Solo i più attenti osservatori potranno notare alcuni piccole modifiche allo chassis della 1D X Mark III rispetto al modello precedente: il connettore N3 (controllo remoto) è ora sul lato sinistro, insieme a tutti gli altri; il connettore USB è ora USB C; nuovo anche il terminale per il trasmettitore Wi-Fi dedicato WFT-E9 (E9a per gli USA) – la EOS-1D X Mark III è incompatibile con l'analogo WFT-E8 del precedente modello. Dimensioni fisiche identiche, peso ridotto di 90g. Le novità più sostanziali riguardano lo Smart controller (vedi fig. 3-3) e lo slot di memory card, ora rigorosamente CFexpress (vedi fig. 3-4).
Altra piccola novità riguarda la retroilluminazione dei pulsanti non prettamente fotografici (Menu, Info, Quick menu, Play, Zoom, Cestino e Key/Lock) e l'adozione di un'interfaccia touch-screen completa, analoga a quella presente su 5D Mark IV o EOS R (la Mark II ha introdotto l'interfaccia touch per la sola selezione del punto AF in modalità Live View).
Per il resto, si tratta del solito corpo monolitico, irrobustito da un guscio interno in lega di magnesio e protetto contro l'ingresso di polvere e umidità. A differenza dei modelli consumer, anche il blocco specchio è interamente in metallo e, come già detto nella scheda tecnica, l'otturatore è ora garantito per 100.000 cicli in più rispetto alla Mark II.
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Il corpo macchina della Mark III è identico a quello della Mark II al millimetro, e anche i comandi sono in massima parte identici, fatto salvo lo Smart controller. L'impugnatura, già assottigliata con la precedente versione, risulta più confortevole dei precedenti modelli per chi ha mani piccole.
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L'impugnatura verticale è uno dei tradizionali punti di forza delle EOS-1D, e la X Mark III non fa eccezione: la perfetta duplicazione dei comandi di scatto per funzione, forma e posizione, rende il cambio di inquadratura assolutamente naturale.
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Il sensore, invariato in risoluzione, beneficia ora di un filtro AA che Canon chiama High Detail Low-Pass Filter e che, come suggerisce il nome, dovrebbe garantire maggior dettaglio rispetto alle soluzioni tradizionali.
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Una delle novità pratiche più facilmente percepibili della Mark III riguarda l'autonomia di scatto, passata da 1210 e 2800 scatti a parità di batteria utilizzata.
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Invariata la disposizione dei pulsanti superiori, già dalla Mark I. Mancando sui corpi EOS 1D la ghiera di selezione dei programmi, l'impostazione è affidata al pulsante Mode, disposto a sinistra insieme ai pulsanti Drive-AF e Compensazione FE-Modalità esposimetrica. Premendo contemporaneamente i primi due si attiva la funzione bracketing.
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Questa piccola protuberanza sopra il pentaprisma alloggia il modulo GPS.
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Pressoché perfetta, come ormai da diverse generazioni a questa parte, la posizione del pulsante di scatto. Facilmente raggiungibile l'importante pulsante M.Fn, usato per l'impostazione del numero di punti AF attivi. Sopra il generoso display secondario, i pulsanti WB, compensazione esposimetrica e ISO, tutti a singola funzione.
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Il mirino offre un ingrandimento 0,76x e un eye-point (distanza di accomodamento dell'occhio) di 20mm, naturalmente con copertura del 100% del campo inquadrato. Grazie alle migliorate performance del blocco specchio, il black-out in fase di scatto è minore che mai. Brutta notizia, però, per gli amanti degli schermi AF personalizzati: la Mark III è la prima EOS-1 a fare a meno di questa caratteristica, effettivamente ormai poco utilizzata.
Easter-egg: premendo il pulsante ISO, nel mirino compare l'ora.
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Il display posteriore mantiene la dimensione del modello precedente (3,2") ma ne aumenta la risoluzione, da 1.62 a circa 2,1 milioni di punti. Inoltre, le funzionalità touchscreen sono ora complete. Come per 5D Mark IV ed EOS R, è cioè ora possibile usare l'interfaccia touch anche per rivedere le foto, navigare all'interno dei menu ed effettuare impostazioni. Sensibilità regolabile e, per i tradizionalisti, è sempre possibile disabilitare completamente ogni funzione touch.
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La vera novità del dorso è il cosiddetto Smart controller. In sintesi, un (leggermente) più ampio lettore ottico capace di leggere i movimenti del pollice si è sostituito al tradizionale pulsante AF-On. Scorrendo leggermente sulla sua superficie liscia è possibile spostare il punto AF, quindi premendo si attiva l'autofocus. Il nuovo controller si aggiunge, senza sostituire, il Multi controller (joystick fisico) che svolge la stessa funzione.
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Taglio netto con il passato. Già la Mark II aveva introdotto un nuovo standard, CFast, offrendo però anche l'opzione CompactFlash, e mantenendo così compatibilità con il passato. La Mark III, viceversa, adotta un doppio slot CFexpress, obbligando così ad abbracciare il nuovo formato.