Fujifilm GFX 50S II, ora stabilizzata e (più) accessibile

Fujifilm GFX 50S II, ora stabilizzata e (più) accessibile

di Alberto De Bernardi , pubblicato il

“Fujifilm aggiorna la sua capostipite medio formato aggiungendo lo stabilizzatore in-camera e riducendo sostanzialmente il prezzo – risulta così una buona scelta per chi vuole, per la prima volta, andare oltre il formato 35mm. ”

Dettagli tecnici e prestazioni

SPECIFICHE
GFX 50S II
GFX 50S
SENSORE CMOS 44x33 (43.8x32.9mm)
RISOLUZIONE 51.4 Mpixel - 8256x6192
FORMATO FILE RAW 14 bit, JPEG, TIFF*
SENSIBILITA' (ESTENSIONE) 100-12.800 ISO (50-102400 ISO)
MIRINO OLED 0,5" - 3,69 Mpunti - 0,77x - 100% - Eye-point 23mm

OLED 0,5" - 3,69 Mpunti - 0,85x - 100% - Eye-point 23mm

DISPLAY TFT 3,2" 2.360.000 punti, articolato.
TEMPI DI POSA

MS: 60min - 1/4000s
ES: 60min - 1/16000s

SYNCRO FLASH 1/125s
SCATTO CONTINUO

3 FPS (8 RAW non comp. / 31 RAW comp.)

ESPOSIMETRO TTL 256 Zone
AUTOFOCUS AF TTL a contrasto
N° PUNTI (ZONE) AF

117 / 425 zone
Single: 13x9 / 25x17 zone
Zone AF: 3x3 / 5x5 / 7x7 su griglia 13x9

SENSIBILITA' AF -3,5 EV ND
VIDEO

Full HD 1920x1080 - 30p, 25p, 24p

ALTRE FUNZIONI Stabilizzatore  
OBIETTIVI Fujifilm G
 I/O    
MEMORY CARD Doppio slot SD/SDHC/SDXC (UHS-I / II)
INTERFACCE

USB 3.2, HDMI Type D, Mic-in, Cuffie, Scatto remoto, Wi-Fi, Bluetooth

USB 3.0, HDMI Type D, Mic-in, Cuffie, Scatto remoto, Wi-Fi
BODY    
FLASH -
BATTERIA NP-W235 / 455 scatti NP-T125 / 400 scatti
DIMENSIONI (LxAxP)

150x104,2x44-87,2mm

147,5x97,2x91,4mm

PESO 900g 825g

Non ci dilungheremo sulle specifiche di questo prodotto, in gran parte già note (vedi recensione GFX 50S). Facendo riferimento alla scheda tecnica qui sopra, è infatti evidente come GFX 50S e 50S II siano molto simili.  

Vale semmai la pena ricordare con un paio di dati il vantaggio del medio formato (Fujifilm ci perdonerà se continuiamo a chiamarlo così) 44x33mm sul formato 35mm. Il pixel pitch di questo sensore è pari a circa 5,3 micron, da confrontare con i circa 4,1 micron di un ipotetico sensore 35mm di pari risoluzione.

In alternativa, si può dire che il pixel pitch della 50S II equivalga grossomodo a quella di un sensore 35mm da 30 Mpixel – vale cioè, come regola mnemonica, quel rapporto 1,7x che è il fattore di "demoltiplicazione" di un 44x33 rispetto al 35mm.


La tropicalizzazione del corpo macchina e degli obiettivi può essere un vantaggio nell'uso outdoor, ad esempio paesaggistico.

Fujifilm ha lavorato per migliorare quello che, indubbiamente, era e rimane il tallone d'Achille di questa macchina: la messa a fuoco. Nuovi algoritmi e un pizzico in più di potenza di calcolo hanno consentito di guadagnare qualcosa, ma inutile farsi illusioni: in assoluto, l'AF della GFX 50S II rimane pigro.

Inoltre, essendo a rilevazione di contrasto, si sperimenta quel tipico movimento "di ricerca" a ogni nuova attivazione, anche se la distanza di messa a fuoco è già corretta, che può risultare molto penalizzante in contesti anche solo relativamente dinamici.

Un più tangibile miglioramento, sempre relativo alla messa a fuoco automatica, ha riguardato il riconoscimento viso/occhi, più preciso ed efficace rispetto al primo modello, ma va sottolineato come, nel frattempo, Fujifilm abbia rilasciato un aggiornamento firmware che migliora la funzione di riconoscimento occhi anche per GFX 100, 50R e 50S. 


1/60s - Il migliore degli scatti senza stabilizzatore (sinistra) è al limite dell'utilizzabile, ma la maggioranza degli scatti ottenuti con questo tempo di posa è visibilmente mosso. Con stabilizzatore, si ottengono regolarmente scatti come quello a destra, anche se non è escluso qualche mosso.


1/30s - Con stabilizzatore abbiamo ottenuto la maggioranza di scatti nitidi. La percentuale di successo nel nostro caso si è attestata nell'intorno del 60%.


1/15s - Senza stabilizzatore, è stato per noi impossibile ottenere scatti nitidi. Con stabilizzatore è stato invece possibile ma, con questo tempo di posa, i "mossi" hanno superato gli scatti nitidi.


1/8s - Tempo limite oltre il quale, anche con stabilizzatore, è stato per noi impossibile ottenere scatti nitidi. Con questo tempo di posa, gli scatti ragionevolmente nitidi sono risultati comunque un'esigua minoranza.

Nemmeno le prestazioni in scatto continuo, 3fps per 8-31 RAW (a seconda della compressione), possono definirsi stellari, e confermano la GFX 50S – II come medio formato classica, da utilizzare in studio per soggetti in posa e still-life, o come fotocamera da paesaggio, contando anche sulla tropicalizzazione di corpo macchina e ottiche.

Incrementata leggermente l'autonomia, da 400 a 455 scatti, nonostante la presenza dello stabilizzatore.

Stabilizzatore che, a proposito, non ha soddisfatto appieno le nostre aspettative. Fujifilm dichiara fino a 6,5 stop di vantaggio con il GF63mm F2.8, indicando così questo modello come il più performante della famiglia GFX.

Per quella che è stata la nostra esperienza con il GF 110mm F2, gli oltre 6 stop di vantaggio sono però decisamente lontani: lavorando alla minima distanza di messa a fuoco di quell'ottica, abbiamo iniziato a ottenere la maggioranza di scatti utilizzabili a partire da 1/30s, ma ancora a 1/60s lo scatto richiede molta cautela, perché anche in posizione salda, non sono esclusi "mossi" occasionali.

Ipotizzando allora per questa coppia ottica/fotocamera un ragionevole tempo di sicurezza di 1/250s, dobbiamo concludere che lo stabilizzatore assicura grossomodo un paio di stop di vantaggio, o poco più.

Un vantaggio secondario dello stabilizzatore è dato dalla funzione Pixel Shift, grazie alla quale GFX 50S II scatta 16 foto in sequenza da combinare poi in un solo file RAW (DNG) extra-large. La risoluzione quadruplica, lo spazio su disco aumenta più che proporzionalmente: se un generico RAW non compresso pesa intorno ai 100 MB (101-102 MB), il DNG Pixel Shift può superare i 750 MB (761 MB il più grande creato nel corso della nostra prova).


Confronto tra scatto standard e scatto Pixel Shift - Crop 100%. Clicca per ingrandire.

L'unione del file non avviene in-camera, ma richiede l'apposita utility Pixel Shift Combiner, molto pratica, o il software Capture One. Ricordiamo, a proposito, che la versione Express per Fujifilm è offerta gratuitamente, e vale dunque la pesa scaricarla in ogni caso.

Una sola, piccola nota polemica: entrambi i software richiedono, inspiegabilmente, una connessione internet attiva sulla macchina di lavoro. L'utility Fuji obbligatoriamente (non si avvia in caso contrario). Il software Capture One consente invece di utilizzare un secondo dispositivo connesso per l'attivazione, previo inserimento manuale di una pratica chiave da 344 (trecentoquarantaquattro!) caratteri. Forse un eccesso di prudenza per un software gratuito…