Parlare oggi di droni consumer è parlare di DJI. L'azienda cinese in questi anni è riuscita a raggiungere quote di mercato elevatissime. I suoi prodotti sono stati inarrivabili per molta della concorrenza e il marchio cinese sembra inarrestabile nello sviluppo di nuovi modelli. Ogni volta che un nuovo quadricottero viene presentato da parte di DJI la concorrenza si ritrova a rincorrere. Aveva fatto parlare tantissimo di sé DJI Mavic Mini, il piccolo drone accessibile a tutti. Un apparecchio molto interessante, ma non perfetto, proprio in virtù delle sue dimensioni compatte, che hanno portato a dover scendere ad alcuni compromessi importanti, ad esempio la rinuncia ad alcuni dei sensori per l'evitamento ostacoli.
Nella gamma DJI è forse il modello Mavic Air quello che detiene la corona di miglior compromesso qualità/prezzo/funzioni. Oggi DJI aggiorna proprio questa famiglia, presentando DJI Mavic Air 2. Se il primo modello della serie sembrava un Spark molto più muscoloso, ora il nuovo Mavic Air 2 ha un aspetto molto più professionale, che richiama chiaramente i fratelli maggiori della serie Pro e Zoom, sia nelle forme, sia nella dotazione di serie. Addirittura sfoggia un sensore più grande di Mavic 2 Zoom, adottando un CMOS da 1/2", invece dei classici 1/2,3" utilizzati su Zoom, Mini e Air. Solo Mavic 2 Pro offre un sensore più grande, facendo leva sul formato da 1".
Nuova fotocamera da 48 megapixel
Il nuovo DJI Mavic Air 2 inoltre porta la risoluzione della fotocamera montata su gimbal stabilizzata a tre assi a ben 48 megapixel, sfruttando un sensore di tipo QuadBayer, che può operare come sensore classico a 48 megapixel o accorpare 4 pixel in uno per scatti da 12 megapixel in condizioni di scarsa illuminazione o ad elevata gamma dinamica. Il nuovo sensore porta in dote anche la possibilità di registrare filmati 4K fino a 60p e 120 Mbps. Rispetto al modello precedente, che pesava 430 grammi, il nuovo Mavic Air 2 ha un peso di 570 grammi e dimensioni generali più simili ai fratelli Mavic 2 Pro e Zoom, che però pesano più di 900 grammi. DJI ha lavorato molto su aerodinamica, consumi e tecnologia delle batterie e il nuovo Mavic Air 2 batte tutti i fratelli in autonomia, con 34 minuti dichiarati e sperimentati anche sul campo. Con l'avviso di batteria scarica e ritorno alla base impostati al 20% della batteria, si traduce in un tempo di volo per missione che arriva a sfiorare i 30 minuti effettivi. L'aggiornata tecnologia Ocusync 2.0 permette poi di rimanere in contatto con il drone tramite video liveview HD fino a 10 km di distanza. In più il nuovo Mavic Air 2 viene presentato allo stesso prezzo del primo modello 799$, tradotti in 849€ IVA inclusa sul nostro mercato.
Airsense Tecnology: più sicurezza in volo
Il nuovo DJI Mavic Air 2 non è solo un aggiornamento del modello precedente, è un drone tutto nuovo per progettazione e per dotazione tecnica: la grande novità è Airsense Tecnology , grado di ricevere i segnali ADS-B di aeroplani ed elicotteri e avvertire direttamente nell'app di controllo dell'avvicinarsi di altri velivoli. Per ragioni logistiche legate all'epidemia covid-19, questa funzione sarà inizialmente integrata sui droni commercializzati sul territorio USA, mentre arriverà in Europa durante i mesi estivi. A livello di sicurezza troviamo poi il sistema Advanced Pilot Assistance System (APAS) 3.0, con funzionalità di evitamento ostacoli più avanzate e in grado non solo di fermarsi quando il drone trova un ostacolo davanti, ma anche di creare un percorso per girargli intorno. A livello di sensori il drone sfrutta tre coppie di sensori di visione all'anteriore, al posteriore e verso il basso. Sul fondo troviamo anche sensori ToF - Time of Flight - per un riconoscimento in 3D del terreno sottostante. Rispetto i modelli Mavic 2 Pro e Zoom mancano i sensori laterali, utili per evitare ostacoli anche durante manovre come i voli in circolo attorno a un soggetto, ma siamo comunque di fronte a un drone che può essere pilotato in grande sicurezza.
DJI ha rinnovato anche anche l'app, ora denominata DJI Fly, resa più semplice nell'interfaccia, con pulsanti e comandi più facilmente raggiungibili sul display. Rinnovate anche le funzioni di tracking e inseguimento dei soggetti, con la tecnologia Active Track 3.0 giunta alla sua terza iterazione e migliorata nella capacità di riconoscere il soggetto dallo sfondo e di riagganciarlo in caso di perdita. Anche Point of Interest arriva alla terza generazione e può eseguire manovre automatizzate attorno al soggetto con un riconoscimento migliorato. Spotlight 2.0 permette invece di tenere il soggetto centrato nell'inquadratura, mente il pilota si occupa delle manovre di volo.
A proposito di manovre, DJI presenta anche un nuovo controller, dotato di un supporto telescopico in cui il telefono si inserisce in modo molto più saldo (e semplice) rispetto al radiocomando precedente. Di contro il controller è anche decisamente più grande e pesante del precedente. In termini di ergonomia però è decisamente preferibile rispetto al vecchio modello. Il nuovo radiocomando offre diversi pulsanti, con una disposizione più razionale del comando che equipaggiava i Mavic in precedenza, con tasti più distanziati; la posizione della rotella che regola l'inclinazione della videocamera è più comoda e permette un azionamento più fluido anche durante le manovre complesse.
Al centro del radiocomando un selettore che permette di passare in modo rapido dalla modalità di volo normale a quelle Sport e Tripod: la prima permette di raggiungere le massime prestazioni in termini di velocità e manovrabilità (fino a 19 m/s - 68 km/h), mentre la seconda rende i movimenti del drone più lenti e fluidi ed è ottima per riprese molto stabili e cinematografiche. DJI ha migliorato molto anche la soluzione di cablaggio, che nel radiocomando ripiegabile non sempre era di facile connessione al telefono. In questo caso, grazie all'aggancio con braccio telescopico la zona dei connettori dello smartphone rimane libera e il cavo può essere riposto all'interno del vano dove scompare anche il sistema di aggancio del cellulare. Sono forniti in confezione cavo USB-C, Micro USB e Apple Lightning.
Mavic Air 2 è dotato di luci di navigazione sui 4 bracci porta eliche ed è quindi facile da far volare a vista, con la possibilità di distinguere l'anteriore dal posteriore in modo più semplice anche in condizioni di visibilità difficile. Inoltre, e questa è una novità molto interessante, Mavic Air 2 offre anche una luce ausiliaria LED nella parte inferiore, molto utile sia per vedere meglio il drone quando aumenta l'altitudine, sia per avere una visuale illuminata della zona di atterraggio quando la luminosità ambientale è scarsa.
DJI Mavic Air: foto e video 4K di qualità
Per quanto riguarda le riprese, il nuovo sensore in formato maggiorato 1/2" offre una qualità decisamente superiore a quelli in formato leggermente più piccolo da 1/2,3" che equipaggia tutti i fratelli a eccezione di Mavic 2 Pro (formato da un pollice). I video 4K (fino a 60p e 120 Mbps) offrono un dettaglio molto buono in condizioni di buona illuminazione, ma dimostrano prestazioni decisamente interessanti anche quando la luce diventa molto scarsa, con una tenuta al rumore decisamente migliorata. Il drone mette a disposizione il profilo colore ad elevata gamma dinamica D-Cinelike, utile per chi vuole estrarre il massimo dai video in post produzione. Discorso simile per le foto, con dei RAW che risultano molto malleabili, anche quando scattati ad elevata sensibilità.
Passa con il mouse per vedere il RAW
Anche da scatti scuri è possibile recuperare molti dettagli dalle ombre, con livelli di rumore più che accettabili. Gli scatti a 12 megapixel in JPEG in modalità auto offrono una resa ottima, con un lavoro eccellente da parte del processore d'immagine nel massimizzare la gamma dinamica e minimizzare il rumore accorpando 4 pixel in uno. Gli scatti a 48 megapixel in JPEG offrono più risoluzione, ma il potere risolvente non è nei fatti maggiore di quelli a 12 megapixel. In RAW l'utilizzo dei 48 megapixel permette di avere molta flessibilità per il recupero di ombre e luci, riduzione del rumore con la possibilità di ridurre ulteriormente la grana ridimensionando a risoluzioni inferiori. La sensibilità si estende tra 100 e 6400 ISO. Inoltre l'ampio numero di pixel a disposizione permette di effettuare zoom virtuale tramite ritaglio con buona tenuta in termini di dettaglio. Il rovescio della medaglia è che un file RAW a 48 megapixel pesa anche più di 90 MB. In ambito video per molti usi può essere molto interessante avere a disposizione la modalità slow motion, che registra in Full HD 1080p fino a 240 fps. Permette risultati molto interessanti anche la modalità di ripresa Hyperlapse, che riprende foto a intervalli regolari e crea automaticamente un timelapse stabilizzato in movimento.
Nella grande famiglia dei quadricotteri Mavic di DJI, il modello Air rappresenta il compromesso forse migliore per l'utenza consumer in termini di compromesso qualità/prezzo/funzionalità: questo secondo modello in particolare fa un salto di qualità e può essere considerato a tutti gli effetti il fratello minore di Mavic 2 Pro, sia per l'innalzamento della qualità costruttiva e delle funzioni di sicurezza, sia per il nuovo sensore da 48 megapixel in formato da 1/2" che probabilmente vedremo sbarcare su altri prodotti del marchio cinese nel futuro prossimo. DJI Mavic Air 2 alza di nuovo l'asticella del mercato dei droni consumer, prosumer e per certi versi anche professionale e con un prezzo al pubblico di 849€ può rappresentare un'alternativa molto interessante per molti. La confezione della versione 'base' è un po' scarna e offre 3 paia di eliche, quindi con un paio di riserva, una batteria, il trasformatore per la ricarica della batteria, il radiocomando e i tre cavi per la connessione dello smartphone. Il kit Fly More Combo, al prezzo di 1049€, offre una soluzione più completa, con 3 batterie, la custodia per il trasporto e soprattutto l'hub di ricarica che permette di caricare più batterie contemporaneamente: per gli utilizzatori più esigenti, questo sarà certamente il kit preferito.
DJI Mavic Mini Drone Leggero e Portatile, Batteria 30 Minuti, Distanza Trasmissione 4 km, Gimbal 3 Assi, 12 MP, Video HD 2.7K
399.00€ Compra oraUna nota prima di lasciare spazio ai commenti. Parlato recentemente delle modifiche al regolamento ENAC per i Mezzi a Pilotaggio Remoto, i SAPR: ricordiamo che per caratteristiche di peso e dotazione tecnica DJI Mavic Air 2 richiede dell’Attestato di Pilota di APR per poter essere utilizzato in Italia. Rispetto al passato ora il corso e l'esame sono alla portata di tutti. Il corso è disponibile in PDF sul sito ENAC e l'esame viene eseguito online, rispondendo a 40 domande. Il costo è molto più basso del passato, pari a 31 € per accedere all'esame. Trovate tutti i dettagli nel nostro editoriale "Dal 5 marzo basta l'attestato online per far volare i droni in operazioni non critiche". Ricordiamo inoltre che per essere utilizzato il drone dovrà essere registrato sulla piattaforma D-Flight, con l'ottenimento del QR code identificativo, e che dovrà essere assicurato.