Sony ha ucciso le reflex, ormai è un dato di fatto
di Roberto Colombo
, pubblicato il 15 Febbraio 2022
A poco più di 8 anni dal lancio delle sue prime mirrorless full frame A7 e A7R Sony ha raggiunto l'obiettivo che si era prefissata: ha messo la parola fine al segmento delle reflex. Canon e Nikon prima hanno deriso i colleghi giapponesi, ma alla fine si sono dovute adeguare e anche per le loro ammiraglie il futuro è mirrorless. Sony saprà beneficiare del funerale delle reflex o Canon e Nikon continueranno a tenere il pallino del mercato professionale?
Commenti (108)
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Commento # 11
di: demon77
pubblicato il 15 Febbraio 2022, 14:54
Originariamente inviato da: il_joe
per ignoranza: ma quale sono le reali differenze nell'utilizzo tra mirrorless e reflex? Quali sono gli svantaggi delle prime? Perchè dovrei preferire le reflex?
grazie
grazie
So che se qualche tradizionalista mi sfanculerà sicuramente, ma di fatto la reflex ha smesso di avere senso già da parecchio.
Non c'è ad oggi nessuna ragione al mondo per preferire un reflex ad una ML.
La reflex aveva senso ai temp idella pellicola perchè era l'unica vera soluzione per avere una visione della futura foto direttmante dall'obiettivo della macchina.
Poi è arrivato il CCD e per pura immediatezza e semplicità si sono limitati a sostituire la pellicola col CCD senza toccare la meccanica.
Ma adesso proprio è insensato visto che la preview della foto te la da il CCD direttamente.
Commento # 12
di: HSH
pubblicato il 15 Febbraio 2022, 14:58
Originariamente inviato da: demon77
So che se qualche tradizionalista mi sfanculerà sicuramente, ma di fatto la reflex ha smesso di avere senso già da parecchio.
Non c'è ad oggi nessuna ragione al mondo per preferire un reflex ad una ML.
Non c'è ad oggi nessuna ragione al mondo per preferire un reflex ad una ML.
C'è ed è il prezzo
Commento # 13
di: demon77
pubblicato il 15 Febbraio 2022, 14:59
Originariamente inviato da: HSH
C'è ed è il prezzo
ah beh si, se perliamo delle ML di ultimo grido sicuramente.
Commento # 14
di: HW2021
pubblicato il 15 Febbraio 2022, 15:01
Le reflex si differenziano da altre fotocamere non reflex per la presenza di un banale specchio interposto tra l'attacco a baionetta dell'ottica e il sensore (la mia è una semplificazione in quanto in realtà non è un banale specchio ma un pentaprisma ...) al fine di permette di vedere nel mirino ottico esattamente la stessa inquadratura della scena così come è vista dall'ottica.
L'idea di inserire uno specchio (Pentaprisma) prima nelle fotocamere non digitali (a pellicola) e ora in quelle digitali, si è dimostrata una soluzione tanto semplice quanto efficace per aggirare il problema dell'errore di parallasse nell'inquadratura dovuto al mirino ottico che a fortiori non collima con l'asse ottico dell'ottica; tuttavia l'aspetto negativo è che la presenza dello specchio inevitabilmente impone maggiori ingombri dei corpi delle fotocamere e maggiori pesi oltre al problema di imporre un maggior tiraggio di messa a fuoco che è un problema in certe applicazioni (per esempio per le applicazioni fotografiche in ambito astronomico)
Gli attuali mirini elettronici (Electronic View Finder brevemente EVF), che concretamente sono dei mini display digitali, non fanno altro che mostrare esattamente ciò che vede il sensore della fotocamera ed esattamente come fa il display principale senza avere problemi di errori di parallasse nell'inquadratura. Solo che fino a qualche anno fa gli EVF oltre che pesavano parecchio sul prezzo finale della fotocamera ma soprattutto le loro prestazioni erano decisamente inferiori a quelle dei mirini ottici delle reflex. Oggi la differenza di prestazioni è stata colmata, anzi in alcune fotocamere mirrorless di fascia alta sono addirittura superiori. Quindi e inutile continuare ancora con gli ingombranti pentaprisma delle reflex ...
Proprio recentemente ho acquistato una Mirrorless Full Frame di fascia professionale, le prestazioni del suo EVF sono eccezionali tanto è vero che ho perso l'abitudine di inquadrare in Live View (ovvero usando il display principale) con il vantaggio (oltre di un decisivo minor ingombro e peso) anche di una maggior stabilità nello scattare scongiurando il mosso negli scatti anche con tempi di esposizione relativamente lunghi (con la stabilizzazione ottica a 5 assi di cui è datata posso scattare tranquillamente anche ad 1/2 sec di esposizione senza ricorrere a cavalletti o a appoggi stabili di fortuna). L'altro vantaggio è che finalmente posso usare la mia nuova fotocamera anche per le riprese astronomiche grazie al minor tiraggio di messa a fuoco senza ricorrere a telescopi specificatamente realizzati con maggior backfocus proprio per l'utilizzo in fotografia astronomica; il mio è un telescopio che ho modificato sostituendo l'obiettivo sferico con uno parabolico di pari focale e apertura (fatto realizzare appositamente qui in italia da un noto ottico veneto), ma avevo sempre il problema di un back focus insofficiente per riprese astronomiche con fotocamere reflex ...
Ma oggi
L'idea di inserire uno specchio (Pentaprisma) prima nelle fotocamere non digitali (a pellicola) e ora in quelle digitali, si è dimostrata una soluzione tanto semplice quanto efficace per aggirare il problema dell'errore di parallasse nell'inquadratura dovuto al mirino ottico che a fortiori non collima con l'asse ottico dell'ottica; tuttavia l'aspetto negativo è che la presenza dello specchio inevitabilmente impone maggiori ingombri dei corpi delle fotocamere e maggiori pesi oltre al problema di imporre un maggior tiraggio di messa a fuoco che è un problema in certe applicazioni (per esempio per le applicazioni fotografiche in ambito astronomico)
Gli attuali mirini elettronici (Electronic View Finder brevemente EVF), che concretamente sono dei mini display digitali, non fanno altro che mostrare esattamente ciò che vede il sensore della fotocamera ed esattamente come fa il display principale senza avere problemi di errori di parallasse nell'inquadratura. Solo che fino a qualche anno fa gli EVF oltre che pesavano parecchio sul prezzo finale della fotocamera ma soprattutto le loro prestazioni erano decisamente inferiori a quelle dei mirini ottici delle reflex. Oggi la differenza di prestazioni è stata colmata, anzi in alcune fotocamere mirrorless di fascia alta sono addirittura superiori. Quindi e inutile continuare ancora con gli ingombranti pentaprisma delle reflex ...
Proprio recentemente ho acquistato una Mirrorless Full Frame di fascia professionale, le prestazioni del suo EVF sono eccezionali tanto è vero che ho perso l'abitudine di inquadrare in Live View (ovvero usando il display principale) con il vantaggio (oltre di un decisivo minor ingombro e peso) anche di una maggior stabilità nello scattare scongiurando il mosso negli scatti anche con tempi di esposizione relativamente lunghi (con la stabilizzazione ottica a 5 assi di cui è datata posso scattare tranquillamente anche ad 1/2 sec di esposizione senza ricorrere a cavalletti o a appoggi stabili di fortuna). L'altro vantaggio è che finalmente posso usare la mia nuova fotocamera anche per le riprese astronomiche grazie al minor tiraggio di messa a fuoco senza ricorrere a telescopi specificatamente realizzati con maggior backfocus proprio per l'utilizzo in fotografia astronomica; il mio è un telescopio che ho modificato sostituendo l'obiettivo sferico con uno parabolico di pari focale e apertura (fatto realizzare appositamente qui in italia da un noto ottico veneto), ma avevo sempre il problema di un back focus insofficiente per riprese astronomiche con fotocamere reflex ...
Ma oggi
Commento # 15
di: HW2021
pubblicato il 15 Febbraio 2022, 15:01
Le reflex si differenziano da altre fotocamere non reflex per la presenza di un banale specchio interposto tra l'attacco a baionetta dell'ottica e il sensore (la mia è una semplificazione in quanto in realtà non è un banale specchio ma un pentaprisma ...) al fine di permette di vedere nel mirino ottico esattamente la stessa inquadratura della scena così come è vista dall'ottica.
L'idea di inserire uno specchio (Pentaprisma) prima nelle fotocamere non digitali (a pellicola) e ora in quelle digitali, si è dimostrata una soluzione tanto semplice quanto efficace per aggirare il problema dell'errore di parallasse nell'inquadratura dovuto al mirino ottico che a fortiori non collima con l'asse ottico dell'ottica; tuttavia l'aspetto negativo è che la presenza dello specchio inevitabilmente impone maggiori ingombri dei corpi delle fotocamere e maggiori pesi oltre al problema di imporre un maggior tiraggio di messa a fuoco che è un problema in certe applicazioni (per esempio per le applicazioni fotografiche in ambito astronomico)
Gli attuali mirini elettronici (Electronic View Finder brevemente EVF), che concretamente sono dei mini display digitali, non fanno altro che mostrare esattamente ciò che vede il sensore della fotocamera ed esattamente come fa il display principale senza avere problemi di errori di parallasse nell'inquadratura. Solo che fino a qualche anno fa gli EVF oltre che pesavano parecchio sul prezzo finale della fotocamera ma soprattutto le loro prestazioni erano decisamente inferiori a quelle dei mirini ottici delle reflex. Oggi la differenza di prestazioni è stata colmata, anzi in alcune fotocamere mirrorless di fascia alta sono addirittura superiori. Quindi e inutile continuare ancora con gli ingombranti pentaprisma delle reflex ...
Proprio recentemente ho acquistato una Mirrorless Full Frame di fascia professionale, le prestazioni del suo EVF sono eccezionali tanto è vero che ho perso l'abitudine di inquadrare in Live View (ovvero usando il display principale) con il vantaggio (oltre di un decisivo minor ingombro e peso) anche di una maggior stabilità nello scattare scongiurando il mosso negli scatti anche con tempi di esposizione relativamente lunghi (con la stabilizzazione ottica a 5 assi di cui è datata posso scattare tranquillamente anche ad 1/2 sec di esposizione senza ricorrere a cavalletti o a appoggi stabili di fortuna). L'altro vantaggio è che finalmente posso usare la mia nuova fotocamera anche per le riprese astronomiche grazie al minor tiraggio di messa a fuoco senza ricorrere a telescopi specificatamente realizzati con maggior backfocus proprio per l'utilizzo in fotografia astronomica; il mio è un telescopio che ho modificato sostituendo l'obiettivo sferico con uno parabolico di pari focale e apertura (fatto realizzare appositamente qui in italia da un noto ottico veneto), ma avevo sempre il problema di un back focus insofficiente per riprese astronomiche con fotocamere reflex ...
Ma oggi
L'idea di inserire uno specchio (Pentaprisma) prima nelle fotocamere non digitali (a pellicola) e ora in quelle digitali, si è dimostrata una soluzione tanto semplice quanto efficace per aggirare il problema dell'errore di parallasse nell'inquadratura dovuto al mirino ottico che a fortiori non collima con l'asse ottico dell'ottica; tuttavia l'aspetto negativo è che la presenza dello specchio inevitabilmente impone maggiori ingombri dei corpi delle fotocamere e maggiori pesi oltre al problema di imporre un maggior tiraggio di messa a fuoco che è un problema in certe applicazioni (per esempio per le applicazioni fotografiche in ambito astronomico)
Gli attuali mirini elettronici (Electronic View Finder brevemente EVF), che concretamente sono dei mini display digitali, non fanno altro che mostrare esattamente ciò che vede il sensore della fotocamera ed esattamente come fa il display principale senza avere problemi di errori di parallasse nell'inquadratura. Solo che fino a qualche anno fa gli EVF oltre che pesavano parecchio sul prezzo finale della fotocamera ma soprattutto le loro prestazioni erano decisamente inferiori a quelle dei mirini ottici delle reflex. Oggi la differenza di prestazioni è stata colmata, anzi in alcune fotocamere mirrorless di fascia alta sono addirittura superiori. Quindi e inutile continuare ancora con gli ingombranti pentaprisma delle reflex ...
Proprio recentemente ho acquistato una Mirrorless Full Frame di fascia professionale, le prestazioni del suo EVF sono eccezionali tanto è vero che ho perso l'abitudine di inquadrare in Live View (ovvero usando il display principale) con il vantaggio (oltre di un decisivo minor ingombro e peso) anche di una maggior stabilità nello scattare scongiurando il mosso negli scatti anche con tempi di esposizione relativamente lunghi (con la stabilizzazione ottica a 5 assi di cui è datata posso scattare tranquillamente anche ad 1/2 sec di esposizione senza ricorrere a cavalletti o a appoggi stabili di fortuna). L'altro vantaggio è che finalmente posso usare la mia nuova fotocamera anche per le riprese astronomiche grazie al minor tiraggio di messa a fuoco senza ricorrere a telescopi specificatamente realizzati con maggior backfocus proprio per l'utilizzo in fotografia astronomica; il mio è un telescopio che ho modificato sostituendo l'obiettivo sferico con uno parabolico di pari focale e apertura (fatto realizzare appositamente qui in italia da un noto ottico veneto), ma avevo sempre il problema di un back focus insofficiente per riprese astronomiche con fotocamere reflex ...
Ma oggi
Commento # 16
di: Giuss
pubblicato il 15 Febbraio 2022, 15:16
Da (parziale) ignorante è quello che stavo pensando io, se si usano mirini elettronici lo specchio non ha senso di esistere.
Serviva nelle reflex a pellicola per vedere con il mirino attraverso l'obiettivo della macchina.
Serviva nelle reflex a pellicola per vedere con il mirino attraverso l'obiettivo della macchina.
Commento # 17
di: nickmot
pubblicato il 15 Febbraio 2022, 15:19
Originariamente inviato da: Giuss
Da (parziale) ignorante è quello che stavo pensando io, se si usano mirini elettronici lo specchio non ha senso di esistere.
Serviva nelle reflex a pellicola per vedere con il mirino attraverso l'obiettivo della macchina.
Serviva nelle reflex a pellicola per vedere con il mirino attraverso l'obiettivo della macchina.
Solo negli ultimi anni i mirini elettronici hanno raggiunto una buona qualità, tanto da non far rimpiangere quelli ottici.
Commento # 18
di: demon77
pubblicato il 15 Febbraio 2022, 15:25
Originariamente inviato da: nickmot
Solo negli ultimi anni i mirini elettronici hanno raggiunto una buona qualità, tanto da non far rimpiangere quelli ottici.
Esatto.
Era appunto per quersto motivo che quasi tutti hanno tergiversato a lungo prima di cestinare definitivamente specchio e pentaprisma.
Commento # 19
di: HSH
pubblicato il 15 Febbraio 2022, 15:27
Originariamente inviato da: demon77
ah beh si, se perliamo delle ML di ultimo grido sicuramente.
Anche una normale Z50 apsc, solo corpo sta sui 950 € contro l'ottima D5600 300€ in meno
Commento # 20
di: HW2021
pubblicato il 15 Febbraio 2022, 15:27
Per quanto riguarda il confronto delle fotocamere digitali con i comparti fotografici degli smartphone, io NON sono assolutamente d'accordo con chi sostiene che oramai gli smartphone hanno superato le performance delle fotocamere digitali e anche in futuro non credo assolutamente che sarà così per i seguenti motivi:
Gli smartphone sono limitati nelle dimensioni dei sensori che non possono salire oltre certe dimensioni limite (già sarebbe una follia dotare uno smartphone di un sensore da un pollice) almeno che a qualche produttore non venga la folle idea di immettere nel mercato fotocamere smart mirrorless con tutte le funzionalità tipiche degli smartphone ... vi immaginate di andare in giro con cellulari-fotocamera grossi come mattoni ... i vetusti Motorola dual band 8900 international sarebbero a confronto delle minmiature :-)). Il limite delle dimensioni dei sensori fotografici negli smartphone impongono anche limitazioni in termini di range di focali disponibili, di sensibilità ecc. ecc.
L'altro aspetto degli smartphone è che la tendenza di mercato è quella di offrire sensori fotografici infarciti eccessivamente di megapixels, questo va tutto a svantaggio della qualità degli scatti.
INSOMMA PER FARLA BREVE GLI SMARTPHONE PER I PREDETTI MOTIVI NON POTRANNO SUPERARE MAI LE PRESTAZIONI DELLE FOTOCAMERE (ALMENO) QUELLE DI FASCIA ALTA E MEDIA NEANCHE SE SI CONFRONTANBNO CON COMPATTE DI FASCIA ALTA, A PARTE LE FOTOCAMERE DA 100/150 € O QUELLE CHE TI REGALANO COMPRANDO UN DETERSIVO IN POLVERE PER LAVATRICE (finalmente hanno perso questo ridicolo vizio i produttori di detersivi in polvere!).
Gli scatti vanno valutati stampandoli e non ingrandendoli al 100% nei display e nella stampe è palese l'abissale differenza in termini qualitativi degli scatti tutta a favore delle compatte prosumer o fotocamere reflex o non reflex con sensori da un pollice e più ...
Gli smartphone sono limitati nelle dimensioni dei sensori che non possono salire oltre certe dimensioni limite (già sarebbe una follia dotare uno smartphone di un sensore da un pollice) almeno che a qualche produttore non venga la folle idea di immettere nel mercato fotocamere smart mirrorless con tutte le funzionalità tipiche degli smartphone ... vi immaginate di andare in giro con cellulari-fotocamera grossi come mattoni ... i vetusti Motorola dual band 8900 international sarebbero a confronto delle minmiature :-)). Il limite delle dimensioni dei sensori fotografici negli smartphone impongono anche limitazioni in termini di range di focali disponibili, di sensibilità ecc. ecc.
L'altro aspetto degli smartphone è che la tendenza di mercato è quella di offrire sensori fotografici infarciti eccessivamente di megapixels, questo va tutto a svantaggio della qualità degli scatti.
INSOMMA PER FARLA BREVE GLI SMARTPHONE PER I PREDETTI MOTIVI NON POTRANNO SUPERARE MAI LE PRESTAZIONI DELLE FOTOCAMERE (ALMENO) QUELLE DI FASCIA ALTA E MEDIA NEANCHE SE SI CONFRONTANBNO CON COMPATTE DI FASCIA ALTA, A PARTE LE FOTOCAMERE DA 100/150 € O QUELLE CHE TI REGALANO COMPRANDO UN DETERSIVO IN POLVERE PER LAVATRICE (finalmente hanno perso questo ridicolo vizio i produttori di detersivi in polvere!).
Gli scatti vanno valutati stampandoli e non ingrandendoli al 100% nei display e nella stampe è palese l'abissale differenza in termini qualitativi degli scatti tutta a favore delle compatte prosumer o fotocamere reflex o non reflex con sensori da un pollice e più ...