Panasonic Lumix S5, mirrorless Full Frame nello spazio di una MQT. La recensione

Panasonic Lumix S5, mirrorless Full Frame nello spazio di una MQT. La recensione

di Alberto De Bernardi , pubblicato il

“Le Panasonic Lumix S hanno debuttato con due corpi macchina massicci e senza compromessi, tanto a livello tecnico quanto funzionale. Ora, con la Lumix S5, arriva il modello più compatto ed economico, ma con la stessa qualità fotografica della S1. ”

Ergonomia ed efficacia

Come le altre Lumix S, anche la S5 restituisce immediatamente un buon feeling, di prodotto robusto e affidabile. Anche il 20-60mm fornito in bundle, che non è certo il top di gamma Panasonic, si fa apprezzare per le ghiere precise e prive di giochi (molto piacevole, quasi vellutata quella di messa a fuoco), che lasciano una piacevole sensazione di qualità nonostante l'evidente utilizzo di materiali plastici.

Affrontiamo subito la questione mirino, probabilmente il maggior downgrade della S5 rispetto alle S1, il cui EVF era stato da noi magnificato ma anche additato come probabile responsabile della ridotta autonomia di scatto (ora ne abbiamo la prova). Ebbene, la differenza si nota. Osservando le linee diagonali è possibile notare l'effetto scalino dovuto alla minor risoluzione. Allo stesso tempo, però, l'esperienza d'uso rimane più che buona: per quanto ci riguarda, infatti, non è l'effetto scalino sul corrimano di una scalinata a infastidirci nell'uso di un EVF, quanto piuttosto la sua latenza, e da questo punto di vista, la S5 offre la stessa esperienza d'uso delle S1.   

Panasonic ha fatto, a nostro avviso, una scelta sensata. Ha rinunciato all'effetto WOW che si ha con le sorelle maggiori guardando nel mirino per garantire un'autonomia di scatto accettabile. Ricordiamo infatti che la S5 adotta una batteria di minor capacità, e tale batteria di minor capacità avrebbe portato, a parità di consumi con la S1, a una presumibile autonomia tra le 245 e le 260 pose, contro le 440 effettivamente ottenute.


Promosso dunque il mirino, passiamo a un altro aspetto che, a sorpresa, si è rivelato piuttosto penalizzante: il gruppo AF-On + joystick. Il minor spazio a disposizione ne ha certamente condizionato il design, ma è stata a nostro avviso commessa anche qualche ingenuità: il pulsante AF-On, oltre che piccolo è infatti poco sporgente, e si preme con difficoltà in situazioni concitate, così come poco sporgente è lo stesso joystick. La vicinanza tra i due ovviamente non aiuta, e il risultato è un blocco comandi da utilizzare "in punta di dita", decisamente meno pratico di quello trovato sulle sorelle maggiori.

È proprio questo, a nostro avviso, l'aspetto più controverso della Lumix S5, che sotto molti altri aspetti non ha nulla da invidiare alle sorelle maggiori.

Invariato, ad esempio, il sistema AF DFD da 225 zone, flessibile e molto efficace nello scatto di soggetti statici, anche grazie ad automatismi dalle buone performane quali il riconoscimento viso / occhi / animali e a funzioni "smart" ben implementate quali l'ingrandimento automatico dell'area interessata in modalità AF Precisa.

Avevamo già sottolineato quanto la S1R fosse "tagliata" per situazioni quali la ritrattistica, e non possiamo qui che confermare il verdetto con la S5: ottenere risultati impeccabili (dal punto di vista della messa a fuoco, si intende), con questa macchina è davvero facile


Qualche dubbio permane sulla modalità Tracking, cioè nell'inseguimento di soggetti in movimento, che a prima impressione ci è parsa più che discreta, ma non all'altezza delle migliori concorrenti. Purtroppo, nemmeno in questa occasione abbiamo avuto modo di provare la fotocamera con lunghe focali – di fatto ancora assenti in questo sistema – che avrebbero dato maggiori informazioni in questo senso. Appuntamento, dunque, nuovamente rimandato a future occasioni per una valutazione più precisa del sistema AF DFD in contesti dinamici.   

Ogni altro aspetto della S5 ricalca, ed è una buona notizia, le S1/S1R, alla cui recensione rimandiamo per maggiori dettagli. Qui, onde evitare sterili copia-incolla, ci limitiamo a citare a volo d'uccello le numerose caratteristiche che ci hanno convinto, a cominciare dallo stabilizzatore, che lo standard CIPA accredita di uno stop in meno ma che, almeno con quest'ottica, non ha mostrato grandi differenze rispetto a quello delle S1 – 4 stop di vantaggio ci sono tutti.

Continua a piacerci molto la funzione 4K/6KPhoto, che lungi dal poter essere considerata uno strumento professionale (salva un filmato da cui estrarre manualmente i singoli fotogrammi in formato JPEG) offre una modalità di scatto divertente ed efficace. In sintesi, salvando 30 fotogrammi nel secondo precedente allo scatto (6K, modalità Pre-raffica) facilita enormemente il compito di "cogliere l'attimo". Siamo ragionevolmente certi che, per la grande maggioranza dei dilettanti, la percentuale di successo con queste fotocamere sia molto superiore a quella ottenibile con strumenti professionali.

Analoghe valutazioni per l'altrettanto divertente modalità Post Focus che, in modo completamente automatico, compone più scatti in un'unica immagine a elevata profondità di campo (modalità Focus Stack), in modo convincente e regolarmente privo di artefatti. Di nuovo: ridotte (in effetti, nulle) possibilità di personalizzazione e formato JPEG allontaneranno i professionisti, ma molti dilettanti potranno ottenere risultati di qualità non troppo lontana da questi ultimi, senza nessuna competenza o attrezzatura specifica. Non è poco.

Qualità-1
Qualità-1

Qualità-2
Qualità-2

MAF
MAF

Altro-1
Altro-1

Altro-2
Altro-2

4K/6K
4K/6K

E poi ci sono lo scatto HLG (Hybrid Log Gamma, alta gamma dinamica su televisori e altri dispositivi compatibili), la correzione della diffrazione, la modalità silenziosa, la riduzione flickering, la modalità notturna… Tutto facilmente raggiungibile tramite un menu a due livelli chiaro ed efficace, che offre tra l'altro ampie possibilità di personalizzazione.

Non stiamo dicendo, con questo, che la S5 (così come altre Lumix), sia una fotocamera immediata. La ricchezza di funzioni elettroniche allungherà inevitabilmente il periodo di apprendimento qualora si vogliano esplorare tutte le possibilità. Una cosa però ci sembra chiara: nessuna delle molte funzioni è fine a sé stessa, quindi il percorso di apprendimento è piacevole e stimolante, e la razionalità del nuovo menu non pone barriere superflue.       

Continuando a parlare di funzioni, ci pare menu utile, su una fotocamera da 24 Mpixel, la modalità Hi-Res. È infatti presumibile che chi necessita di file molto grandi si orienti su altri modelli, come la S1R. Ciò non di meno, la tecnologia esiste e Panasonic ha giustamente deciso di implementarla anche nella S5. Come per la S1R, la risoluzione quadruplica, arrivando in questo caso a 96 Mpixel.

Concludiamo con la funzione Composizione in Live View, già vista su alcuni modelli MQT ma inedita per le Full Frame. In sintesi, se lo scopo è utilizzare lunghissime esposizioni per creare effetti quali scie dei fari delle auto in un centro urbano, questa funzione aggiorna il display con il risultato della foto in tempo reale. Di fatto, l'immagine "si sviluppa" sotto gli occhi del fotografo, che può interrompere l'esposizione quando ritiene di aver ottenuto il risultato ottimale. Molto più facile rispetto a fare calcoli e/o procedere per tentativi, con esposizioni che possono magari richiedere decine di minuti…