Sony FE 12-24mm F2.8 GM, ultra wide, ultra luminoso. La recensione

Sony FE 12-24mm F2.8 GM, ultra wide, ultra luminoso. La recensione

di Alberto De Bernardi , pubblicato il

“Sony espande la gamma di zoom f/2.8, con un ultra wide 12-24mm della sua più pregiata serie Gmaster. Le qualità ottiche sono indiscutibili, ma il conto è salato. ”

Prestazioni ottiche

Uno zoom grandangolare estremo come il 12-24mm è un obiettivo complesso, da cui non è lecito pretendere la precisione chirurgica delle ottiche fisse. Premesso questo, potere risolvente e nitidezza dell'FE 12-24mm F2.8 GM sono notevoli per la categoria.

I migliori risultati si ottengono a 24mm laddove, se montato sulla A7R IV, questo obiettivo garantisce al centro quasi sempre almeno 4000 LW/PH; l'unica eccezione è il diaframma f/22, al quale la diffrazione inizia a giocare un ruolo non trascurabile.

Centro
Risoluzione - Centro

Bordi
Risoluzione - Bordi

LCA
LCA

All'estremo opposto, 12mm, la resa è inferiore, soprattutto alla massima apertura. Bisogna, in questo caso, chiudere uno stop o due per ottenere immagini super-incise. Anche in questo caso, però, utilizzando i diaframmi centrali si ottiene una risoluzione eccellente – ad esempio, si arrivano a superare le 5000 LW/PH a f/8, il che è una vetta considerevole per questa tipologia di obiettivo.

Passando dal centro ai bordi, la risposta inevitabilmente si abbassa, e le immagini arrivano a essere un po' "morbide", soprattutto a 12mm, focale alla quale ai diaframmi più estremi si scende abbondantemente sotto le 2000 LW/PH. Buona anche agli anche angoli, viceversa, la risoluzione a 24mm.   

12-28
12mm - f/2.8

12-80
12mm - f/8

12-220
12mm - f/22

Quanto a distorsione, Sony non ha voluto esagerare con le correzioni. Anche a 24mm, dove l'effetto è chiaramente inferiore, la deformazione è facilmente percepibile (5% circa), e arriva a valori decisamente importanti a 12mm: oltre il 17%. Il fatto di essere a focale variabile è evidentemente un handicap da questo punto di vista.

24-28
24mm - f/2.8

24-80
24mm - f/8

24-220
24mm - f/22

La buona notizia è che la deformazione è regolare, quindi facilmente correggibile in post-produzione. Al momento in cui scriviamo non sono ancora disponibili profili specifici, ma in questi casi, la correzione automatica si rivela tipicamente molto efficace.

La vignettatura è importante a 12mm, dove arriva a circa -3EV agli angoli alla massima apertura, rimanendo in ogni caso molto evidente – nell'intorno dei - 2 EV o poco oltre – anche a diaframmi più chiusi.  


Decisamente meno evidente a 24mm, dove la perdita supera di pochissimo il singolo EV, che è indubbiamente un ottimo risultato considerata la focale. Anche in questo caso, diaframmare non riduce sostanzialmente la caduta di luce ai bordi, che ancora a f/5.6 e f/8 (risultato curiosamente identico) è pari a -0,88 EV. Anche in questo caso, la regolarità del difetto ne facilita la correzione in post-produzione.

Sotto controllo le aberrazioni cromatiche, che a 12mm arrivano a un valore massimo poco superiore a 1,5 pixel per un valore medio poco superiore a 1 pixel. Ricordiamo che la misura assoluta, espressa in pixel, va sempre letta in rapporto ai pixel del sensore, e un singolo pixel è irrilevante sul sensore della A7R IV. A 24mm, il valore massimo è una frazione di pixel (0,6 circa), quindi assolutamente ininfluente nelle immagini reali.

Chiudiamo con una valutazione visiva della resistenza al flare, eccellente come si vede dagli scatti in queste pagine, e della resa dei punti luce sfocati, che da anch'essa ragione a Sony: i punti sullo sfondo sono infatti morbidi e regolari, risultato non scontato in presenza di lenti asferiche. Dagli stessi punti sfocati si può apprezzare anche la pressoché totale assenza di astigmatismo.