ottiche di grande qualità, perfettamente corrette dal punto di vista delle aberrazioni e in grado di illuminare al meglio anche le zone periferiche del sensore. Un innesto largo che ha permesso di spingersi molto vicini al sensore, riducendo il tiraggio a soli 16mm, contro i 46,5mm del sistema reflex. Con ottica montata (lo zoom 24-70 F4, ma anche il fisso 35mm F1.8) il sistema è più grosso della reflex APS-C D5600 con ottica kit. Se si separano ottica e corpo, la maggiore sottigliezza di quest'ultimo permette però uno stoccaggio più semplice in borsa. Nel confronto con la reflex D850, che ha un sensore molto simile a quello di Nikon Z6, di pari risoluzione, il minore ingombro del sistema reflex è maggiormente apprezzabile. Le tre ottiche attualmente in gamma sono molto grosse, più di quello che ci si aspetterebbe, ad esempio, da un 35mm f/1.8. La baionetta larga sicuramente gioca un ruolo in tutto ciò: sarà poi da valutare meglio con prove tecniche se le dimensioni maggiorate hanno vantaggi apprezzabili in termini di qualità. A dir poco enorme è il prototipo dell'ottica 58mm F0.95, una delle prossime nella roadmap.
Avendo a che fare con delle dimensioni grandi a causa del bocchettone grosso Nikon ha fatto una scelta molto azzeccata sul fronte dell'impugnatura, creando una bugna molto pronunciata che ha due vantaggi diretti: la presa è molto salda, comoda e poco stancante e c'è posto per una batteria molto capiente, che permette di arrivare a fine giornata senza lasciare a piedi alla pausa pranzo, come spesso mi è capitato con altre mirrorless, anche APS-C. In più tramite la presa USB-C è possibile ricaricare la batteria, anche utilizzando un powerbank. Mi è bastato il tempo del passaggio in hotel prima della cena per dare quel pizzico di energia in più per arrivare fino a notte. A domanda diretta i tecnici hanno stimato l'autonomia della nuova mirrorless di poco inferiore rispetto a reflex con simile accumulatore. Con accorgimenti come il limitato utilizzo del display posteriore il fatto di non dover azionare il meccanismo dello specchio mitiga il consumo del mirino elettronico. Dalle prime prove sul campo, come ho detto, i risultati sembrano molto confortanti su questo tema, che rappresenta spesso il tallone d'Achille delle mirrorless. Da notare che la batteria EN-EL15b è nuova, ma compatibile con la EN-EL15a. Buone notizie quindi per chi ha già una reflex Nikon: la versione EN-EL15a, che equipaggia le reflex come D7000, D7100, D7200, D600/610, D700, D750, D800/810 e D850, è utilizzabile sulle nuove mirrorless. Nel passaggio al sistema Z si possono quindi sfruttare tutte le eventuali batterie di riserva acquistate con le reflex. Vale anche il discorso inverso: chi acquista Nikon Z6/Z7 come secondo corpo può usare la batteria della mirrorless sulla reflex. Unica differenza è il fatto che la batteria EN-EL15b permette la ricarica all'interno del corpo delle nuove Nikon Z tramite USB.
Un corpo di dimensioni generose può ospitare senza problemi molti tasti: l'ergonomia è in generale molto buona, con un numero di tasti personalizzabili da reflex professionale. Ne abbiamo anche due sul frontale a contorno del bocchettone, comodi da usare con le dita della mano destra, come avviene su reflex come D850. Troviamo al posteriore quasi lo stesso numero di tasti della reflex, ma con disposizione diversa, con la parte a sinistra del display completamente sgombra. Non comodissimo è il pulsante, vicino a quello di scatto, di compensazione dell'esposizione. Azzeccata la scelta di dotare la macchina del joystick per il posizionamento del punto di fuoco. Come aveva già fatto notare il nostro Alberto nella recensione di D850, non c'è il pulsante AE, ma tale compito è demandato alla pressione del joystick, dove - generalmente - ci si aspetterebbe di trovare il comando per riportare al centro il punto di messa a fuoco. Sul mio esemplare il tasto AF-ON non funzionava nelle modalità di messa a fuoco manuale, sia selezionate da corpo, sia da macchina. Sempre restando alla messa a fuoco manuale, strano il posizionamento della voce del menu per l'attivazione del focus peaking, che non si trova nella sezione dedicata alla messa a fuoco, ma più sotto nella voce 'Peaking Highlights'.
Il mirino da OLED 3,69 milioni di punti offre ingrandimento pari a 0,8x: l'esperienza d'uso è molto buona, sia in condizioni di forte illuminazione, sia di notte, paragonabile a quello delle reflex full frame prosumer. Tra le informazioni visualizzabili troviamo, oltre all'istogramma, anche l'avanzata livella elettronica che troviamo sul display live view dell reflex professionali, che fornisce in contemporanea, in modo chiaro informazioni, su beccheggio e rollio. Il display touchscreen è utilizzabile in diversi modi: per toccare mettere a fuoco e scattare, per posizionare il punto di messa a fuoco (senza scatto) oppure per le sole operazioni su impostazioni e menu. Naturalmente offre funzionalità simili agli smartphone in fase di revisione. Il menu è quello classico delle Nikon digitali: il passaggio dalle reflex è praticamente indolore. Chi arriva dalle reflex prosumer troverà comodo anche il piccolo display sulla spalla che riassume i principali parametri di scatto. Nella dotazione di serie troviamo sia l'ingresso per microfoni esterni, sia l'uscita cuffie.