SPECIFICHE | CANON EOS R5 |
CANON EOS R6 |
Sensore | CMOS 35mm | |
Risoluzione | 45 Mpixel - 8192x5464 | 20,1 Mpixel - 5472x3648 |
Formato file | RAW 14 bit (C-RAW), JPEG, HEIF | |
Sensibilità (estensione) | 100-51.200 ISO (50-102.400 ISO) | 100-102.400 ISO (50-204.800 ISO) |
Mirino | OLED 5,76M punti (1600x1200) - 0,76x - 23mm | OLED 3,69M punti (1280x960) - 0,76x - 23mm |
Display | 3,15" / 2.1M punti | 3" / 1.62M punti |
Tempi di posa | Da 30s a 1/8000 + Posa B | |
Syncro flash | 1/200s (1/250s EFCS) | |
Scatto continuo | MS: 12 fps - 180 RAW ES: 20 fps |
MS: 12 fps - 240 RAW ES: 20 fps |
Esposimetro | Sensore principale - 384 zone | |
Autofocus | Dual pixel CMOS AF | |
N° punti (zone) AF | 1053 Zone -5940 Posizioni selezionabili | 1053 Zone - 6072 Posizioni selezionabili |
Sensibilità AF | Da -6 a +20 EV (100 ISO) | Da -6,5 a +20 EV (100 ISO) |
Video | 8K DCI (8192x4320) - 30/25p |
4K UHD (3840x2160) - 60/50p |
Obiettivi compatibili | Obiettivi RF (EF-tramite adattatore) | |
I/O | ||
Memory card | 1x CFexpress Type B, 1x SD/SDHC/SDXC UHS-II | 2x SD/SDHC/SDXC UHS-II |
Interfacce | USB 3.1 Type C, HDMI Type D, Mic-in, Cuffie, Wi-Fi, Bluetooth, terminale comando N3 |
USB 3.1 Type C, HDMI Type D, Mic-in, Cuffie, Wi-Fi, Bluetooth, terminale comando E3 |
BODY | ||
Flash | -- | |
Batteria | LP-E6NH/LP-E6N - 320 scatti | LP-E6NH/LP-E6N - 380 scatti |
Dimensioni (LxAxP) | 138,5x97,5x88 mm |
138,4x97,5x88,4 mm |
Peso | 738g | 680g |
La EOS R5 adotta un nuovo sensore Dual Pixel CMOS da 45 Mpixel, che produce immagini da 8192x5464 pixel, dotato di tradizionale filtro ottico passa-basso. Interessante l'elenco dei formati di file, che oltre al classico RAW 14-bit, anche compresso, e al JPEG, include il nuovo formato HEIF a 10 bit ad elevata gamma dinamica introdotto con la 1D X Mark III. Inoltre, la EOS R5 è la prima mirrorless a offrire la funzione Dual Pixel RAW come nel caso della EOS 5D Mark IV. In effetti, nella R5 tale funzione è stata implementata con l'aggiunta di due nuove possibilità di editing dedicate al ritratto: Portrait Relighting, che consente di simulare un cambio di direzione e/o intensità della luce sul soggetto, e Background Clarity, che consente di intervenire sul contrasto locale del solo sfondo.
Per concludere l'analisi dei formati, richiamiamo l'attenzione sulla profondità colore, che è normalmente pari a 14 bit, come indicato in tabella, ma si riduce automaticamente a 13 bit in caso di scatto ad alta velocità H+ e a 12 bit in caso di utilizzo dell'otturatore elettronico.
La gamma ISO nativa va da 100 e 51.200 ISO, con possibilità di estensione di un ulteriore stop sia verso l'alto sia verso il basso.
Data la risoluzione, davvero impressionanti le prestazioni di targa in scatto continuo, 12 fps con otturatore meccanico e ben 20 fps con otturatore elettronico, sostenute peraltro da un buffer molto generoso che consente di scattare, sempre secondo le specifiche Canon, niente meno che 180 scatti in formato RAW utilizzando schede CFexpress.
Con otturatore meccanico o prima tendina elettronica, noi abbiamo rilevato poco meno di 12 fps in formato RAW (11,85 fps in media) per un numero di scatti che già con una scheda SD da 100 MB/s in scrittura raggiungono la ragguardevole cifra media di 81! Usando una CFexpress ovviamente la durata della raffica si estende di molto, arrivando facilmente oltre i 180 scatti dichiarati: con una CFe da 800 MB/s in scrittura, abbiamo registrato una media di ben 222 scatti, andando a saturare un buffer la cui pulizia richiede, successivamente, circa 10 secondi.
Persino i 20 fps (esatti) ottenibili con otturatore elettronico vengono mantenuti per almeno 70 scatti (71,5 in media) utilizzando la SD Card di cui sopra; con CFexpress, il conto sale a 82.
Non si tratta dunque di record velocistici poco sfruttabili in pratica, ma di robuste performance "da ammiraglia", il che ovviamente è tanto più notevole se si considerano i 45 Mpixel di questo sensore…
Nulla toglie la constatazione (comunque interessante dal punto di vista tecnico) che, a differenza dei 20 fps con otturatore elettronico sempre garantiti, la cadenza di scatto con otturatore meccanico sia in effetti influenzata da diversi parametri (tipo/stato della batteria, temperatura, tipo di otturatore, obiettivo, Wi-Fi…). Ne segue una casistica piuttosto articolata, che riassumiamo mostrando la relativa pagina del manuale d'uso.
Canon ha definito tre livelli prestazionali, che chiameremo Hi (icona VERDE), Med (icona BIANCA) e Lo (icona BIANCA LAMPEGGIANTE). Lo stato Hi si ottiene a batteria LP-E6NH carica almeno al 60%, Wi-Fi spento e scatto anti-flicker disattivato, con obiettivi RF o EF compatibili (molti, ma non tutti, garantiscono lo scatto a 12 fps). Attivando il Wi-Fi si passa automaticamente al livello Med, mentre lo stato Lo non si raggiunge quasi mai (serve un mix batteria con carica residua inferiore al 10%, Wi-Fi attivo o temperatura sottozero). Attenzione però alla dipendenza dal tipo di batteria, che potrebbe penalizzare le compatibili. Noi abbiamo avuto modo di provare solo le precedenti LP-E6N originali Canon utilizzate da molte reflex, ottenendo una risposta analoga alle LP-E6NH attuali (il livello Lo si raggiunge nelle stesse condizioni, il livello Hi richiede il 70% di batteria), ma è possibile che batterie di terze parti possano risultare penalizzanti in termini di cadenza di scatto.
Per inciso, analogo approccio è seguito anche dalla R6, che però è un po' meno esigente, pertanto la riduzione di prestazioni passa pressoché inosservata: nelle nostre prove, abbiamo in quel caso rilevato rallentamenti solo al di sotto del 10% di carica della batteria, quando rimangono una trentina di scatti disponibili ed è quindi consigliabile sostituire la batteria in ogni caso.
La cadenza di scatto indicata dal manuale nei vari casi è sostanzialmente esatta (ad esempio, abbiamo rilevato 9,12 contro 9,20 fps per il livello Med). Inoltre, buona notizia dalla funzione anti-flickering, che degrada sì le prestazioni, ma non quanto ci era capitato di osservare con uno dei primi esemplari della R6. La R5 da noi provata (firmware 1.1.1), e nello stesso ambiente illuminato artificialmente della prova precedente, passa da 11,85 a 10,5 fps circa, subendo quindi solo il calo fisiologico frutto della sincronizzazione con i 50Hz della luce ambiente.
In tema di batteria e autonomia di scatto, arriviamo a un punto debole della EOS R5. In tabella abbiamo riportato come da nostra consuetudine il dato relativo all'uso con mirino EVF secondo standard CIPA, ma va sottolineato che, come per la R6, questo dato è stato misurato con opzioni di risparmio energetico attivate. Disattivandole, per ottenere la massima reattività, l'autonomia di scatto si riduce indicativamente di un ulteriore centinaio di scatti, arrivando a limiti davvero modesti. Poco importa che, utilizzando il display, gli scatti salgano a 490 (sempre con power saving attivato) – un modello con ambizioni professionali deve garantire buona autonomia anche con mirino, e sotto questo aspetto c'è molto da fare.
Il sistema AF è del tutto analogo a quello della EOS R6. Si segnalano piccole differenze evidenziate in tabella, come una sensibilità minima leggermente inferiore e un minor numero di posizioni selezionabili manualmente quando si lavora in modalità punto singolo, ma rimangono comuni le caratteristiche più importanti: AF Dual Pixel CMOS da 1053 zone (in griglia 39x17) che copre normalmente il 100% del campo inquadrato in orizzontale(*) e il 90% (selezione manuale) o il 100% (selezione automatica) del campo inquadrato in verticale, capacità di tracking avanzate per teste, volti e occhi umani e animali (cani, gatti e uccelli). Ma soprattutto, una gestione e un'efficacia assimilabili a quella della 1D X Mark III.
NOTA (*): Poche le eccezioni, la più significativa delle quali è data dalle nuove ottiche RF600 e 800mm f/11 IS STM, che per la loro scarsa luminosità sono compatibili solo con un sottoinsieme di punti AF centrali, corrispondenti a una comunque generosa area del 40% in orizzontale / 60% in verticale. Le ottiche EF recenti funzionano esattamente come le RF, mentre ottiche EF più datate e gli Extender di prima e seconda generazione portano a ridurre l'area AF all'80%, sia in orizzontale sia in verticale.
Di assoluto rilievo la sezione video, che prevede la possibilità di registrazione interna a 8K fino a 30 fps, in doppio formato DCI/UHD, oltre che 8K RAW per la massima flessibilità in post-produzione e 8K time-lapse (7680x4320 pixel).
Disponibile poi la risoluzione 4K, sempre in doppio formato DCI/UHD, a pieno formato o con ritaglio APS-C, fino a 120 fps a pieno formato e fino a 60 fps con ritaglio. Più nel dettaglio, i fattori di crop disponibili sono, nell'ordine, 1x per il 4X DCI senza ritaglio, 1,06x per il formato UHD senza ritaglio, 1,6x per il formato DCI con ritaglio e 1,7x per il formato UHD con ritaglio.
Se la risoluzione 8K certamente stuzzica l'immaginario, è forse proprio la 4K 120/100p, con le associate possibilità di slow-motion, la più interessante. Possibile, inoltre, registrare in 4K in oversampling partendo dalla risoluzione 8K.
Possibile infine registrare in Full HD, in questo caso con ritaglio obbligatorio 1,7x, come per il 4K UHD.
Un aspetto importante, che differenzia la R5 dalla R6, è che la R5 supporta la compressione ALL-I per qualsiasi risoluzione, fino alla 8K RAW. Certo, qualora si intenda registrare in 8K ALL-I, è meglio dotarsi di memory card capienti, perché servono oltre 9 GB per ogni minuto di registrazione (meno di 5 optando per la compressione IPB)… Se poi si intende sfruttare l'8K RAW, beh, allora i GB per minuto diventano circa 18, vale a dire che su una scheda da 256 GB troverebbe spazio meno di un quarto d'ora di registrazione.
NOTA: I formati video 8K ALL-I richiedono necessariamente una scheda CFexpress.
Temperature esterne raggiunte dopo 20min di registrazione 8K.
Sempre riguardo al video, ha fatto scalpore nei giorni immediatamente successivi all'annuncio la notizia secondo cui la durata della registrazione video 8K è limitata per problemi di surriscaldamento a circa 20 minuti (valore indicativo, dipendente dalle condizioni operative). Il limite effettivamente esiste.
Nelle nostre condizioni di prova, con temperatura ambiente di 23°C, abbiamo ricevuto l'avviso di surriscaldamento dopo circa 15 minuti (cosa che, interrompendo manualmente la registrazione, ne impedisce la ripresa). Dopo circa 20 minuti la registrazione si è interrotta, la fotocamera si è spenta automaticamente, ed è stata necessaria una pausa di 15 minuti per poterne registrare altri 15 (con avviso comparso grossomodo a metà parcorso) e così via: 15 minuti di pausa con fotocamera spenta, 15 minuti di registrazione 8K ecc (tutti i valori sono ovviamente indicativi).
Certo, è seccante avere in camera una funzione sfruttabile a momenti alterni, ma ci sentiamo di spezza una lancia a favore di Canon, in virtù del fatto che paragoni con prodotti analoghi sono al momento impossibili (nemmeno modelli specializzati arrivano a registrare in 8K), e in virtù del fatto che la EOS R5 rimane, essenzialmente, una fotocamera. Da un filmato 8K ALL-I è possibile estrarre fotogrammi di ottima qualità da 35 Mpixel, e forse sta proprio qui il senso della registrazione 8K sulla R5.