Il sensore da 45 Mpixel garantisce ovviamente molto dettaglio. In termini numerici, circa 3900 LW/PH, che possono crescere ulteriormente in presenza di ottiche più incise del (comunque buon) 24-70mm f/4 a nostra disposizione. Con quest'ottica, infatti, abbiamo rilevato circa 0,35 C/P, contro 0,40 C/P facilmente raggiunti delle migliori ottiche a focale fissa; ipotizzando 0,40 C/P, si otterrebbero oltre 4400 LW/PH.
L'ingrandimento dell'ape qui sotto, non frutto di uno scatto macro ma di un semplice ritaglio della foto scattata con lo zoom 24-70mm, racconta piuttosto bene di cosa significhino 3900 LW/PH nel quotidiano.
Il NEF, di suo piuttosto morbido, richiede uno sviluppo "deciso", con valori di Nitidezza medio-alti. Molto equilibrato invece – in effetti praticamente perfetto – il JPEG prodotto in-camera.
Avendo già trattato in dettaglio la resa della Z7, con particolare attenzione al confronto con la reflex D850, abbiamo voluto questa volta concentrarci maggiormente sul confronto con le più dirette rivali, che possono essere facilmente identificate nella EOS R5 e nella Sony A7R Mark IV.
Iniziando l'analisi dal comportamento ad alti ISO, possiamo dire che, se in termini assoluti la Z7 II si comporta egregiamente (qualità pressoché costante tra 100 e 800 ISO, con i 6400 ancora di ottimo livello e i 12.800 ISO perfettamente utilizzabili a ingrandimento ridotto), dal confronto con le rivali le sue doti emergono ancora meglio: già i 6400 ISO sono un pizzico più puliti rispetto alla EOS R5, e il divario cresce a 25.600 ISO. Non si tratta di un comportamento drasticamente diverso, ma il vantaggio è chiaramente percettibile. La Sony fa peggio di entrambi, ma va considerata la sua maggior risoluzione.
I rapporti si invertono passando all'analisi della malleabilità del RAW, che mostriamo in questa pagina con una sovraesposizione di ben 6 EV. In questo caso, è la EOS a produrre file leggermente più puliti, con Sony che, di nuovo, a causa dei suoi circa 60 Mpixel, fatica in questi test ovviamente più delle rivali da 45 Mpixel.
Passando al colore, mai precisissimo ma molto versatile il comportamento cromatico, grazie anche ai numerosi Picture Control disponibili. Si spazia dal "Neutro", che offre una saturazione pressoché perfetta (100,9%), allo Standard, che restituisce colori più "carichi", soprattutto nel toni del blu-viola (saturazione media intorno al 120%), per arrivare a scelte più creative e peculiari con una ventina di preset artistici. La risposta cromatica è, in ogni caso, pressoché costante tra 100 e 6400 ISO, il che è evidentemente molto vantaggioso ai fini della post-produzione.