Il confronto con la precisione chirurgica dell'ottica Sigma mette in evidenza quelli che sono i limiti di una costruzione datata. Tanto per il Rokkor quanto per l'Helios, non è nella maggior risoluzione massima del Sigma (comunque superiore – ben 0,464 c/p!) che si trova il divario più evidente, ma nella sua capacità di mantenere tale livello di dettaglio a pressoché qualunque diaframma di lavoro. Impressionante che già alla massima apertura sfiori le 3000 LW/PH sulla Sony A7 Mark III.
Si può dire che, in termini di puro potere risolvente, da f/8 in avanti i tre obiettivi siano confrontabili, con in particolare l'Helios che si toglie la soddisfazione di eguagliare il Sigma a f/11. Ai diaframmi più aperti, però, il divario cresce, arrivando a essere, in particolar modo per il Rokkor, davvero enorme.
Il Sigma è maestro anche nel preservare il dettaglio ai bordi, aspetto però nel quale anche il Minolta se la cava bene, mentre da questo punto di vista è l'Helios a subire un netto distacco.
In termini di aberrazione cromatica laterale, invece, è il Rokkor a subire il distacco maggiore, con l'Helios che, grossomodo, regge il passo.
Infine, per quanto riguarda vignettatura e precisione di esposizione, laddove il Sigma è una "lama di rasoio", tanto il Rokkor quanto l'Helios hanno mostrato vignettatura importante a tutta apertura (vedi immagini nelle pagine precedenti).
Nel caso del Minolta, abbiamo purtroppo notato anche qualche incertezza nell'esposizione che, dato il controllo manuale, può essere imputabile solo a una non sempre precisa apertura e chiusura del diaframma. Non possiamo dire per certo, ma appare ragionevole ipotizzare che questo tipo di comportamento sia imputabile all'anzianità di servizio e riguardi il singolo esemplare, pertanto consigliamo di provare, in sede di eventuale acquisto, diverse coppie tempo/diaframma equivalenti per verificare tramite istogramma che l'esposizione sia sostanzialmente costante in tutte le occasioni.
NOTA 1: Date le focali in gioco, pari o prossime a 50mm, le distorsioni sono in tutti i casi contenute, e non è dunque significativo soffermarsi sulle minime differenze riscontrabili.
NOTA 2: Dovendo valutare obiettivi diversi a diversi diaframmi di lavoro, e non il corpo macchina come consueto, abbiamo scelto in questo caso di non regolare il parametro Nitidezza per ottenere un valore di sharpening ottimale al miglior diaframma di lavoro, ma di utilizzare i parametri di sviluppo standard di Lightroom (Nitidezza = 40, Raggio = 1) per tutti gli obiettivi e a tutte le aperture. Questo significa che, nelle immagini reali, esisterà un piccolo margine di miglioramento rispetto al quadro qui dipinto per quanto attiene in particolare alla nitidezza a tutta apertura.