Hasselblad X1D II 50C, medio formato agile ed elegante – la recensione

Hasselblad X1D II 50C, medio formato agile ed elegante – la recensione

di Alberto De Bernardi , pubblicato il

“Hasselblad ha creato, con la X1D II 50C, uno splendido oggetto di design che, guarda caso, produce anche immagini di grandissima qualità. È snella, e può facilmente uscire dallo studio, ma i contesti dinamici non le sono congeniali. ”

Dettagli tecnici e prestazioni

 SPECIFICHE
 Hasselblad X1D II 50C
Sensore CMOS 44x33 (43,8x32,9mm)
Risoluzione

50 Mpixel - 8272x6200

Formato file RAW 16 bit, JPEG, TIFF 8 bit
Sensibilità (estensione) 100-25.600 ISO
Mirino OLED - 3.69M punti (1280x960) - 0,87x
Display TFT 3,6" / 2.36M punti (1024x768)
Tempi di posa MS: da 68min a 1/2000s (1/800s con lenti HC)
ES: da 68min a 1/10000s
Syncro flash 1/2000s
Scatto continuo

2,7 fps

Esposimetro Spot / Centro Spot / Centro ponderato
Compensazione -5 / +5 EV in passi da 1/3, 1/2 o 1 EV
Bracketing

2-9 fotogrammi in passi da 1/3, 1/2, 1, 2, 3 EV

Autofocus AF a rilevazione di contrasto
N° punti (zone) AF 117 zone
Sensibilità AF ND
Video

2,7 K 2720x1530p 29,97 fps
Full HD 1920x1080p 29,97 fps

Obiettivi compatibili Hasselblad XCD (H, V e XPan System tramite adattatore)
 I/O  
Memory card 2x SD (UHS-II)
Interfacce

USB 3.0 Type C, Audio IN/OUT, Wi-Fi, GPS

 BODY    
Flash -
Batteria Li-Ion, 3400 mAh
Dimensioni (LxAxP)

148x97x70 mm

Peso 766g con batteria e scheda di memoria

La X1D II 50C si basa sullo stesso sensore della capostipite, vale a dire un CMOS 43.8x32.9mm da 50 Mpixel (8272x6200 pixel) con pixel pitch di 5,3 micron, accreditato di 14 EV di gamma dinamica. Potrà non essere nato ieri ma, per chi ama le valutazioni sintetiche, vale la pena sottolineare che questo sensore mantiene tutt'oggi il primo posto nella classifica dei sensori DxO Mark, precedendo la Pentax 645Z e, a pari merito, le 35mm Panasonic S1R, Nikon D850 e Sony A7R III.

I suoi RAW (.3FR) a 16 bit pesano mediamente 106 MB, e possono essere catturati al ritmo di 2,7 fps massimi. La gamma di sensibilità va da 100 a 25.600 ISO, senza distinzione tra sensibilità base o in estensione. Un approccio lineare, questo, che si estende anche al concetto di "Picture Style"; con Hasselbald, non serve scegliere il profilo più adatto alla circostanza – la tecnica di elaborazione colore, battezzata HNCS (Hasselblad Natural Color Solution) è stata creata per restituire colori fedeli tanto nei toni della pelle quanto in natura o nello still-life di prodotto. In sintesi: non si potrà arrivare a 1 milione di ISO, ma quello che si può fare non richiede ulteriori distinguo o precauzioni.

Abbiamo citato poco sopra i 2,7 fps massimi, ma in effetti parlare di scatto continuo per questa fotocamera è in qualche modo fuorviante. Non solo per la ridotta cadenza di scatto, sostanzialmente confermata dai nostri test: 2,65 fps rilevati, a prescindere dal formato. Non solo per la breve durata della raffica: 9 scatti in formato RAW+JPEG, 12 in formato RAW, 25 in formato JPEG (solo per il formato JPEG, dopo 25 scatti la fotocamera continua a registrare al ritmo di circa 1,4 fps). C'è infatti da considerare il fatto non trascurabile che, in scatto continuo, il mirino risulta perennemente oscurato.  

Il recente aggiornamento firmware, che ha ritardato l'uscita di questa recensione, ha portato in dote finalmente la possibilità di registrare video, caratteristica implementata sfruttando per la registrazione tutta la superficie del sensore. La fotocamera offre unicamente i formati 2,7 K 2720x1530p 29,97 fps e Full HD 1920x1080p 29,97 fps, senza possibilità, al momento, di modificare il frame rate. La registrazione video non mette a disposizione l'autofocus, per cui la messa a fuoco è completamente manuale, per fortuna almeno coadiuvata dal focus peaking. Non è certamente una punta&scatta nemmeno in ambito video, dove va approcciata più come una cinepresa digitale che come una mirrorless di ultima generazione.

Parlando di prestazioni, non va purtroppo meglio passando a esaminare il sistema AF. Come già accennato, si tratta di un AF a sola rilevazione di contrasto che offre un massimo di 117 zone selezionabili entro una griglia 13x9. La libertà di composizione è più che buona, ma ad ogni attivazione, anche ovviamente quando l'ottica si trova già alla corretta distanza di messa a fuoco, il sistema avvia un "ciclo di verifica" tipico dei sistemi a rilevazione di contrasto che, non potendo calcolare la distanza a priori, sono obbligati a muovere la lente. Tale verifica, che traduce in ritardo di messa a fuoco, richiede mediamente 0,6 secondi. Solo un paio di anni fa avremmo definito questi risultati "medi" per il mondo medio formato. In effetti, le dirette concorrenti Fujifilm GFX 50S e 50R non fanno molto meglio: 0,48s e 0,45s, rispettivamente. Poi, Fujifilm ha rilasciato la GFX 100, a cui bastano 0,2s per la stessa operazione…

Le maggiori novità di questa versione Mark II riguardano gli schermi. Quello posteriore, da 3,6 pollici, è davvero imponente e offre una risoluzione adeguata alle dimensioni (1024x768 pixel, contro i 640x480 dell'originale). Su altre fotocamere lo considereremmo un dettaglio trascurabile, ma su questo modello gioca un ruolo essenziale, consentendo al fotografo un'agevole messa a fuoco manuale nello still-life.


Nonostante la generosa batteria da 3400 nAh, l'autonomia non brilla, specie utilizzando costantemente il Live View sull'ampio schermo posteriore. L'incremento di temperatura nella zona dell'impugnatura si avverte chiaramente, ma non rappresenta più un problema come nel caso delle primissime versioni della Mark I.

Il mirino EVF, dal canto suo, è un OLED da 3,69 milioni di punti (1280x960 pixel) che offre un più che generoso ingrandimento pari a 0,87x. Una gioia per gli occhi.

L'autonomia non è dichiarata, ma in base a rilevazioni eseguite durante i test, si attesta mediamente nell'intorno dei 250 scatti. Molto dipende ovviamente dall'utilizzo dello schermo posteriore, che se utilizzato costantemente per la ripresa Live View può ridurre significativamente il numero di scatti effettuabili. A questo proposito, riteniamo poco giustificabile la scelta di includere nella dotazione solo il trasformatore e il cavo USB C, obbligando a impegnare la fotocamera per la ricarica, e di non includere invece il caricabatterie a doppio slot disponibile su Hasselblad store (155 Euro).