Come detto parlando di corpo macchina, la struttura con impugnatura verticale integrata ricorda da vicino quella delle ammiraglie reflex (EOS 1Dx, Nikon D4/5), con cui la GFX 100 sostanzialmente condivide anche peso e ingombri. Non è una piuma, dunque, ma la portabilità è buona considerato il formato di sensore e, immaginandola nel suo ambiante naturale – lo studio – possiamo dire che le sessioni di scatto non risultano fisicamente gravose.
L'operatività, descritta nella pagina precedente (vista top, p.to 4), come detto è in qualche misura inedita, ma coerente con l'approccio "meccanico" Fujifilm e, soprattutto, sensata e intuitiva. Richiederà qualche giorno per essere padroneggiata (anche dagli utenti Fuji) ma, a transitorio esaurito, non si rimpiangeranno altre interfacce. A titolo personale, ci siamo trovati particolarmente a nostro agio con la visualizzazione a doppia ghiera virtuale del display superiore. Con la ghiera frontale dedicata agli ISO, la ghiera posteriore ai tempi e i diaframmi (come di consueto) sul barilotto obiettivo, davvero non serve altro.
L'impugnatura orizzontale è ampia e ben sagomata, e il pronunciato appoggio per il pollice (alla cui sommità si trovano i pulsanti Quick menu e Fn4) contribuisce apprezzabilmente a rendere la presa sicura e confortevole. Tutti i pulsanti sono ben posizionati, in particolare molto buona la posizione del pulsante di scatto, della ghiera posteriore (che controlla i tempi), del pulsante AF-On e del joystick (Focus stick), tra i quali il pollice si muove con disinvoltura. Si può loro imputare, semmai, le ridotte dimensioni, in effetti analoghe a quelle delle mirrorless APS-C Serie X nonostante su questo corpo macchina ci sia un pizzico di spazio in più…
A parte questo dettaglio, l'ergonomia con fotocamera orizzontale è ottima. Lo stesso purtroppo non si può dire girando la GFX 100 in posizione verticale. Innanzitutto, inspiegabilmente, l'impugnatura è meno pronunciata (chi ha mani medio-grandi dovrà assumere una scomoda postura "ad artiglio") e priva di materiale antiscivolo, cosa che lascia una sgradevole sensazione tattile. Inoltre, il pulsante AF-On verticale è esattamente sul margine di una sagomatura che riduce lo spessore del corpo macchina (vedi pag. precedente, dorso p.to 5), risultando per questo inclinato, e il joystick si trova appena oltre, sul lato a minor spessore, il che lo fa sembrare "incassato" (la sua sommità è sostanzialmente in linea con il piano di appoggio del pollice).
La storica "biottica" Rolleiflex 7,5cm fotografata con una medio formato più... recente.
L'ergonomia complessiva, o meglio l'efficacia della fotocamera in situazioni di lavoro, è poi penalizzata dall'estrema sensibilità del pulsante di scatto e dalla facilità con cui, tenendo la fotocamera al collo, possono essere premuti alcuni pulsanti (soprattutto il Quick menu, data la posizione). In sintesi, partono scatti (e flash) indesiderati e, a volte, dopo aver lasciato per un attimo la macchina appesa al collo (magari per sistemare lo still-life o dare un'indicazione al modello/a), ci si trova inavvertitamente "intrappolati" dentro un menu. Può essere bloccata la ghiera dei tempi, ma purtroppo non l'accesso ai menu, e anche la ghiera che blocca il vertical grip è troppo lasca e può facilmente essere ruotata inavvertitamente.
Siamo, in questo frangente, volutamente iper-critici considerata la tipologia del prodotto. Ciò che può essere perfettamente accettabile per un modello consumer, infatti, diventa meno accettabile in uno strumento di lavoro di questo livello.
Il sistema AF è su un altro pianeta, tanto rispetto alle altre GFX quanto ad altri sistemi medio formato. Non possiamo che ripetere qui quanto già detto a proposito di prestazioni: non si tratta, in assoluto, della fotocamera più reattiva al mondo, anzi chi proviene dal monto 35mm potrà notare un passo indietro (qualora, ovviamente, provenga da 35mm top di gamma). Mai come in questo caso, però, la differenza con il formato 35mm è stata esigua. Per questo, in apertura, abbiamo parlato di fotocamera funzionalmente adatta a tutti – altre medio formato sono molto lontane da questa facilità d'uso.
La modalità pin-point assicura grande precisione e, nonostante l'esigua area di lavoro, risulta sempre veloce e precisa. Da lodare anche il riconoscimento automatico del volto (occhi), che in linea di massima svolge un ottimo lavoro. Tutto perfetto, dunque?!? Beh, quasi… per quanto superiore ad altri modelli, tanto la sicurezza di aggancio quanto l'efficacia dell'Eye-AF si riducono visibilmente in condizioni di luce ridotta. Nulla di strano, ovviamente. Qualche problema può però nascere lavorando con in studio con i flash, con la scena illuminata dalla sola luce pilota (laddove, magari, la reflex da 4000 Euro non mostra incertezze). Di nuovo: le prestazioni della GFX sono ai vertici della categoria, ma nessuno pensi di effettuare un upgrade a un sistema medio formato in modo del tutto indolore…
Ancora a proposito di luce flash, un piccolo appunto al menu, che ormai non commentiamo più perché, identico a sé stesso da generazioni, ha raggiunto un ottimo livello di maturità e rappresenta, in generale, un buon compromesso tra completezza e facilità d'uso. Per questo tipo di fotocamere, però, un accesso più diretto alla funzione Preview Exp/WB in manual mode (da disabilitare quando si usano i flash) sarebbe stato gradito.