Pensavamo di aver visto tutto con la generazione precedente, ma questa A7R Mark IV ha saputo nuovamente stupirci.
Si tratta indubbiamente di un primato tecnologico. Garantire questo livello di dettaglio mantenendo il rumore di fondo entro limiti accettabili, e assicurando al contempo una tale gamma dinamica e malleabilità del RAW è, di per sé, qualcosa di notevole. Farlo scattando a 10 fps, e con il sistema AF oggi probabilmente più efficace al mondo per ciò che concerne l’inseguimento dei soggetti, rende davvero arduo il compito di qualunque concorrente…
La A7R Mark IV è comunque ben più di un insieme di tecnologie avanzate. Il corpo macchina ha ormai raggiunto piena maturità funzionale e si dimostra pratico ed efficace nell’utilizzo sul campo. L’autonomia è buona per una mirrorless, il mirino EVF rappresenta lo stato dell’arte, lo stabilizzatore aiuta a sfruttare al meglio i 61 Mpixel del sensore, la disponibilità di ottimi obiettivi (tra Zeiss e GMaster) è in continuo aumento… che altro aggiungere?!?
Un sogno proibito per il paesaggista, ma sufficientemente versatile per essere utilizzata come fotocamera a tutto tondo – persino (magari sfruttando il crop APS-C) per la fotografia sportiva amatoriale, con tutto ciò che passa tra questi due estremi.
A differenza del modello precedente, che aveva rappresentato un importante passo avanti anche a livello funzionale, la A7R Mark IV non mette in cattiva luce la Mark III, che rimane un’eccellente fotocamera – operativamente identica, capace di garantire anch’essa grande dettaglio (anche se ovviamente non a livello della Mark IV), leggermente meno affetta da rumore e meno esigente per quanto riguarda PC di lavoro e sistema di archiviazione dati. Chi è in cerca di un buon affare anziché dell’ultimissima novità o delle massime prestazioni, troverà dunque nella Mark III una soluzione interessante.