La Nikon Z9 vuole essere un'ammiraglia in tutto e per tutto. Non stupisce, dunque, che la struttura del corpo macchina sia fortemente ispirata a quella delle reflex top di gamma, D5 e D6 in primis. Le similitudini più evidenti riguardano l'impugnatura verticale integrata, che porta la Z9 ad avere un peso e degli ingombri analoghi a quelli delle reflex, anche se a conti fatti si risparmiano circa 10mm sia in altezza che in larghezza, e circa 100g di peso rispetto alla D6. Questo, lungi dall'essere un difetto, è ciò che rende la Z9 una degna aspirante al trono.
In particolare, la generosa batteria delle ammiraglie le regala non meno di 700 scatti (standard CIPA) ma, facendo ampio ricorso allo scatto continuo e poco al display per revisione, la reale autonomia può essere enormemente maggiore – svariate migliaia di scatti, in funzione dell'utilizzo più o meno disinvolto delle raffiche ad alta velocità.
Identica alle reflex la zona del pulsante di scatto, ed è stata ripresa anche la soluzione del pulsante da azionare con la mano sinistra per la selezione della modalità AF, che la Z9 offre sullo spigolo del corpo macchina e non sotto l'ottica, comunque in posizione molto pratica.
Esistono anche importanti differenze rispetto alle reflex. Laddove D5 e D6 offrivano un display fisso e una colonna di pulsanti a sinistra, la Z9 offre un display basculante che arriva al margine sinistro della fotocamera, e di conseguenza i pulsanti hanno subito una riorganizzazione, che non tutti troveranno positiva – accesso a menu e riproduzione sono ora a destra, insieme ai comandi prettamente fotografici.
1 -
L'impugnatura orizzontale è equivalente a quella delle ammiraglie reflex, il che è un grosso complimento. Quasi perfetto anche il trio Ghiera/AF-On/Joystick dell'impugnatura verticale, con la sola ghiera che è necessariamente meno sporgente per non interferire col palmo quando la macchina è in posizione orizzontale. In ogni caso, un'ottima soluzione. Il pulsante di scatto verticale è assistito dal pulsante ISO e da un pulsante programmabile generico – più di quanto facesse la D5.
2 - Nikon non ha lesinato sui pulsanti personalizzabili. Tre frontali, facilmente raggiungibili e sagomati in modo da essere riconoscibili al tatto, a cui si aggiungono il quarto posteriore e un quinto in prossimità del pulsante di scatto verticale (vedi punto 1).
3 -
L'unica tendina, nella Z9, è quella che protegge il sensore allo spegnimento della fotocamera. La protezione può essere disattivata (anzi, è disattivata di default) per ridurre il tempo di accensione.
4 -
Qui, sotto due classici "tappi" in gomma fissati al corpo macchina, si trovano il terminale syncro flash e il controllo remoto a 10 pin.
5 -
Graditissimo "ritorno": il pulsante per la selezione della modalità di messa a fuoco. Tassello importante della perfetta ergonomia delle reflex, ci era finora mancato sulle mirrorless. Ottima la posizione scelta, facilmente raggiungibile con la mano sinistra.
1 -
Piccola (ma gradita) aggiunta tra i pulsanti di sinistra, che ora includono il pulsante di selezione rapida delle modalità di scatto introdotto dalla D5 (in quel caso, sul dorso). Sempre disponibile la ghiera delle modalità di scatto sottostante, che permette di selezionare le "categorie", per così dire: scatto singolo, continuo ad alta o bassa velocità, autoscatto. In questo caso, tramite il pulsante e una delle due ghiere di comando, è possibile fare una regolazione fine – ad esempio, per lo scatto continuo a bassa velocità, si può passare da 1 a 10 fps.
Viceversa, selezionando sulla ghiera delle modalità di scatto la posizione "Selezione rapida", è possibile passare in rassegna le diverse "categorie" di cui sopra con la ghiera di comando principale (posteriore) e modificarne il valore con la ghiera di comando secondaria (anteriore).
2 -
Il display secondario superiore è più compatto di quello delle reflex, ma ugualmente ricco di informazioni. Non è presente sulla Z9, a nostro avviso giustamente, il display LCD terziario sul dorso, reso ormai obsoleto da dimensione, densità e versatilità dei primi due.
3 -
La zona del pulsante di scatto ricalca quello delle ultime professionali Nikon, favorendo la transizione da reflex a mirrorless – per lo meno, da reflex Pro a Z9. Non manca il classico scatto sulla ghiera di accensione che attiva la retroilluminazione, in questo caso attiva anche sui pulsanti del dorso.
1 -
Il display della Z9, un generoso 3,2" da 2,1 milioni di punti, touch, è montato su un supporto basculante che ne consente l'inclinazione verso l'alto/basso e verso destra/sinistra, dando un'ottima impressione di robustezza. In entrambe le posizioni della fotocamera, orizzontale o verticale (pulsante in alto), il display raggiunge almeno i 90°, consentendo uno scatto agevole anche con fotocamera a terra.
2 -
Il mirino è uno dei punti forti di questa fotocamera. Qualcuno potrà criticare la minore risoluzione e ampiezza rispetto alla concorrente Sony A1, ma le performance non sono seconde a nessuno, e il rapporto di ingrandimento, 0,8x, è già superiore a quello della D5, così come la distanza di accomodamento dell'occhio. Quanto alla risoluzione, beh… una volta arrivati a 1280x960 pixel su mezzo pollice di diagonale, importa davvero andare oltre?!?
3 -
Classica "terna" di comandi fotografici principali (Ghiera posteriore, AF-On e Joystick), a cui si aggiunge il pulsante (i) che richiama il menu rapido. L'efficace combinazione tra joystick (selezione della voce) e una delle due ghiere di comando (modifica della voce selezionata) rende questo strumento una preziosa risorsa per il fotografo.
4 -
Nella parte inferiore si trovano i pulsanti "di servizio", come accesso al menu e riproduzione. In linea di principio, preferiamo una rigida separazione tra comandi prettamente fotografici e di menu, ma dobbiamo dire che, durante la prova, non ci è mai capitato che i pulsanti inferiori interferissero con la nostra attività, nemmeno in posizione verticale.
5 -
Doppio slot di memoria, CFexpress Type B / XQD. Date le prestazioni complessive, non stupisce siano stati abbandonati i formati meno performanti.