La presentazione ai giornalisti è avvenuta nella stessa cornice della mirrorless ful frame Sony Alpha A7 R IV, ma Sony ha deciso di mettere sotto embargo l'annuncio della compatta premium RX100 Mark VII, principalmente per evitare che tutto il rumore attorno alla 'Resolution Beast' da 61 megapixel mettesse troppo in secondo piano l'interessante compatta.
La serie RX100 è decisamente fortunata, in un mercato che cala (sia quello delle compatte, sia quello delle compatte premium) la famiglia delle piccole di casa Sony riesce a guadagnare terreno sugli avversari, forte anche di una proposta commerciale che non ha pensionato i vecchi modelli, ma li ha progressivamente portati a prezzi più umani, facendo sì che chi vuole una RX100 abbia ampio margine di scelta in base al rapporto esigenze/budget.
Come già avvenuto in passato, anche la nuova Sony RX100 VII riesce a stupire e a scavare nuovamente un solco nei confronti della concorrenza. I tecnici giapponesi l'hanno voluta definire una Alpha 9 tascabile. La definizione mi è parsa decisamente esagerata al momento dell'annuncio, ma devo ammettere che usandola un po' dopo la presentazione mi sono dovuto in parte ricredere.
Sono due gli elementi che hanno portato alla definizione. Da un lato la capacità del processore di effettuare 60 calcoli AF/AE al secondo e dall'altro quella di poter scattare a 20 fps senza black out nel mirino e con autofocus attivo, tracciamento oculare incluso. Proprio le caratteristiche per cui Alpha 9 spicca nel panorama delle mirrorless, full frame, ma non solo. In realtà la piccola RX100, potendo contare su un sensore in formato più piccolo e con meno megapixel della sorellona -1 pollice e 20,1 megapixel per il rinnovato Exmor RS con chip DRAM integrato -gioca anche la carta della raffica a 90, 60 e 30 fps, anche se per un numero molto limitato di fotogrammi, per la precisione sette.
Se con A7 R IV era stato divertente congelare il momento in cui i cubetti di ghiaccio cadevano nel bicchiere di (finto) whiskey, grazie alla super raffica di RX100 i risultati sono ancora più incredibili, anche se il numero limitato di scatti nella modalità Single Burst Shooting ha reso un po' più difficile catturare il momento giusto.
Resta il fatto che con la raffica a 20 fotogrammi al secondo, con una profondità decisamente maggiore, il tutto torna a essere molto più facile, senza richiedere troppa sincronizzazione tra l'indice del fotografo e la mano che rilascia dall'alto i cubetti di ghiaccio.
Sfruttando la solida base dei modelli precedenti, Sony ha saputo inserire nuove funzionalità che rendono sensata l'introduzione di un nuovo modello. Alla base troviamo quindi l'ottica ZEISS Vario-Sonnar T* 24-200 mm2 F2,8-4,5, che riesce a unire dimensioni compatte, buona luminosità (almeno alla focale minima) e buona escursione focale. Come nel modello precedente troviamo il display orientabile e ribaltabile touch e il mirino a scomparsa con pannello OLED da 2,36 milioni di punti.
Sony ha lavorato molto sul sensore, portando a 357 le zone a rilevazione di fase (contro le 325 del modello precedente) con una copertura del 68% del fotogramma e una messa a fuoco da 0,02 secondi (contro i già ottimi 0,03 s). Rispetto al modello precedente nello scatto la differenza maggiore è data dalla completa assenza di black out su schermo e mirino, proprio come avviene con Alpha 9. L'autofocus che lavora a 60 cicli al secondo permette di scattare alla massima risoluzione a 20 fotogrammi al secondo con Eye Tracking attivo, grazie al lavoro svolto dal più recente processore Bionz X.
Tra le novità importati va segnalata l'integrazione di un jack audio da 3,5 mm per il collegamento di microfoni esterni, fatto che ora rende Sony RX100 M7 un prodotto papabile anche per i videomaker che vogliono un audio di qualità. La fotocamera registra video anche in formato HDR e offre ora una nuova modalità di stabilizzazione ancora più efficace quando di registrano video in movimento, ad esempio camminando. Per i 'Content Creator' amanti delle Storie di Instagram e Facebook ,ora è possibile registrare anche i video in verticale coi metadati corretti, che possono essere pubblicati direttamente senza la necessità di rotazione in post produzione.
Comoda anche sulla compattina la funzione di messa a fuoco automatica sull'occhio
Sony RX100 Mk VII è una fotocamera con cui è molto piacevole scattare. Certo i risultati sono molto differenti da quelli ottenibili con la full frame da 61 megapixel A7 R IV vista nelle stesse ore in Irlanda e il confronto tra i file improbo. Nonostante ciò alcune delle foto scattate alle modelle sono degne di nota: a priva vista molti non direbbero che sono state scattate con una compattina che sta davvero in tasca. La funzione di messa a fuoco automatica sull'occhio funziona bene come sulle sorelle mirrorless e certamente può aiutare molto nei ritratti, permettendo anche ai meno esperti di scattare foto dei propri cari con il giusto punto di messa a fuoco.
I file JPEG mostrano anche una buona malleabilità per quanto riguarda il recupero di luci e ombre. Buona, trattandosi di una compatta tascabile, la tenuta all'alzarsi della sensibilità come è possibile vedere nello scatto qui sopra a 800 ISO della modella dai capelli rossi e qui sotto in quella a 6400 ISO della modella bionda.
Le foto da 20 megapixel, anche in presenza di un po' di rumore e perdita di dettaglio agli alti ISO permettono la stampa anche di formato abbastanza ampio. In conclusione, il primo rapido contatto con la nuova Sony RX100 VII (DSC-RX100M7) restituisce ottime impressioni, con Sony che ha nuovamente scavato un solco tra sé e la concorrenza in termini di velocità, venendo incontro anche alle esigenze del moderno pubblico, con video in verticale e ingresso microfonico.
La fotocamera viene posizionata al prezzo di listino di 1.300 €, pari a quello del modello precedente, che probabilmente verrà spostato su una soglia di prezzo più appetibile e che potrà comunque fare gola a molti.