Fujifilm X100V, APS-C e ottica fissa 35mm per il puro reportage. La recensione

Fujifilm X100V, APS-C e ottica fissa 35mm per il puro reportage. La recensione

di Alberto De Bernardi , pubblicato il

“Fujifilm propone, con la X100V, la quinta generazione della sua fotocamera a ottica fissa nata per il reportage. Un prodotto di nicchia, ma ottimo nel suo genere. Importanti evoluzioni rispetto al modello precedente, a livello funzionale e di qualità d'immagine. ”

Ergonomia ed efficacia

Come da tradizione per le Fujifilm Serie X, la fotocamera viene gestita principalmente attraverso la ghiera dei tempi sul corpo macchina e la ghiera dei diaframmi sul corpo obiettivo. Impostare entrambe queste ghiere su un valore specifico equivale a lavorare in manuale, mentre impostare l'una, l'altra o entrambe sulla posizione "A" equivale a lavorare in priorità o in Program – ad esempio, con la ghiera dei diagrammi impostata su A e la ghiera dei tempi su "125" si lavora in priorità di tempi, con tempo di posa impostato su 1/125s.

La ghiera dei tempi include, concentrica, anche la gamma ISO. Per impostare la sensibilità è sufficiente sollevare la ghiera e ruotare.
La X100V è dotata anche di due ghiere di comando più tradizionali, una sul dorso e una frontale. Il loro utilizzo non è obbligatorio, ma volendo è possibile ricondurre il funzionamento della macchina a una modalità più "digitale".

La ghiera posteriore può di base essere utilizzata per selezionare tempi di scatto intermedi tra due valori sulla ghiera, che di per sé include solo stop interi. Ad esempio, impostando "500" sulla ghiera dei tempi e ruotando la ghiera posteriore, è possibile selezionare 1/320s, 1/400s, 1/640s e 1/800s, vale a dire i terzi di stop nell'intorno di 1/500s. Impostando la ghiera dei tempi sulla posizione T (necessario per le lunghe esposizioni) sarà poi possibile impostare tramite ghiera posteriore qualunque tempo di posa – di fatto, in questo modo, si passa il controllo dei tempi alla ghiera posteriore.  

Analogamente, la ghiera ISO include la posizione C. Scegliendo questa opzione, senza ulteriori modifiche alle impostazioni di default, la ghiera anteriore regolerà la sensibilità ISO. Di nuovo, questa operazione è necessaria per andare oltre i limiti della ghiera superiore, che di suo arriva a 12.800 ISO; è comunque possibile lavorare stabilmente in questo modo per passare il controllo della sensibilità alla ghiera anteriore.

Ulteriore opzione: impostando la ghiera dei diaframmi su "A" e il parametro "IMP. GHIERA APERTURA (A)" su "COMANDO", la ghiera anteriore regolerà i diaframmi, come qualunque reflex/mirrorless moderna.

Con la X100V, dunque, si ha a disposizione un'intera gamma di modalità operative, che vanno dal "puramente meccanico", vecchio stile, al "puramente digitale". Chi è affascinato dall'operatività old style ma non è sicuro di gradirla sempre, è accontentato.

Cogliamo l'occasione anche per tornare brevemente sulla questione "disponibilità di comandi", introdotta nella pagina precedente parlando dell'eliminazione del PAD. Dalla descrizione qui sopra, crediamo sia piuttosto chiaro come tutti i controlli prettamente fotografici siano coperti dalle ghiere. Posto questo, e con l'aggiunta di un pulsante personalizzabile superiore (default: lettura esposimetrica) e uno anteriore (suggerimento: Simulazione film), davvero non serve altro. Da non dimenticare, comunque, la presenza del pulsante Q per l'accesso al quick menu e, con lui, ai parametri di utilizzo meno frequente (Dynamic range, bilanciamento del bianco, autoscatto…).

Che altro aggiungere… Riteniamo che la scomparsa del PAD abbia reso le linee della X100V ancora più belle senza nulla togliere alla funzionalità. 


La reattività generale della fotocamera è più che buona ma, per quanto riguarda in modo specifico il sistema AF, il risultato è meno positivo di quanto le misure in studio con prefocus lascerebbero supporre. Nonostante la sua compattezza, infatti, l'obiettivo non è fulmineo: quando l'escursione focale è completa, o quasi, l'attesa si assesta nell'intorno del secondo, ed è quindi chiaramente percepibile.

Questo ha però scarsa importanza pratica, perché da un paio di metri all'infinito il movimento richiesto all'ottica è minuscolo e la risposta, di conseguenza, si fa quasi istantanea. Chi lo desidera, potrà anche impostare il limitatore intervallo AF per massimizzare questo "benefit" (la pre-impostazione 1, che limita la messa a fuoco tra 2m e infinito, è adatta alla maggior parte dei contesti operativi). 
Abbiamo poi avuto l'impressione che il focus hunting iniziale si sia ridotto rispetto al modello precedenti, anche lavorando a punto singolo (condizione peggiore per la X100F).


I due adattatori, 28mm (a sinistra) e 50mm (a destra).

In definitiva, per una fotocamera da reportage, le prestazioni sono sovrabbondanti. Alle stesse conclusioni si arriva, a maggior ragione, considerando le prestazioni in scatto continuo. Davvero non ci immaginiamo in che contesto possano mai servire più di 11 fps con un obiettivo 35mm. 

Come le precedenti, anche la X100V è una fotocamera particolarmente discreta, per dimensioni ma anche per la silenziosità – anche utilizzando l'otturatore meccanico, il click è quasi impercettibile, e qualora non bastasse è sempre possibile utilizzare l'otturatore elettronico.

Per il resto, siamo stati felici di veder crescere l'autonomia di scatto, anche se il livello assoluto non è ancora ottimale e, posto che sia consigliabile acquistare una seconda batteria, l'assenza del caricabatterie esterno risulta ancora più fastidiosa.