Una delle ragioni per scegliere la EOS R5 è, senza dubbio, il livello di dettaglio ottenibile grazie al sensore da 45 Mpixel. Partiamo proprio da qui, e iniziamo dal dato grezzo: oltre 5000 LW/PH (dopo sviluppo ad-hoc), ottenute con l'RF 50mm F1.2L USM @ f/5.6. Un gran bel biglietto da visita.
Come fatto per la R6, abbiamo però voluto fare anche una sorta di confronto con il sistema EF, e abbiamo scelto come sfidante la 5Ds R, che con i suoi oltre 50 Mpixel e il sensore "privo" di filtro OLP rappresenta la punta di diamante delle reflex EOS. Per questo particolare confronto, abbiamo scelto ottiche native per entrambi i sistemi: il "solito" EF 100mm Macro Serie L per la reflex, e l'RF 50mm f/1.2L per la R5 (cosa che, sulla carta, avvantaggia la reflex); abbiamo infine sviluppato senza ottimizzare, con i parametri di default.
I risultati sono visibili qui sotto: La 5Ds R è effettivamente in leggero vantaggio: 4996 LW/PH con undersharpening del 6,3%, contro le 4864 LW/PH della R5, con undersharpening del 7%. Fa cioè registrare un +2,7% circa, a fronte di una risoluzione superiore dell'11%.
Il dato in cicli/pixel chiarisce meglio il quadro. Nonostante le ottiche macro siano tipicamente premianti in questo contesto, la R5 sfrutta leggermente di più il sensore (0,445 c/p contro 0,431), il che spiega il divario ridotto.
La differente risposta delle due macchine è piuttosto evidente anche a occhio nudo: entrambe offrono un livello di dettaglio stratosferico (NOTA: 30 = 3000 LW/PH = 3,75 linee/mm!), ma la R5, a dispetto del filtro OLP, restituisce immagini più incise, mentre la 5Ds R è più "morbida" e richiede dunque un trattamento più spinto in post-produzione per pareggiare i conti.
Come promesso, abbiamo inoltre completato l'analisi dell'RF 50mm F1.2L utilizzandolo sulla R5, e di questa prova pubblichiamo il riassunto più significativo sottoforma di grafico. Come si vede, l'ottica conferma un comportamento eccellente già a tutta apertura; confermato altresì che il diaframma migliore è f/5.6, ma il dato che più impressiona sono quelle quasi 4400 LW/PH a f/1.2 e f/1.4.
Immagine non corretta. Scorri col mouse pervisualizzare immagine corretta e apprezzare le distorsioni dell'EF 50mm F1.2L
Non si evince dai grafici, ma è ottimo anche il controllo dell'aberrazione cromatica, mentre una piccola nota stonata arriva dalla percettibile distorsione a barilotto che, seppur molto inferiore a quella dell'omologo EF, trattandosi di un'ottica fissa avrebbe potuto essere meglio controllata. La vignettatura è molto presente a f/1.2 e f/1.4, a dare un po' di "carattere" al ritratto, poi si attenua rapidamente e da f/2.8 in poi risulta poco o per nulla percepibile.
100 ISO
1600 ISO
3200 ISO
6400 ISO
12800 ISO
25600 ISO
51200 ISO
C'è ovviamente un prezzo da pagare per questo livello di dettaglio, sottoforma di rapporto S/N. Nelle nostre condizioni di prova, la R5 fa registrare solo 22,5 dB @6400 ISO, circa 4 dB meno della R6, e anche il "noise floor" a 100 ISO è ovviamente più alto. Questo significa minore qualità ad alti ISO, ma anche una minore malleabilità del RAW, influenzata anch'essa dal livello di rumore base.
Confronto a 12800 ISO tra R5 ed R5. Nota: Immagine R5 ridimensionata per eguagliare la risoluzione della EOS R6.
Riguardo al primo aspetto, le immagini in questa pagina descrivono la situazione meglio delle nostre parole – in sintesi, buon dettaglio sui particolari ad alto contrasto fino a 3200 ISO inclusi, poi rapido degrado. A 25.600 ISO la perdita qualitativa è consistente, a 51.200 ISO emergono anche seri scostamenti cromatici. Buona riproduzione delle texture fino a 12800 ISO inclusi.
Per quanto riguarda la malleabilità del RAW, se la R6 ci aveva impressionato arrivando a gestire molto bene 5, persino 6 stop di correzione, con la R5 si può parlare al massimo di 4 EV.
Al vertice invece la risposta cromatica, analoga o (siamo al margine d'errore del test), persino leggermente superiore a quella della R6, che già di suo è risultata eccellente. Con profilo Standard, abbiamo una saturazione solo leggermente accentuata (112% circa) ed errori puramente cromatici mediamente inferiori a 3 punti dC94, a fronte di una soglia di visibilità pari a 5 punti. Contenuto entro il mezzo stop l'errore di esposizione.