Il confine tra fotocamere e videocamere si è fatto negli ultimi anni sempre più sfumato e alcuni modelli di fotocamere mirrorless hanno contribuito ad abbattere del tutto il muro che separava in passato questo tipo di prodotti. Non sempre però quella che nasce come una fotocamera, nonostante magari abbia spiccate proprietà video, si adatta perfettamente al compito, soprattutto nel caso di produzioni professionali in abbinamento ad altri mezzi di ripresa.
Panasonic aveva già proposto una Lumix con doti video ancora più spiccate rispetto alle classiche 'GH', con la presentazione di Lumix GH5S, con sensore da soli 10,2 megapixel ottimizzato per la registrazione di video 4K, lasciando da parte quasi del tutto l'anima fotografica della macchina.
Intercettando le necessità delle produzioni video Panasonic riprende quel sensore, ma lo inserisce in un corpo dal design molto più 'industriale'. Non a tutti serve un sensore full frame e anche il recente lancio della Canon EOS C70 conferma questo fatto: anzi spesso in ambito video un sensore in formato ridotto porta ad alcuni vantaggi, non da ultima la leggerezza e la trasportabilità del sistema nel suo complesso, considerando anche le ottiche. Inoltre in casa Panasonic chi volesse una cinepresa full frame trova in Lumix S1H un mezzo di ripresa decisamente completo.
Panasonic Lumix BGH1: 'GH in a Box'
La nuova Lumix BGH1 sfrutta un sensore Micro Quattro Terzi Live MOS da 10,2 megapixel e lo racchiude in un corpo cubico pronto a integrarsi al meglio nelle produzioni video. Spesso chi usa una mirrorless in ambito video la addobba di accessori vari, sia per il montaggio su sistemi complessi, sia per la gestione dei cavi o l'espansione delle porte di connessione. In questo caso il corpo cubico porta in dote i fori filettati su più lati per il montaggio semplificato, oltre a una serie di connettori pensati per l'uso professionale. Tra essi troviamo l'HDMI Type-A e la porta 3G-SDI, oltre al connettore Ethernet LAN, con tecnologia PoE+ (Power over Ethernet+) e la porta USB-C. Abbiamo poi Timecode in entrata e uscita e Genlock, per sincronizzare i flussi video di diverse videocamere a livello di frame.
Non mancano poi entrata jack per microfoni esterni e uscita cuffie, sempre su jack da 3,5mm, oltre al microfono stereo integrato. Inoltre la cinepresa è compatibile con l'accessorio da montare sulla slitta flash che espande le porte audio con due ingressi XLR, anche Phantom, regolabili indipendentemente tramite controlli fisici a ghiera.
Anche a livello di alimentazione siamo di fronte a un prodotto decisamente flessibile: in confezione è incluso l'adattatore di rete, ma nelle produzioni fisse multicamera è possibile utilizzare l'alimentazione tramite presa di rete LAN e c'è anche la possibilità di sfruttare l'ampio catalogo di batterie video di casa Panasonic grazie alla compatibilità coi battery pack AG-VBR59/89G/118G1.
Pur essendo di fronte allo stesso sensore di GH5S i tecnici giapponesi hanno lavorato per migliorarne le prestazioni e sono riusciti a spremere uno stop in più di gamma dinamica sulle alte luci, portando a 13 stop la gamma a disposizione. Il sensore sfrutta la tecnologia Dual Native ISO, che utilizza due circuiti di amplificazione ottimizzati per la resa a bassa e alta sensibilità e gli utenti trovano poi preinstallato il formato V-Log L (Varicam Look) che su prodotti del passato era stato proposto come upgrade a pagamento.
4K 60p anche in formato cinematografico
Grande è la flessibilità a livello di formati video, con la possibilità di arrivare a girare fino a C4K (DCI-4K) e 4K a 60p/50p e di spingersi fino a 240 fotogrammi al secondo in formato Full HD. Troviamo supporto nativo ai formati anamorfici, con desqueeze automatico sul dispositivo di riproduzione esterno (la cinepresa è priva di display integrato). Non manca poi la possibilità di registrare in formato HDR con curva HLG.
Tra le caratteristiche ottimizzate per le riprese video la tally lamp (la luce che indica la registrazione) visibile da tre lati e replicata sul retro, oltre al tasto di avvio della ripresa maggiorato. A livello di archiviazione Lumix BGH1 integra un doppio slot SD.
La fotocamera può registrare internamente su scheda fino al formato C4K All-Intra H.264 4:2:2 10 bit 30p/25p/24p con 400 Mbps di bitrate oppure LongGOP H.265 4:2:0 10 bit 60p/50p da 200 Mbps. È possibile registrare su scheda e contemporaneamente inviare il flusso 4K su porta HDMI esterna, e Full HD nel caso della connessione 3G-SDI Quest'ultima è molto utile nei set di ripresa live in quanto il segnale può viaggiare su 3G-SDI senza degradazione per distanze fino a 100 metri, mentre su HDMI ci si ferma a un ordine di grandezza inferiore.
Inoltre Panasonic ha già previsto un aggiornamento per il 2021 che permetterà l'IP streaming sulla presa LAN. Naturalmente non ci sono limitazioni di tempo per la registrazione di nessuno dei formati video, anche grazie al corpo in alluminio e magnesio con funzione dissipante, unito alla presenza di una ventola integrata che raffredda sensore ed elettronica durante le riprese più lunghe e impegnative.
Tramite il software LUMIX tether for Multicam è possibile controllare via USB più fotocamere, semplificando così la regia per le piccole produzioni. Una piccola nota: la cinepresa nasce per i video e non è in grado di scattare fotografie se non tramite il comando remoto via software. Non manca la possibilità di controllo remoto tramite smartphone con Bluetooth e Wi-Fi, come accade nei prodotti consumer.
A livello di sensibilità la videocamera si muove nativamente tra 160 e 51.200 ISO, con la possibilità in modalità estesa di espandere l'intervallo a 80-204.800 ISO. L'autofocus beneficia di tutti i più recenti algoritmi introdotti sulle full frame, in particolare su Lumix S5, che ha migliorato le prestazioni del tracking. Ora l'autofocus insegue meglio i soggetti, grazie alla capacità di riconoscere non solo volti e occhi, ma anche figure, sagome e corpi: in questo modo se il soggetto si gira di spalle l'autofocus non perde il tracking e ritorna molto più velocemente sul volto e sull'occhio.
La 'B' introdotta nel nome sta per BOX e oltre alla forma a scatola anche il peso e le dimensioni sono due caratteristiche molto importanti per permettere a Lumix BGH1 di integrarsi al meglio nelle produzioni professionali. Con un peso di 545 grammi, dimensioni di 93x93x78 millimetri e diverse possibilità di comando remoto (anche su terminale jack da 2,5 mm) la piccola cinepresa può entrare negli spazi più angusti ed essere facilmente aviotrasportata tramite un drone di dimensioni compatte.
L'innesto Micro Quattro Terzi mette a disposizione di videomaker e produzioni video un ampio catalogo di ottiche proprietarie, ma anche compatibili per automatismi e AF prodotti da marchi terzi, come Olympus (per il suo sistema OM-D e PEN) e Sigma, oltre che la possibilità di utilizzare molte altre ottiche tramite adattatore.
Molto interessante è il prezzo: con Lumix GH5S proposta attualmente a 2.199€, la nuova Lumix BGH1 si posiziona a un listino leggermente più basso e sarà commercializzata nel mercato italiano a partire dalla fine di novembre con un prezzo indicativo suggerito al pubblico di 2.099 €.