SPECIFICHE | X-T3 |
X-H1 |
X-T2 |
Sensore | X-Trans CMOS IV APS-C (23,5x15,6mm) | X-Trans CMOS III APS-C (23,6x15,6mm) | |
Risoluzione | 26,1 Mpixel - 6240x4160 | 24,3 Mpixel - 6000x4000 | |
Formato file | RAF (RAW) 14 bit, JPEG | ||
Sensibilità (estensione) | 160-12.800 ISO (100-51.200 ISO) | 200-12.800 ISO (100-51.200 ISO) | |
Mirino | Elettronico OLED 0,5" 3,69M punti 0,75x - 100%. Eye-point 23mm. | Elettronico OLED 0,5" 2,36M punti 0,77x - 100%. Eye-point 23mm. | |
Display | TFT 3,0" (7,6 cm) 1.040.000 punti, Touch | TFT 3,0" (7,6 cm) 1.040.000 punti | |
Tempi di posa | Otturatore meccanico: da 30s a 1/8000 + Posa B Otturatore elettronico: da 30s a 1/32000s |
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Syncro flash | 1/250s | ||
Scatto continuo | 11 fps |
8 fps |
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Esposimetro | TTL 256 Zone | ||
Compensazione | -5 / +5 EV in passi da 1/3 EV | ||
Bracketing | AE: 2-9 fotogrammi (passi da 1/3 EV): +/-3 EV |
AE: 3 fotogrammi (passi da 1/3 EV): +/-2 EV |
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Autofocus | Intelligent Hybrid AF | ||
N° punti (zone) AF | 425 a rilevazione di fase |
325 totali, 169 a rilevazione di fase |
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Sensibilità AF | -3 EV | -3 EV (-1 EV PDAF) |
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Video | 4K 4096x2160 - 60p (20min) |
4K 4096x2160 - 24p (15min) |
4K 3840x2160 - 30p (10min) |
Obiettivi | Baionetta X-Mount | ||
I/O | |||
Memory card | Doppio slot SD/SDHC/SDXC (UHS-I / II) | ||
Interfacce | USB 3.0 Type C, HDMI Type D, Mic-in, Cuffie, PC Sync, Wi-Fi, Bluetooth 4.2 |
USB 3.0, HDMI Type D, Mic-in, PC Sync, Wi-Fi, Bluetooth 4.0 |
USB 3.0, HDMI Type D, Mic-in, PC Sync, Wi-Fi |
BODY | |||
Flash | - | ||
Batteria | NP-W126S 1260 mAh / 390 scatti | NP-W126S 1260 mAh / 310 scatti | NP-W126S 1260 mAh / 340 scatti |
Dimensioni (LxAxP) | 132,5x92,8x58,8 mm |
139,8x97,3x85,5 mm |
132,5x91,8x49,2 mm |
Peso | 539g con batteria e 1xSD | 673g con batteria e 1xSD | 507g con batteria e 1xSD |
Come anticipato in apertura, la grossa novità tecnica è il sensore X-Trans CMOS IV da 26,1 Mpixel, ovviamente privo di filtro ottico passa-basso (la peculiare matrice RGB dei sensori X-Trans li rende nativamente meno propensi a moiré e falsi colori).
Siamo lieti del fatto che, per questa terza generazione, Fujifilm abbia puntato più sulla resa in basse luci (sviluppando il primo sensore BSI a equipaggiare la Serie X) che alla risoluzione. Anche la gamma ISO, in effetti, non è stata ampliata verso l'alto (come del resto era successo anche nel passaggio dalla prima alla seconda generazione), ma solo verso il basso, aggiungendo i 160 ISO come nuova sensibilità minima nativa.
In questo sensore ibrido lavorano niente meno che 2,16 milioni di pixel a rilevazione di fase, che assistono i 425 selezionabili dall'utente. Più che la differenza numerica rispetto alla generazione precedente (325), conta il fatto che ora i punti a rilevazione di fase coprano pressoché il 100% del campo inquadrato e possano lavorare in condizione di luce peggiore (da -1EV a -3EV). Questo, unito al migliorato rilevamento occhi/viso (entrambi disponibili anche in AF-C, rilevamento viso disponibile anche durante la ripresa video) e alla maggior frequenza di campionamento (+50%, resa possibile dal processore d'immagine quad-core con capacità di calcolo tre volte superiore al precedente), può fare una grossa differenza nel comportamento sul campo. Torneremo su questo punto nelle impressioni d'uso.
In laboratorio, le differenze prestazionali rispetto ai modelli precedenti sono invece irrilevabili: la X-T3 si mantiene pressochè sui (già ottimi) livelli di latenza del modello precedente: 65ms per l'aggancio del soggetto com prefocus, 50ms di puro shutter lag – due risulati al top per una mirrorless.
Continuando a parlare di prestazioni, per quanto riguarda lo scatto continuo Fujifilm dichiara innanzitutto 11 fps con otturatore meccanico per 145 fotogrammi JPEG o 36 RAW non compressi – un miglioramento marginale rispetto alla X-T2, che garantiva gli stessi 11 fps per 73 JPEG o 27 RAW non compressi consecutivi. Va però sottolineato come la X-T3 arrivi a 11 fps anche senza Vertical Grip, mentre la X-T2 senza Vertical Grip si fermava a 8 fps.
Altro confronto interessante è quello con la X-H1, che necessita anch'essa del Vertical Grip dedicato per scattare a 11 fps e mantiene tale cadenza per 70 JPEG o 24 RAW non compressi. La nuova X-T3, dunque, è complessivamente più performante anche dell'ammiraglia X-H1, pur avendo un prezzo di listino inferiore.
Il divario cresce quando entra in gioco l'otturatore elettronico, perché in questo caso, mentre X-T2 e X-H1 si fermavano entrambe a 14 fps, la X-T3 arriva a ben 20 fps a pieno formato, per 79 JPEG o 34 RAW non compressi. Inoltre, con la X-T3 è anche possibile effettuare un ritaglio 1,25x (16,6 Mpixel) e arrivare fino a un massimo di 30 fps, per 60 JPEG o 33 RAW non compressi.
Come già era accaduto per i modelli precedenti, i nostri test hanno pienamente confermato i dati di targa. Con otturatore meccanico, gli 11 fps vengono sempre leggermente superati e, in presenza di SD performanti, il numero di scatti JPEG indicato da Fuji può risultare persino sottostimato.
Quando entra in gioco l'otturatore elettronico, i 20 o 30 fps sono garantiti con precisione assoluta, e la durata della raffica varia tra 32 e 34 scatti quando si lavora con il formato RAW.
NOTA: Prestazioni rilevate con SD Sony G UHS-II (300 MB/s Read, 299 MB/s Write). Memory card più lente si traducono in performance peggiori.
Il mirino è stato preso in prestito dalla X-H1. Si tratta di un OLED da 0,5" e 3.36M di punti (1280x960 pixel), che offre refresh-rate massimo di 100 Hz in modalità Boost (60 Hz in modalità standard), un rapporto di ingrandimento pari a 0,75x e un eye-point di 23mm. Fujifilm dichiara un ritardo di visualizzazione di soli 5ms. Per quanto ci riguarda, barattiamo più che volentieri l'ingrandimento leggermente inferiore alla X-T2 (0,77x), comunque più che generoso, con la maggiore reattività di questo modello.
Altri due aspetti derivati dalla X-H1 sono il display touch orientabile e la soluzione del Vertical Grip dedicato. Il primo può essere usato per le impostazioni Quick Menu, come PAD per la selezione area AF quando si utilizza il mirino EVF (ma il joystick è molto più pratico) o per la selezione diretta del punto AF sullo schermo, per comandi-scorciatoia virtuali (tramite gesture) e in fase di riproduzione.
Il secondo, esattamente come nel caso dell'ammiraglia, alloggia 2 batterie aggiuntive (identiche alla terza già presente nel corpo macchina) portando l'autonomia complessiva dai già discreti 390 scatti della singola batteria (finalmente, in aumento rispetto alla generazione precedente) a oltre 1100; anche in questo caso, scomodo paragone per la X-H1, che nella stessa condizione arriva a 900…
Interessante la possibilità di usare il VG-XT3 anche come semplice carica batterie tramite trasformatore incluso – in due ore circa, restituisce due batterie cariche.
Molto completa la sezione I/O, a cominciare dal doppio slot SD compatibile UHS-II. Wi-Fi, BLE (che consente di mantenere stabilmente una connessione a basso consumo con lo smartphone), USB 3 con il pratico connettore Type-C… che altro si può desiderare?!?
La sezione video, per concludere, è un altro tra i reparti che ha visto miglioramenti significativi rispetto al modello precedente. La risoluzione è 4K DCI (ma è possibile registrare sia in formato 4096x2160 sia in formato 3840x2160), e si è passati dai 30 fps / 100 Mpbs della X-T2 ai 60 fps / 400 Mbps dell'attuale.
Codifica: H.264/MPEG-4 AVC 8 bit oppure H.265/HEVC; in quest'ultimo caso è possibile registrare internamente a 10 bit con sottocampionamento 4:2:0. Non basta? Nessun problema: è anche possibile registrare su supporto esterno a 10 bit 4:2:2 tramite uscita HDMI Type-D.
Scendendo a risoluzione Full-HD, è possibile registrare uno slow-motion 5x con bitrate massimo di 200 Mbps. Infine, a beneficio dei "pro", non manca l'indispensabile uscita jack audio per il controllo dei livelli, che nella X-T2 (così come nell'attuale X-H1) era disponibile unicamente tramite Vertical Grip opzionale.