Canon EOS R6, grandi prestazioni e buona ergonomia. La recensione.

Canon EOS R6, grandi prestazioni e buona ergonomia. La recensione.

di Alberto De Bernardi , pubblicato il

“La nuova mirrorless 35mm EOS R6 mostra una positiva evoluzione del sistema R. Eccellenti prestazioni ed ergonomia migliorata rispetto alla capostipite ne fanno un complessivamente un ottimo prodotto, ma il prezzo è elevato e l'efficacia in ambito sportivo ancora da migliorare.”

Qualità d'immagine

La EOS R6 ci permette di effettuare un interessante confronto tra sistema EF ed RF, in particolare di quantificare i vantaggi di quest'ultimo dovuti, in sintesi, al tiraggio ridotto. Abbiamo infatti avuto modo di testare a parità di condizioni e ottica utilizzata, tre sensori molto simili: 1D X Mark II, 1D X Mark III (con nuovo filtro OLP) e, appunto, EOS R6. Con una certa sorpresa, è stata proprio la R6 a far registrare i punteggi migliori: circa 3050 LW/PH per 1D X Mark II, circa 3250 LW/PH per 1D X Mark III e circa 3350 LW/PH per la EOS R6. Interessante dunque notare come l'attacco RF faccia, di suo, ciò che con l'attacco EF è possibile ottenere solo a spese di una certa complicazione tecnologica.

A riprova della validità del filtro OLP Hi-Res della Mark III, e per completare il quadro, l'effetto moiré è inferiore nel caso della reflex (moiré spread 0,3-0,7 c/p pari, rispettivamente, a 0,025 e 0,035). Si tratta, in ogni caso, di valori contenuti per entrambe.

Ancora a proposito di risoluzione, dato che abbiamo avuto modo di testare per la prima volta in studio il nuovo RF 50mm f/1.2, rendiamo conto anche dei risultati ottenuti con quest'ottica, che se avremo occasione proveremo anche al più impegnativo banco della R5. Già i 20 Mpixel della R6, che certamente non rappresentano il limite dell'ottica, ci fanno però capire le notevoli doti di questo prodotto, che anche a tutta apertura sfiora le 3100 LW/PH!


A f/2 raggiunge già sostanzialmente il valore massimo, che per la cronaca si registra a f/5.6 (3292 LW/PH). Impressionante notare come, tra f/2 e f/8 compresi, i punteggi siano costantemente compresi tra 3200 e 3300 LW/PH, cioè quasi pari al miglior risultato del 100 Macro… Solo a f/16 il punteggio scende sotto quota 3000.    

Conclusa questa divagazione tecnica, possiamo certamente sintetizzare i risultati della EOS R6 dicendo che, al pari della cugina reflex, i 20 Mpixel del sensore sono ottimamente sfruttati e regalano un dettaglio e un livello di incisività superiore a quanto la conta dei Mpixel lascerebbe intendere – siamo sostanzialmente alla pari dei sensori 35mm da 24 Mpixel. 


Sopra: immagine originale. Sotto: crop 100% (clicca per ingrandire).

Dato il RAW già molto inciso, non stupisce che il JPEG in-camera risulti anch'esso molto "duro": con Picture Style Standard abbiamo rilevato un sensibile oversharpening (15,2%), che ovviamente non aggiunge vero dettaglio ma crea immagini di forte impatto se osservate su piccolo schermo (ottime per l'immediata pubblicazione su social network). A proposito, anche la EOS R6 offre il nuovo controllo di sviluppo Chiarezza, con cui, per quanto detto poco sopra, è consigliabile non esagerare – basta un +1 (su un fondo-scala di 4), per ottenere un effetto visibile.  

100 ISO
100 ISO

800 ISO
800 ISO

1600 ISO
1600 ISO

3200 ISO
3200 ISO

6400 ISO
6400 ISO

12800 ISO
12800 ISO

25600 ISO
25600 ISO

51200 ISO
51200 ISO

102400 ISO
102400 ISO

La risposta agli alti ISO è eccellente, al pari della 1D X Mark III. Fino a 3200 ISO compresi, solo un occhio ben allenato può notare il degrado qualitativo, che rimane molto contenuto anche a 6400 ISO e a 12.800 ISO, laddove si inizia ad avvertire maggiormente la presenza di una "grana" che, però, ancora non compromette drasticamente il livello di dettaglio. Oltre questa soglia, il declino è viceversa rapido e inesorabile, come le immagini in queste pagine descrivono meglio delle parole. Consigliamo per questo di lavorare preferibilmente tra 100 e 12.800 ISO.

100 ISO
100 ISO

6400 ISO
6400 ISO

100 ISO (+6 EV)
100 ISO, sovraesposizione 6 EV

Ottima, al pari della Mark III, anche la malleabilità del RAW, tradizionalmente motivo di critica verso Canon che, però, con questa generazione ha fatto un sensibile balzo in avanti: anche con la EOS R6, è possibile "tirare" il RAW di ben 5 EV con ripercussioni qualitative davvero minime, e arrivare persino a 6 EV accettando l'emergere di un po' di rumore.

Impeccabile infine la risposta cromatica, perfettametne stabile (almeno) tra 100 e 12.800 ISO. Errori cromatici già molto contenuti con il profilo Standard o il profilo generico Adobe Colore, diventano trascurabili sviluppando con il software proprietario Canon DPP 4 e utilizzando il Picture Style Colore fedele.


Peccato solo che, probabilmente per una nuova politica più restrittiva del produttore, i profili fotocamera dei modelli più recenti non siano più disponibili all'interno della piattaforma Adobe (mancano ancora quelli della 1D X Mark III, ormai ufficialmente disponibile da mesi). Auspichiamo un'inversione di rotta, perché DPP offre certamente un miglior motore di conversione e garantisce maggiore qualità finale, oltre allo sfruttamento del 100% delle funzioni della fotocamera, ma la praticità di Adobe Lightroom per la gestione di grandi quantità di file è inarrivabile.