Li avevamo provati rapidamente sotto embargo nei giorni precedenti al lancio, ma ho voluto riprovare con più calma con il terzetto di ottiche Sony FE 24mm F2.8 G, FE 40mm F2.5 G e FE 50mm F2.5 G e provare a rispondere alla domanda: "Sono le ottiche che danno veramente un senso alla mirrorless full frame compatta Sony A7c?"
Video
Sony FE 24mm F2.8 G, FE 40mm F2.5 G e FE 50mm F2.5
Partiamo dai dati tecnici. Tutti e tre gli obiettivi misurano 68mm in diametro per 45mm di lunghezza, adottano filtri da 49mm e pesano tra i 162 e i 174 grammi. Tutti sono dotati di ghiera di messa a fuoco, ghiera dei diaframmi (che si chiude fino a f/22), selettore AF/MF, pulsante programmabile e selettore per abilitare o disabilitare il click della ghiera dei diaframmi, come di consueto per le ottiche G e GM. Tutti sono protetti contro l'ingresso di polvere e umidità, sono dotati di doppio motore autofocus lineare e integrano un diaframma a 7 lamelle. Tutti, infine, costano la stessa cifra: 700 Euro.
La qualità costruttiva distingue subito questi obiettivi come prodotti sì compatti, ma di categoria premium. La differenza con ottiche altrettanto compatte ma non "G", come lo zoom 28-60mm che accompagna la A7c, è tangibile. Non solo la dotazione (in quest'ultimo caso, niente ghiera dei diaframmi, selettore AF/MF o pulsante programmabile), ma la stessa a struttura del corpo in alluminio (paraluce compresi) anziché in plastica da quella caratteristica soddisfazione che deriva dall'avere tra le mani un oggetto di buona fattura.
Si tratta di ottiche pensate anche in modo esplicito per il settore video: le ghiere dentate tradiscono subito questa vocazione, assieme alle dimensioni pari per tutto il set, che permettono di cambiare focale senza dover adattare gli accessori, come ad esempio i sistemi di follow focus. Inoltre le stesse dimensioni garantiscono anche un bilanciamento del peso molto simile, per cui al cambiare dell'ottica non bisogna ricalibrare o regolare gimbal e altri sistemi di stabilizzazione. Anche la finitura dentellata delle ghiere può risultare comoda nell'uso di accessori.
La messa a fuoco è pressoché istantanea, e silenziosa al punto da essere impercettibile anche in ambienti tranquilli. Anche in questo caso una caratteristica benvenuta in ambito video.
Per tutte le considerazioni sulle prestazioni ottiche vi rimando all'articolo di Alberto pubblicato sulle pagine di fotografi digitali. Vi dico solo che il 40mm e il 50mm offrono una risposta "in fotocopia": partono forte, assicurando molto dettaglio già alla massima apertura (anche perché tale apertura massima non è particolarmente elevata) e tengono molto bene fino a f/11 compreso. Sul corpo macchina A7c, 24 Mpixel, fanno segnare entrambi più di 3500 LW/PH praticamente costanti tra f/2.5 e f/5.6, con una fisiologica flessione che ha un impatto pratico sulle immagini solo a f/22.
Il 24mm, viceversa, è più morbido alle maggiori aperture e richiede di diaframmare fino a f/5,6 (il suo miglior diaframma di lavoro) per arrivare a livello degli standard.
Valutazioni simili valgono ai margini del fotogramma. Il 40mm e il 50mm tengono molto bene fino agli angoli. Il 24mm, dal canto suo, è decisamente meno performante ai margini del fotogramma, come si nota dalle barre gialle del relativo grafico che, ai diaframmi centrali, perdono circa il 40% rispetto a quelli delle due focali maggiori.
Anche in termini di distorsione il 24mm è quello che mostra quella più accentuata, con il 40mm praticamente neutro e il 50mm con un leggerissimo cuscinetto.
Siamo quindi di fronte a ottiche compatte ma di qualità tale da giustificare il sensore 35mm. Come scrivevo nel mio pezzo "Muovi i piedi, non la mano. La potenza didattica degli obiettivi fissi" è molto interessante affidarsi a un set di ottiche a focale fissa, rispetto a scegliere uno zoom tuttofare.
Innanzitutto fotografare con un fisso è molto didattico e spesso costringe a pensare di più e curare di più l'inquadratura, visto che non basta girare una ghiera per stringerla o allargarla, ma bisogna proprio muoversi. Permette poi di viaggiare leggeri, con poco peso al collo.
In questo senso le tre ottiche Sony sono perfette come kit: utilizzabili singolarmente offrono in kit la giusta flessibilità d'uso. Tra tutte quella che mi è piaciuta di più è il 40mm, focale non molto usuale in ambito fotografico, ma molto utilizzata in ambito video e che si presenta come la giusta via di mezzo tra il 35mm e il 50mm.
A7 III o A7c?
Tornando alla domanda iniziale, questo terzetto di ottiche dona un senso nuovo a Sony A7c?
Sì e no. Come vi avevo già detto nella recensione, Sony A7c riduce le dimensioni rispetto ad A7 III, ma non in maniera così drastica, scendendo a qualche compromesso in termini di ergonomia e soprattutto di qualità del mirino. Paradossalmente queste tre ottiche danno ancora più senso ad A7 III, che con esse diventa una fotocamera di poco ingombro, leggera, molto più efficace nell'uso rispetto alla A7c, fatto salvo il display orientabile di quest'ultima, molto comodo in diverse situazioni. A livello di peso, la differenza tra le due fotocamere è percepibile, ma nell'uso non così evidente: Il corpo in lega di magnesio di A7c pesa 509 grammi, circa 140 grammi in meno di quello di A7 III. Con una di queste ottiche montate il peso di A7 III supera di poco gli 8 etti. Discorso simile per lo spessore totale, che con l'impugnatura è pari a 59,7 millimetri, a fronte di 73,3 per A7 III: di fatto l'ottica sporge molto di più dell'impugnatura e quei millimetri in più di grip le le dita offerti da A7 III permettono una presa più salda, utile anche per muovere con precisione le ghiere di dimensioni ridotte dei tre obiettivi.
A livello di qualità fotografica e utilizzo sul campo, l'apertura non troppo spinta permette di avere ottiche leggere, con ottima resa già a tutta apertura, dai risultati molto interessanti sul formato 35mm. Aperture f/2.5 e f/2.8 offrono già uno sfocato ben percepibile sul formato full frame, senza per altro mettere troppo in crisi con la profondità di campo. Il fatto che le ottiche, soprattutto il 40mm e il 50mm, siano perfettamente utilizzabili già a tutta apertura permette poi di sfruttarle a pieno, rispetto a una volta, quando per ottenere buona nitidezza era necessario sacrificare qualche diaframma e quindi l'apertura di lavoro era diversa da quella 'di targa'.
In sintesi gli obiettivi Sony FE 24mm F2.8 G, FE 40mm F2.5 G e FE 50mm F2.5 G sono molto interessanti per chi ha una A7c, ma paradossalmente lo sono ancora di più per chi ha scelto invece un corpo della linea A7. In particolare nel terzetto emerge il 40mm utilizzabile a tutta apertura offre una focale interessante, che si può applicare a diversi ambiti fotografici, e che rende anche le fotocamere della serie A7 molto efficaci nella street photography o nel reportage.