Se la D750 è stata una reflex "azzeccata", la D780 fa un ulteriore passo avanti, offrendo analoga qualità d'immagine ma con maggiori performance ad alti ISO, maggiori capacità di scatto continuo e un corpo macchina più funzionale. Come la precedente, sa soddisfare piuttosto bene le esigenze di un pubblico sia amatoriale sia professionale, per il quale la D780 può essere (perlomeno) un eccellente secondo corpo.
24 Mpixel possono oggi sembrare poca cosa, ma rappresentano ancora, a nostro avviso, il miglior compromesso per una fotocamera 35mm non specialistica.
L'utilizzo del sensore della Z6 porta in dote una buona funzionalità Live View e, inevitabilmente, una domanda ingombrante: è opportuno rimanere ancorati a una reflex quando il futuro sembra essere decisamente mirrorless? Quello che possiamo dire, basandoci sul presente e sui due corpi macchina in esame, è che la D780 è funzionalmente superiore alla sorella mirrorless. Per struttura del corpo, ma anche, banalmente, per un sistema AF di provata efficacia che la messa a fuoco LV non è ancora riuscita a eguagliare. Considerando anche il parco ottiche più completo, per quanto ci riguarda oggi non abbiamo dubbi: tra la Z6 e la D780, sceglieremmo la reflex a occhi chiusi.
Semmai, chi volesse un'alternativa mirrorless, potrebbe essere più facilmente tentato dalla Sony A7 Mark III, che a un prezzo leggermente inferiore offre pari risoluzione, una raffica più veloce, un sistema AF che, tra le mirrorless, rappresenta oggi lo stato dell'arte e un ecosistema più maturo. Certo, anche in questo caso bisognerebbe però accontentarsi di un'autonomia di scatto ridotta a un terzo e, soprattutto, rinunciare al mirino ottico. Per quanto ci riguarda, non è una rinuncia da poco…