I moderni droni per riprese possono essere visti come il connubio tra un velivolo e un'action camera montata su una testa cardanica motorizzata e stabilizzata. DJI negli anni ha sfruttato l'esperienza accumulata nei moduli fotocamera per droni per la progettazione di prodotti non volanti, in particolare quelli della serie Osmo. Nata con una videocamera montata su gimbal la famiglia si è espansa con uno stabilizzatore per cellulari e recentemente ha avuto la sua incarnazione più riuscita in Osmo Pocket, davvero compatta e capace di grandi prestazioni sul fronte della stabilizzazione e delle riprese motorizzate.
In diverse ondate in questi anni si sono susseguite le voci relative allo sbarco del marchio cinese nel mondo delle action camera. Ecco, oggi le voci divengono realtà con il lancio della nuova DJI Osmo Action, una vera e propria action camera, nel formato cristallizzato e reso celebre da GoPro.
A molti a questo punto potrà sorgere una domanda legittima: 'C'è davvero bisogno di una nuova action camera sul mercato?' È la stessa domanda che io ho posto ai tecnici DJI che mi hanno presentato il prodotto in anteprima qualche giorno fa, aggiungendo anche la parte 'Come la nuova Osmo Action può differenziarsi dal resto dei prodotti già presenti sul mercato?'
In realtà DJI Osmo Action risponde a una precisa richiesta dei loro utenti. Molti di loro hanno già diversi dei apparecchi DJI, ma nessuno risponde appieno ad alcune esigenze specifiche, come le riprese tipiche delle action camera montate su caschi, tavole da surf, biciclette, snowboard e simili. L'intento di DJI è quindi quello di completare il proprio ecosistema con un'action camera che nasce rugged e resistente, capace di scendere senza custodia esterna fino a 11 metri di profondità. Un prodotto che - inoltre - può inserirsi in modo omogeneo nel workflow delle riprese effettuate con altri sistemi DJI, condividendo formati e profili.
La base tecnologica la conosciamo bene e ruota attorno al sensore da 12 megapixel in formato 1/2,3" già utilizzato su Osmo Pocket, ma anche sul drone DJI Mavic 2 Zoom, che abbiamo recensito qualche tempo fa. DJI ha lavorato molto sull'aspetto software per mettere a disposizione nuove funzionalità tali da far spiccare il proprio prodotto nel panorama attuale. In particolare l'attenzione si è concentrata sul sistema EIS, Electronic Image Stabilization, denominato RockSteady. Questo dovrebbe essere il vero punto di forza di Osmo Action, praticamente il primo prodotto DJI a non poter sfruttare un sistema meccanico per la stabilizzazione delle immagini. Si tratta di un sistema di stabilizzazione digitale a tre assi, in grado di compensare rollio, beccheggio e imbardata.
Il prodotto è stato progettato pensando alle esigenze degli utilizzatori. Un esempio su tutti, il doppio schermo. DJI Osmo Action colpisce infatti anche da spenta al primo sguardo per la presenza di un display secondario all'anteriore. Esso è molto utile per inquadrature centrate in modalità selfie, ma anche per avere durante questo tipo di riprese una chiara visione di quello che sta succedendo: lo stato della batteria, il tipo di ripresa e altri parametri. Mai più riprese mancate perché non ci si è accorti che la registrazione non era partita, quindi. Si passa da uno schermo all'altro con un doppio tap sullo schermo posteriore.
Si tratta di un'action camera che vuole dire la sua anche nelle riprese professionali, completando la gamma degli apparecchi di registrazione DJI: offre riprese 4K HDR a 30p (con doppia esposizione), 4K/60fps a 100Mbps e riprese Full HD a 240 fps per rallenty 8x. Inoltre è possibile registrare il flusso video di tutto il sensore a 4000x3000 (formato 4/3) a 30 fps, per applicare eventuali stabilizzazioni digitali e avere abbastanza 'spazio' per estrarre un 4K pulito. Uno degli aspetti su cui hanno lavorato i tecnici DJI è stata la riduzione della distorsione dell'obiettivo per eliminare con la funzione Dewarp l'effetto fish-eye che generalmente affligge le riprese delle action camera a causa dell'ottica molto grandangolare da 145° di angolo di campo.
L'interfaccia è un altro di quegli aspetti che hanno ricevuto parecchie attenzioni. DJI ha scelto di dotare Osmo Action di tre pulsanti: accensione, avvio/stop registrazioni e QS, ossia QuickSet, Quest'ultimo permette di navigare in modo rapido tra le diverse impostazioni di ripresa (Video, Video HDR, SlowMotion, Photo, Timelapse e Hyperlapse). Inoltre è possibile memorizzare profili personalizzati che troveremo come prime scelte nel menu QuickSet. Quando la fotocamera è spenta è possibile accenderla e avviare automaticamente la ripresa video semplicemente tenendo premuto il pulsante di registrazione. Questa funzione QuickShot può essere impostata da menu per partire a registrare con le ultime impostazioni prima dello spegnimento oppure con un profilo a scelta (anche tra quelli personalizzati).
L'efficace interfaccia on-camera è completata dalla possibilità di connessione wireless allo smartphone, sfruttando la stessa app MIMO che ha fatto il suo debutto con Osmo Pocket. La videocamera è impermeabile sott'acqua senza custodia esterna fino alla profondità di 11 metri.
DJI Osmo Action: le specifiche tecniche
Sensore | CMOS 12 megapixel formato 1/2,3" |
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Ottica | FOV:145° f/2.8 |
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Sensibilità | ISO 100-3200 |
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Dimensione Foto | 4000x3000 |
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Video | 4K (16:9): 60, 50, 48, 30, 25, 24fps 4K (4:3): 30, 25, 24fps 2.7K (4:3): 30, 25, 24fps 2.7K (16:9): 60, 50, 48, 30, 25, 24fps 1080P: 240, 200, 120, 100, 60, 50, 48, 30, 25, 24fps 720P: 240, 200fps |
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Video HDR | 4K, 30, 25, 24fps 2.7K: 30, 25, 24fps 1080P: 30, 25, 24fps |
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Autonomia | Circa 110 minuti - 1080p/30 fps senza EIS Circa 91 mins - 4K/30 fps con EIS Circa 64 mins - 4K/60 fps senza EIS |
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Peso | 134 grammi |
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Dimensioni | 65×42×35 mm |
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Display | Posteriore: 2,25", 325ppi, 750cd/m² Anteriore: 1,4", 300ppi, 750cd/m² |
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Batteria | LiPo 1300 mAh |
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Connessioni | Wi-Fi: 2,4 GHz e 5 GHz |
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DJI Osmo Action: come va?
DJI Osmo Action risponde da sola alla domanda che ponevo nel terzo paragrafo. C'era bisogno di un'action camera con una stabilizzazione così efficace. Potrete trovare alcune delle clip nella videorecensione incorporata qui sotto, vi segnalo tre spezzoni. Uno è quello della camminata in ufficio, effettuata completamente a mano libera. Qui è evidente come la fotocamera non solo si limita a stabilizzare l'immagine, ma rende più fluidi anche i cambi d'inquadratura, proprio come avviene su un prodotto dotato di testa cardanica motorizzata come Osmo Pocket. Le curve e i cambi di direzione risultano così molto più morbidi ed è possibile utilizzare senza problemi tutto il pianosequenza. Due poi sono gli spezzoni particolarmente significativi tra quelli registrati in bicicletta: il passaggio sul pavé, praticamente non percepibile a livello di vibrazioni dell'inquadratura e la salita finale verso l'ufficio. In quest'ultimo spezzone ero in piedi sui pedali, ma sfido chiunque a dirlo a prima vista dalle immagini.
L'efficacia del sistema di stabilizzazione elettronica dell'immagine RockSteady è decisamente evidente quando si prendono in esame le riprese dove è assente: qui si nota come l'EIS attenua in modo efficace quelle vibrazioni, quei movimenti bruschi (ad esempio le rotazioni del manubrio) che generalmente rendono le riprese della action camera fastidiose. La stabilizzazione è utilizzabile in formato 4K 60p, ma purtroppo non nella versione 4K HDR a 30p, che è basata sulla fusione di due scatti a esposizioni differenti. Naturalmente non è applicabile ai video a tutto sensore 4000x3000 pixel. Può essere utilizzato in Full HD 1080p fino a 60fps, ma non nelle riprese ad alta velocità da 100 fps in su. In questo tipo di riprese anche la funzione Dewarp viene disattivata (è utilizzabile invece nei video 4K HDR). Quest'ultima è decisamente efficace nelle riprese a normali distanze e addirittura introduce un effetto di distorsione a cuscino nei soggetti più ravvicinati. È utilizzabile anche nelle fotografie, dove è decisamente apprezzabile e rende l'action camera utilizzabile in diversi frangenti anche come fotocamera, a differenza di altri modelli troppo affetti dalla distorsione barilotto dell'ottica.
In campo fotografico il supporto RAW è fondamentale: le immagini JPEG salvate sulla scheda mancano decisamente di mordente, sono poco nitide e slavate, povere di dettaglio. Il discorso cambia in modo netto sviluppando il DNG, dal quale è possibile estrarre molte informazioni e ottenere fotografie decisamente piacevoli. Speriamo venga rilasciato il profilo di correzione dell'ottica per applicare il Dewarp anche agli scatti RAW. Parlando di formati adatti alla post produzione si segnalano - come sul drone Mavic 2 Zoom e su Osmo Pocket, basati sullo stesso sensore - la presenza del profilo a basso contrasto e maggiorata gamma dinamica Cinelike, ma la mancanza profilo a 10 bit D-Log.
DJI ci ha abituato a grande cura dei dettagli, come vi avevo ad esempio raccontato parlando di Osmo Pocket. Osmo Action continua su questa strada: segnalo una piccola finezza, il LED che indica lo stato di funzionamento della piccola videocamera è visibile anche quando essa è inserita nella gabbia che ne permette il montaggio su tutti gli accessori in stile GoPro (supporti da manubrio, ventose, basi adesive), grazie a una piccola finestrella trasparente. Il filtro che copre l'ottica è poi svitabile e sostituibile, facendo da efficace protezione 'sacrificabile' per il vetro dell'obiettivo. Inoltre apre il campo all'utilizzo di filtri come ND e polarizzatori.
DJI Osmo Action: c'è spazio di miglioramento?
In sintesi DJI Osmo Action è l'ennesimo prodotto ben riuscito dell'azienda cinese. È un passo in un'arena decisamente popolata, che vede la presenza sia di marchi affermati da molti anni, come GoPro, sia una pletora di prodotti - con prestazioni anche buone - offerti a prezzi stracciati, ma fatto con le idee ben chiare in testa e con alcune caratteristiche ben differenzianti, come il doppio display e il sistema di stabilizzazione RockSteady, davvero efficace. Peccato non sia utilizzabile (per questioni di richieste computazionali) anche nel formato HDR, limitando di fatto le possibilità di utilizzo di tale impostazione solo ai filmati statici o comunque che non necessitino della stabilizzazione.
Il sensore da 12 megapixel offre ottima qualità in condizioni di piena illuminazione, ma come già visto su Mavic 2 Zoom e Osmo Pocket, presta il fianco al rumore non appena si passa nelle zone d'ombra. Un sensore più grande, come quello del drone DJI Mavic 2 Pro, di cui a breve pubblicheremo la recensione, ha dimostrato di soffrire molto meno sotto questo punto di vista. Chissà se ciò lascia spazio per una Osmo Action Pro in futuro. L'ottica F2.8 non aiuta il sensore in condizioni di scarsa illuminazione.
Sebbene il RAW DNG permetta di ottenere fotografie molto belle, quelle memorizzate in JPEG sulla scheda non sono all'altezza delle aspettative. Basterebbe aggiungere qualche regolazione in più in fase di scatto o almeno il profilo colore 'Landscape' per avere migliori risultati senza dover passare dalla post produzione.
Il prezzo di listino di 379€ la posiziona poco sopra Osmo Pocket e, nel campo delle action camera, in diretta concorrenza con la top di gamma di casa GoPro, GoPro Hero 7 Black, che ha un listino di 429€ e uno street price di circa 380€. Si tratta di un prezzo decisamente interessante in relazione alle prestazioni dell'action camera, soprattutto in termini di stabilizzazione ottica, che rende davvero utilizzabile una ampia gamma di filmati, che invece con le action camera tradizionali risultano affetti da eccessivo mosso. Naturalmente se le esigenze sono meno spinte ci sono molte action camera molto più economiche con prestazioni decenti, ma se si è alla ricerca di uno strumento davvero efficace forse vale la pena di spendere di più e optare per DJI Osmo Action.
A questo indirizzo su YouTube trovate la playlist dei vari video girati con Osmo Action, così come memorizzati dalla action camera sulla scheda di memoria MicroSD.