L'esemplare in nostro possesso è un MC, quindi uno dei più datati. Nonostante possa avere nientemeno che 45 anni di vita, le sue condizioni ottiche e meccaniche sono invidiabili: nessun significativo graffio sulle lenti, nessuna traccia di polvere o muffe all'interno. Solo qualche leggero e inevitabile segno d'uso sul barilotto esterno…
Questo dice già molto sulla robustezza della sua costruzione. Il corpo, interamente in metallo, è stato indubbiamente costruito per durare negli anni, e ancora oggi la fluidità della ghiera di messa a fuoco è invidiabile. Questo, per inciso, è uno degli elementi che lo rende prezioso e tutt'ora appetibile per i videomaker contemporanei.
Sopra: f/1.4. Sotto: f/8. Clicca per ingrandire.
Anche la ghiera dei diaframmi è ancora precisa e restituisce un distinguibile "click" ogni mezzo stop tra f/2 e f/16, consentendo di utilizzare l'ottica anche a occhi chiusi.
È massiccio, ma certamente non ingombrante e, anche contando l'adattatore, che costituisce una percentuale rilevante dell'ingombro totale e sposta un poco in avanti il baricentro, risulta ben bilanciato su qualsiasi mirrorless attuale.
La resa del Minolta a tutta apertura.
L'MC Rokkor 50mm ci ha positivamente stupito per l'elevata quantità di dettagli che è in grado di catturare. Già alla massima apertura, infatti, si nota chiaramente l'estrema morbidezza delle immagini ma, allo stesso tempo, si distinguono chiaramente anche i particolari più fini del nostro still-life. Anche a tutta apertura, dunque, il microcontrasto (acutanza) dell'immagine è modesto ma il potere risolvente è elevato. Il primo prevale sul secondo, e l'impressione di nitidezza è complessivamente modesta, ma lavorando sui parametri opportuni in fase di sviluppo (nel gergo di Lightroom, Nitidezza e Chiarezza), è possibile ottenere risultati sorprendentemente buoni.
Minolta f/1.4
Sigma f/1.4
Minolta f/8
Sigma f/8
Minolta f/16
Sigma f/1.4
A f/2 la situazione non cambia granché, ma da F/2.8 in avanti l'obiettivo Minolta cambia decisamente passo: l'immagine di fa rapidamente e notevolmente più incisa al chiudersi del diaframma, superando a f/4 le 2000 LW/PH, che sarebbero un buon risultato anche per un obiettivo economico moderno, e arrivando a superare le 3000 LW/PH a f/8, che il suo diaframma di lavoro ideale.
Sopra: confronto @ f1.4 tra Minolta (a sinistra) e Sigma (a destra) - il divario è notevole. Sotto: identico confronto @ f/8. Un certo margine a favore del Sigma esiste anche in questo caso, ma il Minolta regge il passo. A parità di sviluppo, si nota come le immagini prodotte dal Sigma siano più contrastate. Clicca per ingrandire.
In termini di cicli/pixel, che ci permettono di svincolare il dato numerico dalla risoluzione del sensore, questo obiettivo fa segnare un ragguardevole 0,379 c/p @ f/8, contro un massimo teorico di 0,5 c/p. Nonostante gli anni di onorato servizio, siamo dunque di fronte a un obiettivo capace (almeno ai diaframmi migliori, si intende) di reggere il passo di una moderna mirrorless da 24 Mpixel.
L'analisi parabolic wedge, per sua natura meno sensibile all'acutanza, accredita questo obiettivo di quasi 2000 LW/PH già alla massima apertura, il che per quanto ci riguarda è un dato più rappresentativo delle sue reali capacità. Da sottolineare anche la modestissima perdita di risoluzione che si osserva passando dal centro ai bordi dell'immagine – un risultato al cui confronto alcuni zoom standard APS-C impallidiscono.
Vignettatura piuttosto pronunciata per il Minolta, com'è normale che sia per questo tipo e questa generazione di ottiche. Si nota anche, visivamente, come le distorsioni geometriche siano decisamente contenute - solo un accenndo di "barilotto". Molti 50mm moderni fanno decisametne peggio.
L'aberrazione cromatica, pressoché costante e non lontana dai 2 pixel, è percepibile e ci ricorda che siamo di fronte a un obiettivo nato negli anni '70, ma la resa dello sfocato è davvero ottima e, altra caratteristica che gli obiettivi moderni hanno un po' perso per strada, la nitidezza complessiva si mantiene su valori eccellenti anche a diaframmi molto chiusi, nella fattispecie fino a f/11 compreso, mostrando un inevitabile calo – comunque non drammatico – solo a f/16.
Volendo imputare qualcosa alle immagini prodotte, questo obiettivo manca del contrasto esasperato che caratterizza le ottiche moderne, e a cui tutti siamo ormai assuefatti. Ciò non di meno, soprattutto per chi è alla ricerca di un'ottica a messa a fuoco manuale per le riprese video, si tratta a nostro avviso di un acquisto tutt'oggi consigliabile.