A livello di resa fotografica, il nuovo sensore della X-T3 si discosta dai precedenti più di quanto la piccola differenza in termini di risoluzione lascerebbe presagire. Non che il precedente mancasse di dettaglio e incisività, lo abbiamo sempre sottolineato, ma la X-T3 riesce a spostare l'asticella ancora più in alto, raggiungendo risultati davvero fenomenali per una APS-C: circa 3900 LW/PH normalizzate, vale a dire circa un 7-8% in più del precedente sensore.
Questo significa due cose: la prima, è che i sensori X-Trans sono ancora in grado di scalare le loro performance in modo pressoché lineare (anche l'incremento di risoluzione è infatti pari al 7,5% circa); la seconda è che, perché questo sia possibile, la qualità delle ottiche Fuji deve essere davvero eccellente! Vale la pena sottolineare, a proposito, come l'ottica di riferimento da noi utilizzata sia l'XF 35mm F1.4 R, vale a dire uno dei tre obiettivi del Sistema X disponibili fin dal primo giorno, quando il corpo macchina era quello della X-Pro1 e il sensore contava 16 Mpixel. Complimenti dunque a Fujifilm per aver saputo guardare lontano.
Sopra: X-T3. Sotto: X-H1 Obiettivo: Fujnon XF35mm @ f/5.6 per entrambi gli scatti. Clicca per ingrandire.
Vale, anche in questo caso, la nota per cui il software di analisi tende a premiare la particolare natura delle immagini prodotte dai sensori X-Trans. Visivamente, saremmo portati ad assegnare punteggi nell'intorno delle 3200 LW/PH, ma il risultato analitico non è bugiardo – la completa estinzione del pattern di risoluzione si osserva effettivamente oltre le 3900 LW/PH. In tutti i casi, dal punto di vista dell'incisività delle immagini prodotte, la X-T3 rappresenta un nuovo punto di riferimento, non solo nella gamma Fujifilm.
Uno sviluppo in-camera molto marcato, come da tradizione Fujifilm (over-sharpening di oltre il 12% al centro, leggero under-sharpening ai bodi, dove solitamente si osserva un crollo…) restituisce JPEG di forte impatto senza necessità di particolari elaborazioni, come del resto non sono necessarie particolari elaborazioni del RAW. Quello della X-T3 è stato, in effetti, uno dei pochissimi casi in cui, per ottenere un comportamento "neutro", abbiamo leggermente ridotto la nitidezza in fase di sviluppo rispetto ai valori predefiniti di Lightroom.
Purtroppo, c'è un risvolto negativo in termini di rapporto segnale-rumore, leggermente peggiorato rispetto alla precedente generazione. Di nuovo, non ci saremmo aspettati differenze significative, in ragione del modesto incremento di risoluzione che immaginavamo sarebbe stato bilanciato dalla struttura BSI. In realtà, con circa 24 dB rilevati a 6400 ISO, la X-T3 paga qualcosa sia alla X-T2 sia all'analoga X-H1, che si attestano entrambe sui 27 dB a parità di condizioni.
160 ISO
200 ISO
400 ISO
800 ISO
1600 ISO
3200 ISO
6400 ISO
12800 ISO
25600 ISO
51200 ISO
In termini di immagini reali, le differenze non sono molto marcate. Anche nel caso della X-T3, infatti, si inizia a osservare un leggerissimo degrado a 1600 ISO, che si fa più marcato a 6400 ISO (dove la perdita dei dettagli più fini inizia a essere chiaramente percepibile). La maggior risoluzione compensa però in qualche modo la perdita di dettaglio, mantenendo una leggibilità dell'immagine analoga ai precedenti modelli. Sensata quindi, a nostro avviso, la scelta del costruttore di non incrementare la gamma ISO.
A 12800 ISO il divario qualitativo con le sensibilità base si fa molto evidente, tanto da indurci a considerare questa sensibilità già "di emergenza". Le due sensibilità superiori non sono da prendere in considerazione a causa anche della vistosa riduzione di saturazione e della comparsa di dominanti cromatiche indesiderate.
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Nulla di nuovo, invece, per quanto riguarda il comportamento cromatico, il "mood" delle immagini per così dire, che continua a essere squisitamente Fuji: sottoesposizione media di circa 1/3 EV, saturazione piuttosto accentuata ma senza viraggi/errori particolari su tinte specifiche.
La novità, in questo senso, può essere data dalla recente simulazione film Eternia, già disponibile sulla X-H1. In questo caso, si parte da una saturazione inferiore all'ottimale, accompagnata da un basso contrasto che favorisce il recupero dei dettagli dalle zone agli estremi della gamma tonale.
Le numerose e minuziose possibilità di personalizzazione del JPEG in-camera (luci, ombre, colori, nitidezza) consentono al fotografo di ottenere la risposta desiderata, e dobbiamo dire che all'interno della redazione di Fotografi Digitali questo approccio ha avuto successo. A proposito di novità e Simulazione film, chiudiamo segnalando la nuova possibilità di introdurre una dominante calda/fredda nelle immagini in bianco e nero scattate con Simulazione film Monochrome o Acros.