Alpha A6600 ha finalmente la stabilizzazione sul sensore, ma non è la cosa che ha colpito di più noi giornalisti all'evento di presentazione di Copenaghen dello scorso mercoledì. Ma riarrotoliamo un attimo il nastro della narrazione. Il 28 agosto Sony ha messo sul piatto 4 interessanti novità, tutte concentrate sul settore delle mirrorless APS-C, con l'intento di dimostrare che, nonostante il successo in ambito Full Frame, il marchio è intenzionato a continuare a presidiare in modo forte il settore, che continua a cubare il grosso delle vendite e a essere, quindi, strategico. Alpha A6100 e A6600 sono i nuovi corpi macchina, uno entry level e l'altro prosumer, mentre sul fronte delle ottiche entrambi gli obiettivi appartengono alla famiglia Sony G, E 16-55 mm F2,8 G ed E 70-350 mm F4,5-6,3 G OSS.
Due ottiche profondamente diverse, che si indirizzano anche a pubblici probabilmente molto differenti. Il primo è il classico zoom standard luminoso e di qualità 16-55 mm (24-82,5 mm in lunghezza focale equivalente a 35 mm): posizionato al prezzo di listino di 1.300 € probabilmente verrà scelto dai videomaker e da chi vuole un'ottica tuttofare di qualità. Non è certamente un'ottica per tutti.
Con un prezzo inferiore, pari a 900 €, Sony E 70-350 mm F4,5-6,3 G OSS è uno zoom supertele capace di coprire le lunghezze focali da 105mm a ben 525mm in formato 35mm. Per dimensioni e peso è l'ottica perfetta per chi ama le foto naturalistiche, ma non disdegna in generale i viaggi e nemmeno la street photography. Dopo la presentazione abbiamo avuto a disposizione A6600 e le due ottiche per girovagare per le strade di København per un paio d'ore, vi racconto le prime impressioni su tutto il lotto.
Sony A6600: diversa, ma non troppo
Coi colleghi di altre testate presenti all'evento è nata una discussione sul posizionamento delle due nuove macchine e quello che emerge è che con il prezzo attuale di Alpha A6400 entrambe hanno parecchio filo da torcere da parte della sorella più vecchia. La piccola A6100 perché costa solo 150 euro in meno, ma ha caratteristiche di rango inferiore, la sorella maggiore A6600 perché pur avendo diverse caratteristiche molto interessanti costa il 50% in più. Le tre fotocamere sono tutte equipaggiate con un sensore CMOS Exmor da 24,2 megapixel e permettono di scattare raffiche a 11 fotogrammi al secondo.
Tra le due comunque A6600 è quella che ha più senso nel complesso, introducendo novità molto interessanti, prime fra tutte il sensore stabilizzato con dispositivo IBIS (in-body image stabilization) Steady-Shot e la batteria di tipo Z presa in prestito dalle Full Frame più recenti, che aveva debuttato su Alpha 9. Questi due elementi da soli scavano un solco importante con gli altri modelli in gamma, anche se forse manca (come sulle altre APS-C) la possibilità di registrare i filmati in 4K a 60p per rendere la macchina così appetibile da giustificare la differenza di prezzo con A6400, che come A6600 registra video 4K HDR a 30p. In più rispetto alla sorella A6600 offre il jack per le cuffie, mentre entrambe offrono quello per microfoni esterni. Le due fotocamere condividono il mirino OLED da 2,36 milioni di punti, ottimo, ma ormai di rango inferiore al pannello, sempre OLED, da 3,69 milioni di punti utilizzato da alcune concorrenti APS-C e dalle sorelle Full Frame A7 R III e IV.
A6600 e A6400 condividono la gamma della sensibilità ISO nativa 10-32.000, con possibilità di espansione a 102.400 ISO e la presenza di 425 zone a rilevazione di fase e di contrasto a supporto dell'autofocus. Rispetto alla sorella, Sony Alpha A6600 offre la possibilità di utilizzare la funzione Real Time Eye-AF anche durante la registrazione dei video.
Sony A6600: come va
Sony Alpha A6600 è certamente una conferma dell'impegno di Sony nel settore APS-C. Pur non staccandosi troppo dalla sorella minore, nell'uso dimostra che le migliorie apportate sono di rilievo. Un punto su tutti: dimenticatevi di dover avere 2/3 batterie di riserva per arrivare a fine giornata. La batteria NP-FZ100, mutuata dalle Full Frame A7, garantisce molta più tranquillità per ciò che concerne l'autonomia: gli scatti dichiarati sono 810. Quelli reali molto vicini, se non addirittura superiori: dopo quasi 400 scatti la batteria segnava ancora il 56% di autonomia.
1/250 sec. f/6,3 350 mm 6400 ISO
La stabilizzazione sul sensore è un altro particolare che cambia l'esperienza, permettendo scatti con tempi di sicurezza maggiori anche in presenza di ottiche non stabilizzate. Anche in presenza di ottiche stabilizzate permette di rendere gli scatti più stabili sui tre assi non coperti dai movimenti delle lenti all'interno degli obiettivi con sistema Optical SteadyShot.
Eye-AF anche per gli scatti rubati alla massima focale
Per il resto la macchina è molto simile alle sorelle, che sono ormai un gruppo consolidato e ben affinato. L'autofocus a rilevazione e tracciamento degli occhi funziona molto bene e permette ritratti con il giusto punto di messa a fuoco anche in condizioni complesse e di movimento. Come accaduto con il primo contatto con la resolution beast A7 R IV, anche durante il primo utilizzo di A6600 è stata rilevata da me (e dagli altri colleghi della stampa) qualche incertezza e imprecisione della messa a fuoco in generale, probabilmente dovuta al fatto di avere per le mani sample pre-produzione.
Anche in interni è possibile sfruttare il tele da 525mm equivalenti, scattando a 6400 ISO
La fotocamera offre tutte le buone caratteristiche della serie, tra cui un ottimo comportamento agli alti valori di sensibilità. È possibile impostare la sensibilità automatica sull'intervallo 100-6400 ISO senza alcuna preoccupazione anche nei casi in cui la macchina scelga il valore massimo.
Sony E 16-55 mm F2,8 G: standard luminoso
Con la nuova A6600 hanno debuttato due interessanti ottiche. La prima è Sony E 16-55 mm F2,8 G, lo zoom standard luminoso che mancava in gamma, basata - tra le ottiche a focale variabile - su obiettivi F4 fisso o a diaframma variabile. Caratterizzato da escursione focale 24-82,5 mm in lunghezza focale equivalente nel formato 35mm mira a diventare l'ottica di principale utilizzo di chi cerca la qualità e la flessibilità di uno zoom che va da grandangolo a medio tele, muovendo circa le stesse corde delle ottiche 24-70mm F4 su full frame.
Vista l'elevata apertura, non è un'ottica compatta, risultando più grossa e lunga del fratello E 18-55 mm F3,5-5,6 OSS, ad apertura variabile, meno spinto sul fronte grandangolare e che costa quasi mille euro meno (325€ contro 1.300€). L'ottica pesa 494 grammi, contro i 194 grammi del fratello di minore qualità. Una volta montato sulla A6600 offre però un'ergonomia ottima, anche grazie alle ghiere ben separate sul barilotto per lo zoom e la messa a fuoco, con in mezzo a esse il tasto personalizzabile; più indietro si trova invece il commutatore AF/MF. L'ottica ha diametro frontale di 67mm ed è equipaggiata da un parasole a petali, che protegge anche in modo efficace la lente frontale quando il tappo non è montato.
L'ottica prende in prestito il motore lineare XD (eXtreme Dynamic) per la messa a fuoco dagli obiettivi G Master e risulta molto veloce e sicura nell'agganciare i soggetti ai comandi della nuova Alpha 6600. I tecnici Sony hanno lavorato molto sullo schema ottico, da 17 lenti in 12 gruppi, con elementi asferici avanzati, lenti asferiche e in vetro ED, per ottenere la massima nitidezza su tutto il campo inquadrato.
L'obiettivo dei tecnici pare essere - da questo primo contatto - pienamente raggiunto, tanto che l'ottica può essere utilizzata in tutte le condizioni e focali a piena apertura senza patemi. Rispetto al fratellino 18-55mm i due millimetri in più di focale in direzione grandangolare si fanno sentire e la gamma di focali coperte è certamente più completa. L'ottica è inoltre ben corretta dal punto di vista delle distorsioni geometriche, praticamente invisibili sia alla focale minima, sia a quella massima.
In particolare l'assenza della distorsione a barilotto alla focale minima la rende perfettamente utilizzabile in tutte le situazioni. La distanza minima di messa a fuoco di 33 centimetri permette di avere un rapporto di ingrandimento massimo di 0,2x e grazie all'elevata apertura di ottenere un ottimo stacco dei piani grazie allo sfocato, piacevole anche ai diaframmi intermedi grazie all'apertura circolare. Molto buono anche il comportamento in controluce con il sole nell'inquadratura.
Anche a tutta apertura la nitidezza è molto buona su tutta l'inquadratura, anche negli angoli.
Sony E 70-350 mm F4,5-6,3 G OSS: la sorpresa
L'impegno profuso da Sony per l'ampliamento del suo parco ottiche mirrorless ha visto in questi anni delle piacevoli sorprese. Ricordo, ad esempio, nel segmento full frame l'ottica Sony FE 85mm F1.8 Prime, che mi aveva stupito fin dal primo contatto per l'ottimo rapporto qualità/prezzo.
Lo stesso stupore ha accompagnato i primi scatti fatti con il nuovo Sony E 70-350 mm F4,5-6,3 G OSS. L'ottica, considerando che copre le focali da tele a supertele 105mm-525mm, è davvero molto leggera e compatta e può entrare facilmente in qualsiasi borsa fotografica, a differenza di tanti 500mm, spesso molto grossi e pesanti.
L'obiettivo non brilla per luminosità, ma questo è il compromesso per mantenere peso e ingombri ridotti. Ciò non rappresenta però un problema: da un lato oggigiorno con una fotocamera come A6600 si può scattare a 6400 ISO con la stessa tranquillità con cui si scattava qualche anno a 400 ISO; dall'altro le prestazioni dell'obiettivo sono già ottime a tutta apertura, per cui non è necessario sacrificare ulteriormente l'apertura di diaframma per ottenere scatti molto buoni. Volendo chiudere comunque un po' i diaframmi, la stabilizzazione combinata corpo+obiettivo ha dimostrato di essere molto efficace.
Buona la nitidezza a tutta apertura, anche agli angoli
Un'ottica che a mio parere potrà diventare un punto fermo di molti corredi fotografici, soprattutto di chi ama i viaggi e la fotografia naturalistica a livello amatoriale (ma non solo). Anche in questo caso i tecnici Sony hanno lavorato molto sullo schema ottico, che prevede 19 lenti in 13 gruppi, di cui un elemento ED e tre lenti asferiche.
Il risultato sono immagini praticamente prive di distorsioni geometriche a tutte le focali e caratterizzate da buona nitidezza anche a tutta apertura, persino negli angoli. Anche in questo caso per muovere il blocco di lenti della messa a fuoco troviamo un motore XD linear, che garantisce risposta molto veloce ai comandi del corpo macchina, con la possibilità di utilizzare in modo efficace la funzione Real Time Eye-Tracking AF.
Anche in questo caso l'ergonomia è molto buona, con ghiere di zoom e messa a fuoco ben separate dal blocco in cui è posto il pulsante di blocco della messa a fuoco. Più indietro uno sopra l'altro i commutatori per AF/MF e ON/OFF della sistema di stabilizzazione SteadyShot.
In sintesi
Tirando le somme del triplo primo contatto, Sony ha confermato di avere lo sviluppo del sistema APS-C E-Mount, nato dalle Sony NEX, tra gli obiettivi a lungo termine: le tre novità presentate, sebbene con target diversi, vanno certamente in questa direzione. La nuova mirrorless Alpha A6600 diventa la nuova top di gamma nel segmento APS-C, ma lascia ancora spazio a un modello di maggiore caratura, vera erede di NEX-7, magari con la possibilità di registrare filmati 4K a 60p, come alcune delle dirette concorrenti. Le due ottiche si indirizzano a pubblici differenti: da un lato mancava lo zoom standard luminoso di qualità, sebbene costoso, dall'altro lo zoom super tele è una piacevole sorpresa e rappresenta un forte punto di differenziazione con la concorrenza nel formato APS-C per l'interessante posizionamento di prezzo.