"Il drone per tutti", è questo l'appellativo con cui è noto DJI Mavic Mini. Piccolo e leggero, il quadricottero ripiegabile del marchio cinese è certamente per prezzo, dimensioni e peso una delle soluzioni più facili per chi si vuole avvicinare al mondo delle riprese dall'alto. 'Per tutti' è un appellativo un po' troppo ottimistico, in quanto servono sempre delle precauzioni, un po' di esperienza e come abbiamo già detto su queste pagine la conoscenza delle regole dell'aria. Prima di parlare del lancio del nuovo DJI Mavic Mini 2 è necessario fare una piccola premessa.
Il drone c'è, la categoria no
In teoria a questo punto del 2020 doveva già essere in regime operativo (da luglio) il nuovo regolamento EASA per i droni, che mira a uniformare le regole dell'aria a livello comunitario e che introduce importanti cambiamenti rispetto al passato e al regolamento nazionale creato da ENAC per il nostro Paese. La pandemia da Covid-19 però ha colpito anche questo settore e l'entrata in vigore del nuovo regolamento EASA è stata posticipata al 31 dicembre 2020. In particolare, e questo è il motivo di questa premessa, sarebbe stata in vigora la nuova categorizzazione dei velivoli, con la divisione in 5 classi (0, 1, 2, 3 e 4), che ne determina anche i requisiti per l'utilizzo.
Per un prodotto come DJI Mavic Mini 2 il discorso della sottocategoria di appartenenza è fondamentale per poterlo designare (o meno) dell'appellativo 'Per tutti'. Il problema è che, non essendo ancora in vigore il regolamento definitivo il drone, non avrà l'etichettatura C0 che ne certifica l'appartenenza alla Classe 0, sebbene ne rispetti i requisiti, con un peso al decollo inferiore ai 250 grammi. Il drone, secondo le indicazioni attuali, potrà quindi volare in base alle regole della categoria a partire dal 1° gennaio, ma è da valutare il suo destino alla fine della fase di transizione (e deroga) predisposta per permettere a tutti i paesi dell'unione di ratificare le indicazioni incorporandole nel proprio regolamento nazionale. La data di fine per questo periodo di transizione è fissata al momento al 1° gennaio 2023. Attendendo il regolamento definitivo ricordiamo inoltre che, sebbene di peso inferiore ai 250 grammi e utilizzabile in base alle regole europee della categoria, un drone dotato di sistema di ripresa dovrà essere comunque registrato presso l'ente nazionale, una procedura che oggi è però molto meno complessa (e costosa) rispetto al passato. Per le informazioni vi rimandiamo al sito della piattaforma d-flight a cui è stato assegnato il compito della gestione della registrazioni di operatori e velivoli.
DJI Mavic Mini 2: è l'ora del 4K
Venendo ai dati tecnici, il nuovo DJI Mavic Mini 2 introduce importanti miglioramenti rispetto al modello precedente, sbloccando alcune funzione che sul primo Mini erano state 'castrate' per questioni di posizionamento e marketing. Il modulo foto/videocamera da 12 megapixel con sensore CMOS in formato da 1/2,3" è finalmente 'libero' di registrare video al meglio delle sue possibilità e gli utenti possono sfruttare anche il formato 4K/30p a 100Mbps, mentre prima dovevano accontentarsi al massimo del formato 2,7K. Quando si gira in formato Full HD 1080p è possibile inoltre ora accedere a uno zoom digitale 2x senza perdita, sfruttando il ritaglio dell'immagine 4K. Novità che certamente farà piacere a chi scatta fotografie è la possibilità di registrare anche in formato RAW e non più solo in JPEG come sul primo Mini.
DJI Mini 2 integra diverse ottimizzazioni per quello che riguarda le funzioni e prestazioni di volo, rispetto alla versione originale. Drone e controller comunicano con la tecnologia di trasmissione OcuSync 2.0 in grado di offrire (laddove la legislazione lo permette) di controllare Mavic Mini 2 fino a 4 km di distanza. La tecnologia a doppia frequenza cambia automaticamente la banda in uso, in modo da minimizzare le interferenze.
DJI ha aggiornato i rotori e i motori portando l'autonomia di volo a 31 minuti e con la possibilità di far alzare in volo il drone anche in condizioni difficili con venti fino a 38 km/h. Il drone sfrutta sensori GPS, di posizione e di visione per mantenere una posizione stabile in volo, ma è privo dei sensori per la rilevazione ed evitamento degli ostacoli che invece caratterizzano i fratelli maggiori..
Restano un punto fermo le manovre e le modalità di scatto automatizzate, che molto hanno contribuito al successo dei prodotti DJI. Troviamo quindi le manovre con ripresa automatizzata Dronie, Helix, Rocket, Cerchio e Boomerang, oltre alle modalità di ripresa di scatti panoramici (montati direttamente in una sola immagine) a sfera, a 180° e grandangolare 3x3.
Novità anche per quanto riguarda le fasi successive al volo, con la possibilità di connettere direttamente lo smartphone al drone, senza più bisogno di passare dal radiocomando, per condividere le foto, scaricandole sul telefono e modificandole con l'app DJI Fly. È possibile inoltre scaricare i filmati, con l'ulteriore possibilità di segmentarli ed effettuare il download solo delle porzioni più interessanti, per evitare perdite di tempo inutili per trasferire diversi gigabyte di dati quando magari si è interessati solo a pochi secondi di una clip.
Prezzo e disponibilità
DJI MINI 2 è disponibile per l’acquisto a partire da oggi su store.dji.com e presso i rivenditori autorizzati. DJI Mini può essere acquistato tramite due opzioni. Il pacchetto standard include il drone, un radiocomando e una batteria al prezzo di 459 €. Anche il Mavic Mini 2 Fly More Combo è disponibile ed include il drone, il radiocomando, 3 batterie, una borsa per il trasporto e una stazione di ricarica delle batterie al prezzo di 599 €. Trovate una panoramica dettagliata per tutte le opzioni di acquisto qui.