Come sempre accade in casa Fuji, il modello capostipite (in questo caso la X-T3) mostra un livello di performance che, fatte salve piccole variazioni dovute ad aggiornamenti firmware, viene riproposto immutato dai successivi modelli basati sulla stessa pipeline grafica.
Abbiamo per questo voluto approfittare della recensione della X-Pro 3 per estendere i nostri consueti test al parco ottiche, affiancando all'obiettivo di riferimento per questo sistema (XF35mmF1.4 R) alcune ottiche più recenti e a nostro avviso particolarmente interessanti: il compatto XF50mmF2 R, l'XF56mmF1.2 R APD, ottica da ritratto per eccellenza di questo sistema, e il macro XF80mmF2.8 R.
Iniziamo col dire, a beneficio di quanti non conoscono i risultati della X-T3, che anche la X-Pro 3 restituisce immagini dettagliate ed estremamente incise. I punteggi MTF sono assolutamente da record per una APS-C e, pur tenendo conto del fatto che l'analisi slanted edge tende per sua natura a premiare l'elevato micro contrasto tipico di questi sensori, c'è indubbiamente molta sostanza dietro i valori numerici. Valori che, per inciso, sfiorano le 4000 LW/PH (MTF50P = 3985). La più conservativa analisi hyperbolic wedge rileva fenomeni di aliasing a partire da 3710 LW/PH assegnando un più realistico punteggio MTF 50P di 3010, comunque notevolissimo.
Tre prime d'eccellenza: 35mmF1.4, 50mmF2 e 56mmF1.2 - tutti danno il massimo a f/4.
Tutto questo con l'ottica XF35mmF1.4 R, che consente un confronto diretto con qualsiasi altra Fujifilm Serie X provata da Fotografi Digitali. L'ulteriore buona notizia, per Fujifilm, è che anche gli altri prime testati in questa tornata fanno segnare punteggi analoghi, confermando ancora una volta l'elevatissima qualità dell'intero sistema.
200 ISO
800 ISO
1600 ISO
3200 ISO
6400 ISO
12800 ISO
25600 ISO
51200 ISO
Il 50mmF3 R si posiziona poco sotto il 35mm, con punteggi massimi nell'intorno delle 3800 LW/PH ottenuti a f/4 e un comportamento analogo al 35mm a pressoché tutti i diaframmi di lavoro. Molto buono in termini assoluti anche il punteggio a f/2.8.
Grandissimo obiettivo il 56mmF1.2, che a dispetto dell'apertura massima molto elevata, solo tra f/1.2 e f/1.4 mostra un accenno di ammorbidimento con punteggi – comunque elevati in assoluto – a ridosso delle 2000 LW/PH. Basta chiudere a f/2 per balzare ben oltre le 3000 LW/PH, e raggiungere punteggi persino superiori a quelli del 35mm. In termini di analisi hyperbolic wedge, parliamo di 3075 LW/PH per l'MTF 50P contro le già citate 3010. In sintesi, uno sfocato spettacolare unito a un'incisività eccezionale tra f/2 e f/11 compresi. Buono, anche se meno eclatante, il comportamento del nuovo 80mm Macro, che supera agevolmente le 3000 LW/PH a f/2.8 e che mediamente si attesta tra le 2600 e le 2700 LW/PH.
100 ISO
100 ISO + 6EV
6400 ISO
In termini di rapporto segnale/rumore e pulizia dei file ad alti ISO, la X-Pro 3 mostra un comportamento del tutto analogo a quello della X-T3, vale a dire buono ma non allo stato dell'arte. Risposta impeccabile fino a 800 ISO, poi fa la sua comparsa un pizzico di grana, che si fa più evidente e inizia a compromettere il livello di dettaglio a partire da 6400 ISO. A 12.800 ISO, massima sensibilità nativa, si nota un ulteriore e visibile peggioramento. Come (quasi) sempre, da evitare le sensibilità in estensione. Eccellente la malleabilità del file (vedi sopra).
In perfetto stile Fuji il comportamento cromatico, che con le simulazioni pellicola classiche (Provia è considerata l'equivalente delle impostazioni standard) è caratterizzato da saturazione elevata ma non eccessiva, senza particolari errori o viraggi su nessuna tinta specifica.
Classic Neg
Provia
Vale la pena segnalare come una delle novità introdotte dalla X-Pro 3 riguardi proprio il trattamento delle immagini e la post-produzione in-camera. Ai già noti parametri di sviluppo selezionabili all'interno del quick menu si è aggiunta "Chiarezza", che ha lo stesso significato/funzione dell'omonimo parametro di Lightroom (accentuare il contrasto locale).
Inoltre, è stata introdotta la nuova simulazione pellicola Classic Neg, che qui sopra possiamo vedere a confronto con lo sviluppo standard Provia. Marcato contrasto e tono caldo sono i suoi tratti distintivi, che la rendono indubbiamente molto accattivante.