Una fotocamera a ottica fissa (35mm equivalenti), tascabile ma dotata di un sensore formato APS-C capace di garantire maggiore qualità rispetto alle classiche compatte con sensore da 1" o inferiore. Uno strumento da reporter, che non a caso richiama alla mente le telemetro che hanno "inventato" questa professione. Un'identità tanto precisa non lascia molto spazio a sperimentazioni estetiche, e infatti la linea X100 è sempre rimasta fedele a sé stessa. Gli upgrade più significativi si trovano proprio in questa quinta generazione, che vede l'introduzione del display posteriore basculante e la "semi-tropicalizzazione" del corpo macchina, che è ora in grado di resistere a gocce di pioggia e polvere, ma solo con l'aiuto dell’adattatore opzionale AR-X100 e del filtro di protezione PRF-49 (da montare a protezione dell'ottica).
Altra novità, per gli utenti storici Fuji, è data dalla scomparsa del PAD direzionale, analogamente a quanto visto sulla X-Pro 3. Ora la navigazione è affidata al joystick, mentre la scorciatoia più importante del PAD (Drive) è stata riassegnata a un pulsante sul dorso. A fronte di una riduzione di controlli diretti, il design è ancora più pulito ed essenziale.
1 – L'obiettivo è una delle novità di questa quinta generazione. Invariata la focale di 23mm (35mm equivalenti), apertura massima (f/2) e persino schema ottico, che però comprende ora un elemento asferico extra. I convertitori grandangolari nati per le generazioni precedenti sono compatibili anche con la X100V.
2 – Il mirino ibrido ottico/elettronico è una caratteristica peculiare che la famiglia X100 condivide con la X-Pro. Senza grandi sorprese, troviamo qui lo stesso mirino recentemente adottato dalla X-Pro 3, che prevede per la parte elettronica un OLED da mezzo pollice di risoluzione elevata (3,69M di munti), contrasto sensibilmente migliorato (da 300:1 a 5000:1), maggior frame rate e un gamut più ampio (97% dello spazio sRGB). Il suo ingrandimento è 0,66x. La parte ottica, dal canto suo, prevede un ingrandimento fisso 0,52x – qualcosa che abbiamo criticato sulla X-Pro 3 ma che, in presenza di un'ottica fissa 35mm, dà il meglio di sé.
1 – Ormai caratteristica la ghiera dei tempi con incorporata la scala di sensibilità ISO.
2 – Immediatamente disponibile la compensazione esposimetrica fino a 3 EV. Possibile arrivare a 5 EV grazie alla posizione Custom, programmabile tramite la ghiera di comando anteriore.
1 – Il display posteriore da 3" è cresciuto in risoluzione, da 1,04 a 1,62M di punti, ed è ora touch e basculante.
2 – La scomparsa del PAD ha costretto a rivedere la disposizione di alcuni comandi. La funzione Drive, in precedenza scorciatoia del PAD, è ora assegnata a questo pulsante, che in precedenza gestiva la modalità del mirino. Inutile sottolineare come il numero di controlli diretti si sia ridotto, ma questo tipo di corpo macchina, con la sua operatività "meccanica", necessita effettivamente di pochi pulsanti.
3 – L'assenza del PAD lascia più spazio per l'appoggio del palmo, che beneficia anche della posizione più defilata del pulsante Q (Quick menu).