Ci sono prodotti che quando arrivano sul mercato lo rivoluzionano, anzi, che addirittura sono in grado di crearne uno nuovo. GoPro appartiene certamente al novero delle aziende che con un loro prodotto hanno dato vita a un nuovo segmento di mercato, divenendone nell'immaginario collettivo il nome. GoPro è sinonimo per molti di action camera e lo è dal lontano 2004, data di lancio della prima videocamera portatile con custodia rugged pensata per le riprese sportive in azione. L'idea è dello statunitense Nick Woodman, che vedendo i surfisti in Australia alle prese con le difficoltà di effettuare riprese durante le acrobazie a cavallo delle onde ha sviluppato il progetto che poi ha portato a GoPro Hero HD.
Piccola, portatile, resistente agli urti e all'acqua grazie alla custodia protettiva, facile da usare e soprattutto nata con a corredo una ampia serie di accessori pensati con in mente gli utenti finali, quali basi adesive per il montaggio su tavole da surf e caschi, ma anche supporti da manubrio, ventose per la carrozzeria delle auto e diversi tipi di lacci per indossare la videocamera. Una videocamera nata da un amante degli sport d'azione per gli sportivi: questa la chiave del successo di GoPro.
Il successo dell'action camera ha portato molti concorrenti nella scia di GoPro, ma a distanza di 16 anni il marchio statunitense (proprietà dei Woodman Labs) riesce ancora a mantenere la leadership, nonostante nel passato recente si siano cimentati nell'impresa anche marchi decisamente blasonati, come il leader del mercato dei droni DJI. Il processo inverso non era invece riuscito a GoPro, il cui drone Karma è stato un totale fallimento, talmente grande da portare molti a pensare che il passo falso potesse essere fatale per GoPro. Il marchio statunitense ha saputo però riprendersi dal passo falso, tornando con forza sul core business e mettendo sul piatto un'evoluzione molto interessante della sua action camera.
GoPro Hero 8 è arrivata quindi alla sua ottava generazione, evolvendosi, ma senza stravolgere il suo DNA: all'occhio meno attento potrebbe non sembrare molto differente dal primo modello. Negli anni, invece, le modifiche sono state sostanziali, dentro e fuori la scocca. Anche GoPro Hero 8 è riuscita nella difficile impresa di introdurne di reali rispetto al modello precedente Hero 7. Il design esterno è non troppo dissimile da quello della Hero 5 Black, pietra miliare della serie e primo modello a introdurre l'impermeabilizzazione totale senza la necessità di utilizzare la custodia esterna in plastica, anche se oggi l'ottica è molto meno sporgente di una volta.
All'interno troviamo poi il chip GP1, che aveva caratterizzato il lancio di Hero 6 black, portando anche questo modello a essere un'importante pietra miliare. A questo proposito erano state molto interessanti le quattro chiacchiere con Nick Woodman allo scorso CES 2020, ecco un passaggio del suo discorso. "Per anni ci siamo concentrati sull'hardware, ma negli ultimi anni il nostro focus si è spostato molto sul software e sulle possibilità che esso apre" - ha detto Woodman - "Dall'introduzione del chip GP1 per noi le cose sono cambiate profondamente e la capacità di calcolo che esso mette a disposizione ha modificato il nostro approccio. Hypersmooth [La tecnologia di stabilizzazione digitale NdR] è un esempio di come facendo leva sulle capacità del SoC abbiamo introdotto cambiamenti molto evidenti tra GoPro HERO 7 e le generazioni precedenti. Con GoPro HERO 8 abbiamo lavorato, sfruttando le potenzialità dello stesso chip, per portare ai nostri utenti HyperSmooth 2.0, che funziona con tutte le risoluzioni e tutte le frequenze di fotogrammi, eliminando la necessità di dover scegliere un particolare formato per beneficiarne".
Effettivamente se a prima vista GoPro Hero 7 e Hero 8 possano sembrare molto simili, anche per quanto concerne la scheda tecnica, il marchio statunitense ha introdotto sull'ultimo modello innovazioni interessanti. La prima è sembra un'inezia, ma nell'uso è una trovata geniale: il montaggio senza cornice con guide pieghevoli. Da quando Hero 5 ha introdotto la possibilità di utilizzare l'action camera nei normali casi d'uso senza la necessità di sfruttare la custodia per proteggere la videocamera dall'acqua si è presentato il problema del montaggio. La custodia in plastica, infatti, è dotata del piedino di montaggio per l'aggancio ai vari accessori di montaggio: fino a Hero 7 la soluzione è stata una cornice, di per sé anche abbastanza sottile, che integrava il piedino.
Idea semplice, ma geniale: le nuove guide ripiegabili
Hero 8 introduce invece due guide pieghevoli alla base: quando estratte vanno a costituire il classico sistema di aggancio, compatibile con tutti gli accessori, ma le due alette possono essere ripiegate quando non in uso, rientrando nell'apposito incavo alla base del corpo della fotocamera. Una soluzione che può sembrare semplice, ma nell'utilizzo quotidiano è molto ingegnosa e permette anche di avere una cosa in meno da portare in giro nella borsa, la cornice di aggancio. Il corpo della fotocamera è impermeabile fino a 10 metri di profondità.
Nella recensione di DJI Osmo Action, una delle più agguerrite concorrenti che si è affacciata sul mercato recentemente, avevamo indicato la stabilizzazione digitale come uno dei grandi punti di forza dell'action camera cinese, in grado in quell'ambito di battere la allora top di gamma GoPro Hero 7. GoPro Hero 8 ha introdotto la nuova versione della stabilizzazione digitale HyperSmooth 2.0, che ha colmato completamente il gap che si era venuto a creare e riportato GoPro ai vertici. Il livello della stabilizzazione è ora regolabile su diversi livelli, con l'opzione Boost molto adatta alle riprese più mosse, come quelle in bici, snowboard o a mano libera di corsa. L'attivazione della stabilizzazione ritaglia una parte del campo inquadrato, che cresce attivando la modalità Boost, disponibile come opzione aggiuntiva alla stabilizzazione a seconda del formato di registrazione, della frequenza dei fotogrammi e della focale. La stabilizzazione Hypersmooth in versione normale è invece utilizzabile in tutti i formati di registrazione. I risultati sono di rilievo: già la stabilizzazione normale di nuova generazione è molto più efficace del passato, ma la versione Boost riesce a rendere utilizzabili quelle clip che un tempo sarebbero andate perse o avrebbero richiesto molto tempo per una stabilizzazione dedicata in post produzione. Molto utile è poi nel montaggio tramite app la possibilità di allineare automaticamente l'orizzonte: anche in questo caso di perde un po' di campo inquadrato (a seconda del grado di scostamento dalla bolla) ma si rendono utilizzabili al volo da smartphone riprese che altrimenti avrebbero richiesto una post produzione complessa su computer.
GoPro Hero 8 introduce un'altra funzione in versione duepuntozero: TimeWarp 2.0. La prima versione era stata introdotta assieme a HyperSmooth su Hero 7 e riceve un corposo aggiornamento su Hero 8. Si tratta di una funzione che crea automaticamente un hyperlapse stabilizzato, riprendendo fotogrammi a intervalli regolari e creando poi un video accelerato. Nella versione TimeWarp 2.0 la funzione è diventata più intelligente e dinamica: durante la registrazione del timelapse è possibile con un tocco sulla videocamera attivare la registrazione di una sequenza video normale, che poi viene inserita senza tagli e interruzioni nella clip finale. In questo modo all'interno dell'hyperlapse possono essere inserite clip a velocità normale per sottolineare alcuni passaggi e dare molta più dinamicità all'intera sequenza.
Inoltre la videocamera ora offre anche l'opzione 'Auto' per quanto riguarda la velocità di cattura delle immagini e quindi il fattore di accelerazione del video, che può andare da 2x a 30x: selezionando questa opzione GoPro Hero 8 analizza il tipo di movimento e adatta la velocità dell'hyperlapse. Oltre che riprendere immagini a intervalli regolari, TimeWarp offre anche la stabilizzazione, per risultati più godibili, senza post produzione. La stabilizzazione è più efficace nelle modalità ad alta velocità, in quanto la fotocamera ha più fotogrammi tra cui scegliere per il miglior risultato finale. Tra le funzioni aggiunte rispetto al modello precedente troviamo anche il timelapse notturno, con impostazioni per questo tipo di ripresa, una delle preferite dagli utenti GoPro. Novità anche sul fronte dello streaming live, con una risoluzione in uscita di 1080p, contro i 720p di Hero 7.
Uno dei punti di forza della videocamera è poi l'app: il comando remoto è molto completo e permette di scendere nel dettaglio di ogni impostazione molto più facilmente di quanto avviene cliccando sul touchscreen della videocamera. Ma è soprattutto in fase di post produzione che l'app ha una marcia in più. Il montaggio semplificato aiuta a estrarre video godibili anche dalle clip più lunghe. Da un lato si può lasciare all'app il compito di fare un montaggio automatico delle scene migliori, anche se questa funzione non ha dimostrato di agire sempre al meglio. Dall'altro scorrendo la clip è possibile selezionare con un tocco gli Highlight e le porzioni in cui applicare lo Slow Motion e utilizzare solo quelle porzioni della ripresa. Tra le migliori funzioni dell'app è certamente da citare la possibilità, con un semplice tocco, di attivare il raddrizzamento automatico dell'orizzonte, che permette di sfruttare già nel montaggio da smartphone quelle riprese non in bolla e che ha dimostrato di essere molto efficace.
GoPro con Hero 8 torna a innovare anche in quel campo che è stato motore molto importante per trainare le vendite all'inizio della storia del produttore: l'ecosistema di accessori. Molti utenti usano la propria GoPro non solo per riprendere le proprie imprese sportive, ma anche per Vlog e contenuti simili. In questo settore la concorrenza, in particolare quella di DJI con Osmo Pocket, si è fatta davvero agguerrita. Nuovi accessori lanciati da GoPro portano l'esperienza in questo frangente su un livello superiore per Hero 8 rispetto al passato. Parliamo dell'unità multimediale opzionale e dei mod per la luce e il touchscreen. La prima è il cuore delle novità, mentre i due mod ne costituiscono il completamento. L'unità multimediale è una sorta di cornice che ingloba la videocamera e a essa si connette sfruttando la porta USB-C, dopo aver rimosso lo sportello, facilmente amovibile. Aggiunge a GoPro Hero 8 (è compatibile solo con essa) un microfono bi-direzionale, il jack da 3,5mm per microfoni esterni, la porta mini-HDMI (che su Hero 8 manca) e replica l'USB Type-C per la ricarica tramite rete o powerbank.
La custodia aggiuntiva multimediale inoltre aggiunge due slitte cold-shoe (come quelle dei flash, ma senza contatti) per montare i due mod accessori. Uno è un piccolo illuminatore LED, regolabile su tre livelli di potenza e con un'ulteriore funzione di lampeggiatore SOS di emergenza. Il mod per il touchscreen sfrutta la porta HDMI e replica lo schermo touch della videocamera, con la possibilità di inclinazione del display, inclinazione che arriva fino alla rotazione di 180° per avere il monitor orientato in avanti, in modalità selfie. Alla base l'unità dispone di un foro che lascia accesso alle alette del sistema di aggancio ripiegabile: in questo caso l'accessorio più utile è forse Shorty, piccola treppiede con piccola prolunga, richiudibile a impugnatura.
Con Hero 8 e con i nuovi accessori GoPro ha compiuto il difficile gesto di riportare al top la sua videocamera rugged, per l'ottava volta. Il mercato è molto dinamico e sono davvero tante le alternative, soprattutto per chi non ha il budget di 479€ (prezzo di listino, prima scontato a 429€ e successivamente ai 379€ attuali) necessario per portarsi a casa l'ultimo modello top di gamma. "I dati di market share dicono che nonostante ci siano molti concorrenti con prezzi stracciati i nostri clienti continuano a gradire e comprare i nostri prodotti" aveva dichiarato Nick Woodman nella chiacchierata al CES, stimolato da una domanda sulla pletora di prodotti cinesi, proposti anche a meno di cento euro.
Tra i concorrenti cinesi, ma non con prezzi stracciati, c'è sicuramente anche DJI, con la sua Osmo Action, che ha un prezzo d'acquisto di circa 275€ (379€ il listino all'uscita). Dalla sua l'action camera cinese ha alcune caratteristiche decisamente interessanti, come la correzione ottica della distorsione più efficace pur mantenendo la visuale molto grandangolare (la GoPro taglia di più il campo inquadrato). Osmo Action offre anche un display secondario anteriore, che permette le riprese in modalità selfie senza la necessità di accessori aggiuntivi. A livello di stabilizzazione: per gli usi più comuni possiamo dire che le due interpretazioni ora si equivalgono e GoPro ha colmato il gap che DJI era riuscita a scavare. L'unità multimediale è un accessorio molto interessante, aprendo nuovi scenari d'utilizzo per Hero 8, anche se sommando gli 89€ dell'unità, i 39€ del treppiede/impugnatura estensibile, i 49€ del piccolo faretto e in caso anche i 89€ del mod per il touchscreen, il prezzo finale, considerando il listino, arriva a sfiorare i 750 euro.