Ora le squadre sono davvero al completo. Con l'ingresso di Nikon nell'arena delle mirrorless APS-C con Nikon Z50, il cerchio si chiude e praticamente tutti i marchi della fotografia hanno un sistema mirrorless compatto e uno con sensore di grande formato, tutti tranne Olympus che al momento continua a scommettere sul solo Micro Quattro Terzi. Panasonic gioca le carte del Mezzo Formato e del Full Frame 35mm, con la doppia declinazione delle sue Lumix; Canon da tempo offre mirrorless APS-C con la sua serie EOS M e ha debuttato l'anno scorso nel segmento Full Frame con EOS R; Sony ha da tempo una strada a doppio binario in cui la baionetta E-Mount è declinata sia per il formato APS-C (nato con le Sony NEX) e quello pieno formato FE (nato con le Sony Alpha A7); Fujifilm ha fatto una scelta diversa, affiancando alle APS-C della famiglia X le medio formato con sensore 44x33mm della serie GFX; anche Leica offre mirrorless in due salse, con da un lato CL/TL sul formato ridotto e Leica SL in versione 35mm, con la stessa baionetta.
Nikon si è aggiunta alla schiera con la nuova Nikon Z50 che fa debuttare il formato DX in versione mirrorless, sfruttando la stessa ampia baionetta delle sorelle Z6 e Z7 con sensore full frame 35mm. Nikon non è nuova nel segmento delle mirrorless, ma il suo sistema Nikon 1, basato su fotocamere con sensori da 1 pollice è stato abbandonato diverso tempo fa per mancanza di riscontri positivi da parte del pubblico.
Parte di quel DNA è stato però utilizzato per la nuova Nikon Z50, che pur in dimensioni maggiorate tocca alcuni dei punti chiave già esplorati dalle Nikon 1. Portabilità e leggerezza (peso 450 grammi) sono certamente tra essi e sono le caratteristiche che per prime si fanno notare prendendo in mano Z50 con l'obiettivo kit Nikkor Z DX 16-50mm 1:3,5-6,3 VR che ha la caratteristica peculiare di utilizzare un design collassabile per ridurre al minimo gli ingombri quando non in uso per le fotografie.
Compattezza non è però sinonimo di ergonomia sacrificata su questa Nikon Z50. Il produttore nipponico infatti ha confezionato una fotocamera piccola, ma ben studiata, con una bugna molto pronunciata che permette un'impugnatura salda anche con gli obiettivi più pesanti e che permette di allocare nella parte superiore ben tre tasti funzione, a portata di indice, vicino al pulsante di scatto, concentrico al quale si trova anche il commutatore che comanda accensione e spegnimento.
Troviamo quindi compensazione dell'esposizione, ISO e tasto avvio della registrazione video molto vicini al comando di scatto. La fotocamera è inoltre dotata di due ghiere di regolazione, a portata di indice e pollice e di una ghiera dei modi alla quale è concentrico un commutatore per passare in modo rapido dalla modalità video a quella foto. Ben studiato anche il retro, dove troviamo un joypad a 8 vie con tasto cliccabile centrale per gestire i menu e il posizionamento del punto di messa a fuoco. Più sotto 4 tasti funzione, tra cui quello di accesso del quick menu, mentre più in alto a portata di pollice troviamo il tasto AF.
Dal lato opposto il tasto per gestire il mirino. Intelligente lo schermo, che è touch e integra altri tre tasti con tecnologia a sfioramento, per la gestione del livello di zoom in visualizzazione e delle informazioni a display. Il display è snodato e può essere ruotato in avanti per i selfie: quando è in questa posizione attiva automaticamente il temporizzatore per gli autoscatti. Il mirino utilizza un pannello OLED da 2,36 milioni di pixel e uno schema ottico studiato da Nikon Optics per una buona resa delle immagini.
Il cuore della fotocamera è un sensore CMOS da 23,5 mm x 15,7 mm accreditato di 20,9 megapixel effettivi (21,51 totali) che sforna immagini da 5568 x 3712 pixel, con sensibilità comprese tra 100 e 51.200 ISO. Interessanti le prestazioni della raffica: fino a 11 fps con autofocus AF ed esposizione automatica AE. Naturalmente la fotocamera può essere utilizzata anche in modalità completamente silenziosa sfruttando l'otturatore elettronico. L'otturatore meccanico a tendina verticale lavora con tempi di otturazione fino a 1/4000 s.
Il processore EXPEED 6 è il secondo ventricolo del cuore del sistema e gestisce anche i 209 punti a rilevazione di fase presenti sulla superficie del sensore, che costituiscono assieme alla messa a fuoco a contrasto il sistema Hybrid-AF. I punti AF coprono una porzione molto ampia dell'inquadratura (87% in orizzontale e 85% in verticale). Nikon dichiara una sensibilità fino a -4EV e il sistema offre anche la funzionalità di messa a fuoco automatica sull'occhio Eye-AF, utilizzabile però solo in ambito fotografico e non in video. Per quanto riguarda i filmati troviamo il supporto 4K UHD 24/25/30p e Full HD 100/120p, con registrazione su tutta l'area del sensore.
Come già detto la fotocamera condivide l'innesto con le sorelle maggiori full frame. La baionetta Z-Mount permette l'utilizzo delle ottiche mirrorless nate per le 35mm Z6 e Z7 anche su Z50, oltre alla compatibilità con le ottiche autofocus della storia Nikon tramite l'adattatore FTZ. Usando le ottiche full frame su Z50 se ne sfrutta solo la porzione centrale, mentre utilizzando le nuove ottiche Z DX su Z6/7 viene attivata automaticamente la modalità crop. Nella dotazione della macchina non manca poi un flash pop-up integrato GN 7, oltre alla slitta per lampeggiatori esterni. In molti saranno felici di sapere che in questo caso il formato scelto da Nikon per le schede di memoria è il più tradizionale SD, con una filosofia diversa dalla scelta delle più prestazionali, ma anche più costose e meno diffuse, XQD su Z6 e Z7.
A livello di connessioni wireless troviamo sia Wi-Fi sia Bluetooth, per l'utilizzo dell'app su smartphone SnapBridge sia per il controllo remoto, sia per la condivisione immediata degli scatti. Tra quelle fisiche spicca la poco moderna scelta di integrare un connettore Micro-USB Type-B, contro il certamente più attuale Type-C oggi più diffuso. Troviamo poi Mini-HDMI e ingresso microfonico su jack da 3,5mm. Manca invece l'uscita cuffie. La batteria EN-EL25 dovrebbe garantire circa 300 scatti di autonomia: si tratta di un nuovo modello di accumulatore, scelta che ha lasciato perplesso qualcuno, che avrebbe preferito l'utilizzo della stessa batteria delle sorelle maggiori, per una maggiore compatibilità in uso 'sistema' in caso di acquisto di Z50 come secondo corpo. L'ingombro richiesto sarebbe stato però maggiore e il caso non sarà poi così frequente.
Nikon Z50: primo contatto sul campo
Nikon Z50 è una fotocamera con cui si familiarizza abbastanza in fretta, anche grazie alla classica impostazione del menu di casa Nikon, che mette a proprio agio chiunque arrivi da altri prodotti della casa nipponica. Abbiamo avuto la possibilità di provare per breve tempo la fotocamera dopo la presentazione durante l'evento Immaginazione in via Tortona a Milano. L'impostazione è certamente molto più consumer rispetto alle sorelle maggiori: ne è testimone la ghiera dei modi che alle classiche modalità P/S/M/A e Scene aggiunge la posizione EFCT, che mette a portata di mano la possibilità di scattare che uno dei 20 filtri fotografici a disposizione.
Ci siamo divertiti a giocare un po' con i filtri fotografici: non tutti convincono, ma certamente possono essere un buon spunto creativo per chi vuole fotografare previsualizzando l'effetto finale e non ha voglia/tempo di passare dall'applicazione dei filtri in postproduzione.
L'ergonomia è ottima e la presenza di molti tasti aiuta anche i fotografi che vogliono utilizzare il mezzo fotografico completamente in manuale. Non ci sono grossi difetti da segnalare se non il fatto che il display ha poca libertà quando sollevato per le inquadrature dall'alto, situazione in cui non è sempre agevole trovare la posizione giusta e metterlo completamente parallelo al terreno. Il mirino offre una buona esperienza d'uso, così come i comandi touch del display posteriore, rapidi e precisi. L'ottica collassabile riduce molto lo spazio a disposizione per le ghiere sul barilotto dell'obiettivo, ma l'ergonomia è sufficientemente buona.
I primi sample della macchina messi in mano alla stampa hanno denotato un consumo abbastanza elevato della batteria, tanto che io e altri colleghi ci siamo trovati in rosso abbastanza presto: sarà un aspetto da valutare nuovamente con cura nella recensione di un esemplare definitivo. Come sulle sorelle 35mm la stabilizzazione digitale in video è davvero ottima, mentre la messa a fuoco ha fatto invece rilevare qualche incertezza di troppo durante la registrazione dei filmati.
L'ottica Nikkor Z DX 16-50mm 1:3,5-6,3 VR si presenta in linea con gli obiettivi kit che equipaggiano le reflex APS-C, non brilla certo per massima qualità, ma per ingombri, dimensioni e prezzo è certamente un buon compagno iniziale per la fotocamera. Il difetto più evidente è una distorsione a barilotto alla focale minima ben visibile negli scatti con linee orizzontali o verticali.
Nikon Z50: i prezzi italiani
La nuova mirrorless Nikon gareggia quindi nell'area più popolata delle mirrorless, quella attorno ai mille euro, dove troviamo oggi non solo le APS-C evolute, ma anche alcune full frame di prima generazione. Certamente è la fascia che andava coperta per Nikon, da cui il produttore nipponico non poteva continuare a mancare. Sarà interessante vedere come si dipanerà poi la strategia Nikon, se andrà ad abbracciare prima la fascia entry level, o se il secondo modello punterà maggiormente al pubblico prosumer di Nikon D500. Si tratta di un prodotto che difficilmente riuscirà a strappare clienti agli altri sistemi, ma certamente offre una valida alternativa giallonera a chi oggi ha una reflex Nikon APS-C e vuole fare il passaggio alle senzaspecchio senza però avere il budget necessario per accedere a prodotti come Z6 e Z7.