La struttura consolidata della famiglia EOS xxD, affinata negli anni, pone la 90D al riparo da critiche di rilievo. La fotocamera si impugna alla perfezione, offre un grip saldo capace di "reggere" anche tele importanti, e i comandi operativi sono disposti ottimamente sotto pollice e indice.
Le uniche, piccole critiche che ci sentiamo di muovere al corpo macchina riguardano il pulsante AF-On, che avrebbe potuto forse essere più prominente, e la "questione PAD" illustrata nella pagina precedente, che in questo corpo duplica le funzioni del Multicontroller senza aggiungere nulla, e potrebbe pertanto essere eliminato per migliorare l'usabilità della ghiera di comando posteriore.
Come già accadeva per la 80D, anche la EOS 90D offre soluzioni di scatto per tutti. I programmi PASM, ovviamente, ma anche programmi guidati, Scene ed Effetti. Vale la pena citare, tra le Scene, la Panning, che guida il fotografo in questa tecnica – non solo filtri "stile instagram", dunque, ma un più autentico aiuto alla creatività.
Il mirino non è generoso come quello delle migliori 35mm, ma è oggettivamente molto buono per la categoria di prodotto, e in scatto continuo mostra un black-out ragionevolissimo. Del sistema AF abbiamo già detto in fase di analisi tecnica e abbiamo poco da aggiungere in questa sede: è reattivo, persino fulmineo se utilizzato con ottiche altrettanto veloci (come, banalmente, il 18-135 USM proposto in kit), e offre davvero molto in termini di funzionalità.
Come per la 80D, purtroppo, Canon ha scelto di sminuirne un po' le possibilità di personalizzazione, relegandone le impostazioni all'interno del menu C-Fn anziché creare un sottomenu ad hoc come accade per 7D Mark II e superiori – peccato perché, per inciso, le opzioni disponibili sono esattamente le stesse.
Cadenza di scatto e durata della raffica parlano da sole, e rappresentano qualcosa di inedito in questa fascia di prezzo. Che altro aggiungere?!? Il quadro delineato crediamo sia piuttosto chiaro. Ci prendiamo comunque ancora qualche riga per parlare di alcuni dettagli che possono essere importanti per alcuni utenti.
Nella recensione della 80D, avevamo lamentato la scarsa flessibilità della messa a fuoco Live View, molto rapida ma non abbastanza precisa nel posizionamento del punto AF. In questa successiva implementazione, Canon ha risolto il problema mettendo a disposizione un punto singolo spot che, come detto nell'analisi tecnica, può essere mosso su oltre 5000 posizioni e assicura pertanto tutta la libertà possibile nella composizione di still-life.
Interessante, a proposito di still-life, l'aggiunta della funzione Bracketing fuoco, che facilita il focus stack manuale (la composizione deve essere effettuata dal fotografo in post-produzione). Per inciso, questa funzione tende a passare inosservata a causa della struttura "contestuale" dei menu – non solo, infatti, questi cambiano passando da foto a video, ma anche da mirino a Live View, e Bracketing fuoco è, per l'appunto, una voce che compare nel menu Scatto-5 solo in modalità Live View.
Probabilmente Canon farebbe bene a rivedere questa strategia, magari mostrando alcune funzioni disattivate anziché eliminarle in-toto dal menu. Lo stesso filmato HDR, che si attiva portando la ghiera dei programmi su Scene, rischia di non essere mai scoperto/utilizzato dai molti che non leggono il manuale d'uso (peraltro ormai non più fornito).
Continua a soddisfare, pur non essendo più lo stato dell'arte, lo schermo LCD posteriore. Da lodare, infine l'autonomia, sostanzialmente incrementata grazie alla maggiore efficienza della nuova elettronica, senza pregiudicare la compatibilità con i modelli precedenti.