La Nikon Z50 utilizza la classica ghiera di comando per la selezione dei programmi PASM, oltre ai quali offre un programma completamente automatico, due posizioni custom, la modalità Scene e la modalità Effetti.
Scene non richiede particolari commenti: 16 preset per le situazioni di scatto più comuni, facilmente selezionabili tramite ghiera posteriore. Effetti, come suggerisce il nome, propone 10 effetti speciali "stile Instagram", anch'essi selezionabili da ghiera posteriore, che comprendono il peculiare Visione notturna – una vecchia conoscenza dei Nikonisti che crea un'immagine bianco/nero ad alto contrasto utilizzando sensibilità elevate; nella sua semplicità, l'idea di usare il bianco e nero per mitigare l'impatto della grana semplicemente funziona, consentendo di ottenere immagini accattivanti che hanno, a nostro avviso, più senso di quelle ottenibili con le modalità notturne basate su scatti multipli / HDR.
A livello di pura ergonomia, vale (più in piccolo) quanto detto per le Z6/Z7, che già avevamo trattato come delle piccole reflex, constatando il buon lavoro fatto dai progettisti Nikon nel mantenere una valida operatività nonostante le ridotte dimensioni. La Z50 è concettualmente identica: anche in questo caso, infatti, a fronte di alcune rinunce, parte delle quali comuni anche alla Full Frame (selettore AF/MF nella parte anteriore, LCD secondario e joystick posteriore), la buona disposizione dei comandi e le strategie adottate per l'accesso alle funzioni di scatto soddisfa perfettamente le esigenze di utenti anche avanzati. La stessa rinuncia al joystick, che consideriamo sempre piuttosto penalizzante, in questo caso è mitigata dal fatto che, per Nikon, l'uso del PAD per la scelta del punto AF è tradizionale, di conseguenza chi proviene da reflex non professionali (D850, D5) non la percepirà come un limite. E chi già possiede una D5, difficilmente sceglierà di passare alla Z50…
Il vero, possibile limite ergonomico di questa fotocamera è il già discusso utilizzo dei pulsanti virtuali. La perplessità nasce da una banale valutazione di spazio per il pollice: chi ha mani grandi, e necessita di qualche millimetro extra, troverà probabilmente naturale appoggiare il pollice nell'angolo del display, esattamente dove si trova il pulsante Zoom-In. A quel punto, l'immagine su display o nel mirino verrà zoomata, senza possibilità di replica, e la composizione subirà una battuta d'arresto. Speriamo che Nikon decida di inserire con un prossimo aggiornamento firmware la possibilità di disabilitare i pulsanti touch in fase di scatto.
Nel frattempo, come detto parlando di corpo macchina, l'unica soluzione è valutare in prima persona se/quanto questo problema esiste effettivamente.
Per quanto riguarda il sistema AF, abbiamo riscontrato l'identica risposta offerta dalle Full Frame, che ci ha portato però a differenti (e migliori) conclusioni. Già la Z7 ci aveva pienamente convinto in modalità AF-S, lasciandoci però qualche perplessità nel passaggio all'AF-C, principalmente per le doti di inseguimento che, per sicurezza nel mantenere agganciato il soggetto originale e struttura del corpo macchina, non abbiamo giudicato allo stato dell'arte. I termini di paragone, però, in qual caso erano la D850 e la Sony A7R III.
Chiaramente, se i termini di paragone diventano altre mirrorless APS-C sotto i 1000 Euro, la situazione per Nikon migliora sensibilmente. Rimane, sempre a proposito di inseguimento, qualche perplessità a livello operativo, complici (anche in questo caso) i pulsanti virtuali. L'inseguimento si attiva infatti (in modalità AF- Auto) premendo il pulsante OK del PAD, si resetta premendo di nuovo OK (cosa che porta l'area di selezione iniziale al centro del fotogramma) e si disabilita premendo Zoom-Out, che è un pulsante virtuale e che risulta per questo impossibile da individuare a tatto, senza staccare gli occhi dal mirino. Sarebbe stato preferibile, a nostro avviso, resettare l'inseguimento al rilascio del pulsante di scatto disabilitare con OK.
In definitiva, e questo anche per cadenza di scatto con visione nel mirino in tempo reale, la Z50 non si può considerare una prima scelta per la fotografia dinamica. Si tratta, piuttosto, di una buona fotocamera per uso generico, che all'occorrenza può affrontare anche un po' di sport a livello amatoriale. Considerando sempre il prezzo del prodotto, non è poco.