Il livello di dettaglio registrato è sicuramente il principale punto di forza della S1R, che con un punteggio MTF prossimo a 4600 LW/PH supera di circa 100 punti la Nikon D850 (provata con il 50mm f/1.4) e più largamente la Sony A7R Mark III, che con lo zoom standard 24-70mm f/2.8 GM si è fermata poco oltre le 4000 LW/PH.
Da segnalare, in proposito, che al momento di questa prova non erano disponibili obiettivi di livello superiore al 24-105mm f/4, lente che ha sì mostrato notevoli qualità per la sua categoria, ma che non sarà, verosimilmente, l'ottica più nitida della gamma Panasonic; la S1R ha dunque alcuni margini di ulteriore crescita.
Difficile dire se il vantaggio della S1R sulla A7R III sia dovuto all'ottica (in entrambi i casi degli zoom standard di alto profilo) o ad altri fattori, tra cui il sensore Panasonic privo di "zone cieche" riservate ai sensori AF (cosa che spiegherebbe, tra l'altro, la maggior vicinanza della Nikon D850). Certo è che la domanda è legittima, e la scelta di Panasonic di portare anche sulla S1R il sistema AF DFD potrebbe aver trovato qui la migliore spiegazione.
Abbiamo già parlato della modalità Hi-Res, che consente alla S1R di superare (e non di poco) persino la medio formato GFX 50R testata con ottica GF110mm f/2, e che di conseguenza la pone abbondantemente in testa nella classifica di risoluzione delle 35mm.
Concludiamo allora l'analisi di risoluzione dicendo che il file RAW appare ben equilibrato e richiede generalmente interventi minimi in post-produzione per esprimersi al meglio. Il JPEG, dal canto suo, viene sviluppato con impostazioni piuttosto marcate (oversharpening +8% al centro), che portano ad avere un buon equilibrio (almeno con quest'ottica) tra centro e bordi, e di conseguenza buona nitidezza da angolo ad angolo e un file di alto impatto immediatamente utilizzabile.
La malleabilità del RAW non è purtroppo ai massimi livelli. La semplice immagine di confronto in queste pagine mostra chiaramente come "tirare" le ombre di un file scattato a 100 ISO di 5 stop rispetto al file scattato a 3200 ISO non solo introduca un pizzico di grana in più, ma soprattutto porti ad avere un comportamento cromatico molto lontano dall'ideale. Non che sovraesporre di 5 stop sia pratica comune, ovviamente, ma dal punto di vista della lavorabilità del file, la rivale Sony fa meglio.
A proposito di colore, la S1R esibisce un comportamento pressoché costante e in assoluto più che buono tra 100 e 6400 ISO compresi, nonché sostanzialmente indipendente dal formato. Scegliendo il profilo Standard, per esempio, tanto il RAW quanto il JPEG mostrano, salvo decimali, una saturazione del 111%, errori cromatici medi dC 94 inferiori a 3 punti ed errori dE 94 nell'intorno dei 5 punti, con il JPEG che sfora questo limite a causa di un errore più pronunciato sul punto di bianco.
100 ISO
800 ISO
1600 ISO
3200 ISO
6400 ISO
12800 ISO
25600 ISO
51200 ISO
Disponibile anche il profilo Naturale per chi ama colori fedeli – in questo caso, saturazione al 105% e scarti cromatici ancora, leggermente più contenuti (soprattutto per quanto riguarda gli errori massimi).
L'errore di esposizione è pressoché nullo (da -0,01 a -0,15 EV), e il rapporto segnale/rumore a 6400 ISO, 25,7 dB con profilo Standard, si posiziona tra i 24,3 dB della D850 e i 26,1 dB della A7R III che, tra le big megapixel, rimane (anche se di misura) il punto di riferimento.
Nelle immagini reali, tra 100 e 800 ISO è pressoché impossibile cogliere delle differenze. Il degrado rimane poi molto contenuto fino a 3200 ISO compresi, ma ancora a 6400 ISO, la grana più visibile non compromette minimamente la leggibilità dei dettagli. In caso di necessità, ci si può spingere fino a 12.800 ISO.