Se la A7 R Mark IV ci aveva già fornito un ottimo esempio della tecnologia Sony, la A1 ci ha meravigliato, mostrando quello che possiamo certamente definire uno strapotere tecnico.
Rispetto a un prodotto "filosoficamente" analogo come la EOS R5 (altra recente mirrorless che coniuga risoluzione e velocità), offre una cadenza massima di scatto superiore del 50% pur con una risoluzione leggermente superiore e con una velocità di lettura del sensore tale da garantire non solo i fatidici 30 fps, ma anche (se non soprattutto) una visione in tempo reale all'interno del mirino, che è di per sé una meraviglia tecnologica. Un consiglio sincero: se possedete una qualunque altra mirrorless ad eccezione della A9, e non avete in programma un upgrade, non guardate dentro l'EVF della A1, o la vostra fotocamera vi sembrerà improvvisamente meno attraente…
In questo tripudio tecnologico, quasi passano inosservate caratteristiche "minori" che, su altri corpi macchina, sarebbero sugli scudi, come la pressoché totale assenza di effetto rolling-shutter (anch'essa ovviamente figlia della velocità del sensore, ma di fondamentale importanza per sfruttare l'otturatore elettronico in ogni contesto) e una soluzione anti-flickering estremamente efficace. Se i 50 Mpixel non bastano, ecco lo scatto multiplo Pixel-Shift fino a 16x, e poi c'è la sempre efficace stabilizzazione a 5 assi da 5,5 stop, la compatibilità SD e CFe Type A…
Che dire infine del video 8K con uscita RAW 16 bit o 4K 120p…
Insomma, che la A1 sia una fotocamera attualmente senza pari è indiscutibile, così come indiscutibile è la sua eccezionale versatilità, che le consente di passare con disinvoltura dal ritratto al paesaggio, dalla cerimonia all'azione, al reportage e tanto altro, e di poter affrontare anche la fotografia sportiva senza le penalizzazioni finora sempre riscontrate nelle mirrorless. Non è poco!
La domanda a cui abbiamo cercato di rispondere nelle ultime due settimane è: l'approccio "all-in-one" è effettivamente vincente? Al momento, ciò che possiamo dire è che la A1 non si è dimostrata esattamente all'altezza delle ammiraglie reflex nel particolare contesto della fotografia sportiva, ambito nel quale un corpo macchina più generoso e un sistema AF sviluppato negli anni a quel preciso scopo sono risultati premianti. D'altro canto, nessuna mirrorless ci è mai andata così vicina, e in particolare nessuna mirrorless (a parte la già citata A9) ha mai offerto un mirino EVF assolutamente non penalizzante nell'inseguimento dei soggetti durante lo scatto continuo, che per quanto ci riguarda è stato finora lo scoglio principale.
La risposta è forse più banale di quanto immaginiamo: chi si occupa esclusivamente di fotografia sportiva, farebbe probabilmente bene a restare – almeno per questa generazione ancora – con le reflex. Per i fotografi meno specializzati, magari dediti anche al video, la A1 potrebbe viceversa rivelarsi un'arma vincente, potendo persino aprire degli inediti sbocchi professionali. L'investimento è importante ma, come suggerisce Sony, la A1 può essere il corpo macchina principale per qualunque tipo di lavoro, e sostituisce di fatto due corpi macchina di altissimo profilo come A9/A9 II e A7R IV. L'alternativa, sempre possibile, è optare proprio per la coppia A9 I/II + A7R Mark IV (7900 Euro per A9 + A7R IV, oppure 9400 Euro per A9 Mark II + A7R Mark IV).