C'è un nuovo, serio contendente nell'arena delle fotocamere 35mm: Panasonic. Se il buon giorno si vede dal mattino, i concorrenti hanno in effetti un motivo in più per preoccuparsi.
Senza rinnegare nulla del DNA della linea MQT, anzi riproponendo (migliorate) funzioni interessanti come 4K/6K Photo e Post Focus, e offrendo la consueta ricchezza di opzioni elettroniche, Panasonic è infatti riuscita a costruire un corpo macchina full frame solido e funzionale, che è un vero piacere utilizzare.
Eccellente il mirino, di tutto rispetto le prestazioni in scatto continuo (soprattutto considerata la risoluzione del sensore) e, alla prova dei fatti, valido il sistema AF DFD, su cui – ora possiamo dirlo, fugando qualche dubbio generalizzato – il costruttore ha fatto bene a puntare anche per i modelli "Pro". Unico neo, a livello funzionale, la ridotta autonomia di scatto.
La resa fotografica è eccellente, per merito soprattutto di un dettaglio spettacolare, ma anche per la buona resa cromatica e per la risposta pressoché costante tra 100 e 6400 ISO.
Si può definire un modello professionale? In tutta onestà, non crediamo che, nelle intenzioni del costruttore, la S1R sia davvero nata per questo. Giusto sottolineare il divario tra le linee Lumix S e G classificando la S1R come "Pro", anche perché, a livello di puro corpo macchina, questo modello non ha nulla da invidiare a nessuno, ma prima che possa affermarsi tra i professionisti, Panasonic dovrà costruire attorno alla S1R un ecosistema per il momento solo allo stato embrionale.
Nel frattempo, gli appassionati esigenti potranno "giocare ai professionisti", ottenendo magari risultati anche migliori di questi ultimi, grazie anche ad alcune funzioni che ancora classifichiamo come amatoriali (vedi 6K Photo), ma che, in effetti, possono dare all'appassionato un sensibile margine di vantaggio persino sul professionista equipaggiato con ammiraglie reflex.