Dal punto di vista della qualità d'immagine, la EOS R non delude le aspettative. Com'è prevedibile, la risposta del sensore è molto simile a quello della 5D Mark IV, ma le immagini risultano ancora un pizzico più incise (anche nel caso dei JPEG, grazie a un piccolo tweak operato da Canon al Picture Style Standard).
Valgono, quindi, analoghe considerazioni: forte dei suoi circa 30 Mpixel, in termini di dettaglio questo sensore mostra un piccolo ma visibile margine di vantaggio sia rispetto alle reflex di generazione precedente alla 5D Mark IV sia alle concorrenti da 24 Mpixel. In termini numerici, se la 5D Mark IV sfiorava le 3300 LW/PH, la EOS R supera regolarmente questo limite, attestandosi mediamente intorno alle 3350 LW/PH.
Non male per un sensore dotato di tradizionale filtro Low-Pass – grazie alla sua presenza, fenomeni di alias (sempre ridotti) compaiono tra le 3500 e le 4000 LW/PH in funzione dell'ottica utilizzata, e non rappresentano dunque un problema, nonostante l'elevato livello di dettaglio leggibile.
Alta risoluzione e filtro OLP portano la EOS R a produrre immagini dettagliate ma prive di artefatti fino a frequenze spaziali molto elevate.
Cogliamo lo spunto dei risultati numerici per aprire una parentesi sull'obiettivo RF 24-105mm, che si è dimostrato, alla prova dei fatti, davvero eccellente in termini di nitidezza. Non ha infatti sfigurato di fronte all'EF 100mm f/2.8L IS Macro, che quanto a puro potere risolvente non teme confronti. Al contrario, allontanandosi dal centro ha persino prevalso, con in particolare un eccellente risultato agli angoli: un punteggio ancora superiore alle 2500 LW/PH (0,284 C/P) dimostra come il minor tiraggio della flangia RF garantisca effettivamente un chiaro vantaggio rispetto all'attacco EF.
Ottica RF 24-105mm @ 50mm. A sinistra: corner. A destra: centro. La caduta di nitidezza ai bordi è decisamente contenuta.
Il giudizio complessivo su questo primo obiettivo RF da noi testato viene stemperato da una marcata distorsione a cuscinetto all'estremo tele ancora molto visibile a 50mm, e da un livello di aberrazione cromatica laterale non trascurabile (due difetti comunque facilmente correggibili in post-produzione grazie al profilo LR già disponibile). Considerato che si tratta di fatto dello zoom "da kit" per la EOS R, il giudizio è comunque molto buono ottima e ci fa ben sperare per le ottiche RF prossime venture.
Dal punto di vista cromatico ed esposimetrico, la EOS R è una delle migliori fotocamere da noi esaminate. Innanzitutto, dobbiamo fare i complimenti ai tecnici Canon perché la EOS R è stata la prima fotocamera che, con bilanciamento automatico del bianco, si è tarata esattamente sui 5000K delle nostre luci D50. Più importante, ha mantenuto questa taratura pressoché costante sull'intera gamma ISO nativa, con minimi scostamenti anche ad H1 e H2. Meglio di così, non si può desiderare…
Tra l'immagine a sinistra e quella a destra l'unica differenza è il punto di messa a fuoco (MAF). La EOS R ha modificato l'esposizione di 1 EV. Si tratta di un comportamento corretto e scontato, ma in questa macchina perticolarmente evidente.
La saturazione, con Picture Style Standard, è piuttosto elevata (117,4%), di conseguenza la fedeltà cromatica non può essere ai massimi livelli, ma per chi lo desidera c'è il Picture Style Fedele, che mantiene la promessa contenuta nel nome restituendo immagini con saturazione 107,1% e scarti cromatici veramente minimi. Da sottolineare che, con entrambi i Picture Style, lo scarto sul punto di bianco è 0,9 punti dC94, vale a dire sotto la soglia di visibilità; con la EOS R, è dunque possibile scegliere molto liberamente il "mood" delle proprie immagini – fedeli o più strillate, rimarranno comunque realistiche e piacevoli.
Precisione impeccabile anche nell'esposizione, con errori compresi nel nostro scenario di test entro 0,1 EV, e con lo scatto a 100 ISO che ha fatto registrare uno scarto di 0,00 EV esatti – un caso fortuito, certo, ma di un certo effetto, almeno per quanto ci riguarda. Ancora a proposito di esposizione, segnaliamo una marcata dipendenza dal soggetto a fuoco quando si lavora con esposimetro in modalità valutativa – di fatto, al soggetto a fuoco viene data notevole importanza, col risultato che la lettura valutativa somiglia quasi a una lettura spot collegata al punto AF.
100ISO
200ISO
400ISO
800ISO
1600ISO
3200ISO
6400ISO
12800ISO
25600ISO
51200ISO (H1)
102400ISO (H2)
Questo, per inciso, può avere anche risvolti negativi (l'esposizione di una stessa scena può variare molto, dando origine a un comportamento della fotocamera meno prevedibile). D'altro canto, la percentuale di esposizioni corrette in situazioni difficili e senza l'intervento del fotografo cresce sensibilmente, pertanto per la fascia di pubblico non professionale a cui è rivolta la EOS R, riteniamo che questo approccio sia vincente.
Per quanto riguarda il comportamento ad alti ISO, abbiamo riscontrato un rapporto S/N leggermente inferiore a quello della 5D Mark IV (25 dB @ 6400 ISO, mezzo punto meno della sorella reflex), ma un comportamento sul campo molto simile, a meno di piccole sfumature: un accenno di grana compare a 3200 ISO, ma si inizia a notare – comunque leggermente – a partire dai 6400 ISO. Ancora a 25.600 ISO, la grana è evidente ma le immagini della EOS R mantengono un eccellente livello di dettaglio, pertanto possiamo dire che l'intera gamma di sensibilità nativa di questo modello sia effettivamente utilizzabile.
Dall'alto: particolare ripreso a 12800 ISO, nessuna elaborazione in post-produzione. Al centro: stesso particolare ripreso a 800 ISO (-4 EV), quindi sovraesposto di 4 EV in post-produzione; le differenze sono minime, e rivelano la sostanziale ISO-invarianza della EOS R oltre i 400 ISO. In basso: particolare ripreso a 400 ISO (-5 EV), quindi sovraesposto di 5 EV in post-produzione; compare un leggero banding.
Anche la gamma dinamica / malleabilità del RAW è qualitativamente simile a quella della EOS 5D Mark IV, vale a dire indubbiamente buona (è possibile "tirare" i RAW di 4 EV con ripercussioni qualitative irrilevabili) anche se alcuni diretti concorrenti, Sony A7/A7R Mark III in primis, fanno ancora meglio. Il sensore si può considerare ISO-invariante oltre i 400 ISO.