ASUS ProArt PA329CV: un 32 pollici 4k dai colori eccellenti

ASUS ProArt PA329CV: un 32 pollici 4k dai colori eccellenti

di Andrea Bai , pubblicato il

“Tanto spazio di lavoro e colori accurati: esigenze imprescindibili per chi è alla ricerca di un monitor di qualità per applicazioni professionali. ProArt PA320CV è calibrato di fabbrica, per assicurare accuratezza del colore anche a chi non dispone di colorimetro”

La linea ProArt di Asus si rivolge ormai da diversi anni al mondo dei fotografi, creator, videomaker o grafici. Si tratta di una famiglia di prodotti che comprende monitor, sistemi portatili, sistemi desktop, videoproiettori e componenti hardware, pensati espressamente per le particolari esigenze di chi lavora con le immagini e lo fa ad alto livello: una caratteristica chiave delle soluzioni di visualizzazione di questa famiglia è infatti l’attenzione verso l’elevata fedeltà cromatica.

Ecco perché ProArt PA329CV è un monitor dalle caratteristiche particolarmente interessanti: si tratta di una periferica di visualizzazione dalle dimensioni generose, con 32 pollici di diagonale e risoluzione nativa 4K di 3840x2160 pixel in rapporto 16:9 e con una definizione di 137 pixel per pollice. Questo monitor è realizzato con l’impiego di un pannello IPS, che garantisce un angolo di visuale di 178° sia sul piano orizzontale, sia sul piano verticale. Il pannello è a 10-bit ed è accreditato di una copertura al 100% degli spazi colore sRGB e Rec.709. La luminanza massima dichiarata è di 350 candele su metro quadro (picco in HDR di 400 candele su metro quadro), il rapporto di contrasto è di 1200:1. Frequenza di aggiornamento di 60Hz, tempo di risposta GtG di 6 millisecondi e supporto allo standard HDR10 completano la carta d’identità tecnica di questo monitor.

Asus ProArt PA329CV si mostra come un monitor imponente, in virtù della sua diagonale di 32 pollici, e dal peso importante di 12,6 chilogrammi. L’utente può allestire il monitor sul proprio piano di lavoro scegliendo due soluzioni, entrambe comprese nella confezione: un tradizionale piedistallo con ampia base d’appoggio, oppure un meccanismo a morsetto che dà modo di fissare il monitor ad un bordo del tavolo o della scrivania, consentendo di ottimizzare l’organizzazione degli spazi nelle postazioni compatte.

A prescindere dalla soluzione scelta, il braccio che regge il display è il medesimo: un elemento tubolare provvisto di un’apertura alla base per il passaggio dei cavi, così da aiutare a mantenere ordinata la postazione di lavoro. Il braccio può ruotare sulla base di 30 gradi verso destra e verso sinistra, mentre sulla sommità del braccio è presente lo snodo che consente al monitor di inclinarsi di 23 gradi verso l’alto e di 5 gradi verso il basso, oppure di passare all’assetto Pivot con una rotazione di 90 gradi. Lo snodo può infine scorrere sul braccio permettendo di regolare l’altezza del monitor.

L’estetica di ProArt PA329CV è essenziale e sobria, lasciando da parte quelle stravaganze che normalmente vengono destinate ai prodotti più espressamente dedicati al mondo gaming. Il monitor mette a disposizione i tasti per l’accensione e gestione dell’On Screen Display sulla cornice frontale, nella parte bassa a destra, rendendo più facile l’accesso alle impostazioni. C’è anche un piccolo jog che permette di navigare all’interno dei menù dell’OSD.

Sul retro sono raccolte le porte di collegamento: troviamo una porta USB-C con Power Delivery fino a 90W, due porte USB, due porte HDMI 2.0 e un porta DisplayPort e un connettore minijack per cuffie o altoparlanti esterni (il monitor integra comunque due speaker da 1,2W che, a meno di esigenze specifiche, non rendono necessario l’impiego di altoparlanti). L’alimentatore è integrato.

L'importanza della fedeltà cromatica

ASUS pone una particolare attenzione, nella sua linea di monitor ProArt, all'aspetto della fedeltà e dell'accuratezza cromatica che vengono indicati dal parametro chiamato "Delta E". Rimandando il lettore all'articolo tecnico dove abbiamo spiegato il nostro approccio alle analisi dei monitor, ricordiamo velocemente che il Delta E esprime la distanza tra due punti nello spazio colore. Un valore di DeltaE compreso tra 0 e 2 rappresenta uno scostamento tra misura e riferimento praticamente non percepibile ad occhio nudo, e per alcuni colori particolari non sono percebibili nemmeno scostamenti pari a DeltaE 3. Ecco perché un monitor con un valore di DeltaE medio inferiore a 2, come ASUS garantisce con questo ProArt PA329CV, rappresenta una caratteristica desiderabile quando si cerca una periferica dedicata ad impieghi professionali: si avrà la certezza di visualizzare colori fedeli ed accurati, potendo operare con cognizione di causa su immagini e video.

ASUS ProArt PA329CV viene calibrato in fabbrica, così che l'utente possa avere la garanzia di utilizzare un monitor accurato anche se non dispone di strumenti di calibrazione. A testimoniare il comportamento del monitor troviamo, nella confezione, un report di calibrazione che indica il risultato delle operazioni di calibrazione effettuate garantite dal marchio Calman Verified.

Il colore di un pixel è determinato da tre elementi: tinta, saturazione e luminanza. La tinta può essere influenzata dal bilanciamento RGB se vi sono dominanti indesiderate, la saturazione dipende dall'estensione dello spazio colore, mentre la luminanza è strettamente legata all'andamento della curva di gamma. Ecco per quale motivo l'analisi della fedeltà cromatica rappresenta una vera e propria cartina al tornasole della bontà di un monitor, poiché la capacità di mostrare una scala di grigi neutra, uno spazio colore ampio, e una corretta luminanza derivano direttamente dalla qualità del pannello e dalla qualità ed efficacia dell'elettronica che lo pilota.

ProArt PA329CV alla prova dei fatti: colori eccellenti

Procediamo quindi con il nostro consueto set di misure, andando ad analizzare il preset sRGB valutando quindi l'efficacia della calibrazione di fabbrica, e passando poi alla verifica del comportamento in modalità HDR.

Bilanciamento RGB
Bilanciamento RGB

Curva di Gamma
Curva di gamma

Gamut
Gamut

DeltaE
DeltaE

L'analisi del preset sRGB permette di riscontrare un comportamento davvero di alto livello per questo monitor ASUS ProArt PA329CV. Il primo passo nella nostra analisi è, come di consueto, la verifica del bilanciamento delle componenti RGB lungo tutta la scala di grigi: rileviamo un buon equilibrio con scostamenti minimi rispetto al riferimento e tali da non essere pressoché percepibili ad occhio nudo, con la conseguenza di una resa complessiva d'immagine che risulta neutra e priva di dominanti indesiderate. Proseguendo con l'analisi della progressione tonale rileviamo anche qui un ottimo comportamento, con una curva di gamma che procede in maniera corretta e rispettosa del riferimento 2.2. La luminanza massima registrata con il preset sRGB è di 80 candele su metro quadrato, per un rapporto di contrasto nativo rilevato di 1138:1. Non deve stupire un livello così contenuto di luminanza del bianco, poiché si tratta di un valore considerato confortevole e adeguato per operare in ambienti dalla bassa illuminazione, ritenuto ideale per impieghi di fotoritocco, grafica e produzione video. Passando all'aspetto cromatico, rileviamo un gamut che coincide in maniera pressoché perfetta con lo spazio colore sRGB, coprendolo completamente. Ecco quindi che come si spiegava poco sopra, e a valle delle analisi effettuate fin qui, la verifica della fedeltà cromatica ci presenta un risultato che rasenta l'eccellenza: riscontriamo infatti, come promesso dai dati di targa, un Delta E medio inferiore a 2 (0,92 per la precisione), con pochissimi campioni che superano appena il valore di 1, spingendosi al massimo a 1,64. 

Bilanciamento RGB
Bilanciamento RGB

Curva di Gamma
Curva di gamma

Gamut
Gamut

DeltaE
DeltaE

Il monitor ASUS ProArt PA329CV si fregia della certificazione VESA DisplayHDR 400, che tra le certificazioni che il VESA prevede per le specifiche HDR è quella meno severa (si potrebbe dire, con un po' di polemica verso il VESA, che "non è vero HDR"). Per ottenere questa certificazione basta infatti un monitor capace di esprimere una luminanza di picco di almeno 400 candele su metro quadro, una profondità cromatica di 8-bit, la capacità di gestire il global dimming e una copertura almeno del 95% dello spazio colore REC BT.709. ProArt PA329CV rispetta e supera tutti questi parametri, facendo rilevare una luminanza di picco di 425 candele su metro quadro e un triangolo di gamut più ampio rispetto al riferimento. In modalità HDR il bilanciamento del bianco non è impeccabile, e di conseguenza si ripercuote un poco sulla fedeltà cromatica, che resta comunque di un buon livello. E' chiaro però che le specifiche VESA DisplayHDR 400 non sono pensate per la produzione di contenuti, ma per la semplice fruizione e per offrire all'utente un'esperienza HDR basilare.

Passando alla prova pratica dell'OSD, si riscontra la presenza di una buona completezza quanto a possibilità di regolazione. Non solo vi sono 9 preset tra cui scegliere a seconda della destinazione d’impiego e due personalizzabili dall’utente, ma vi è anche la possibilità di andare ad agire su alcuni parametri che riguardano nello specifico la calibrazione dei singoli colori, primari e complementari, potendo per ciascuno regolare con precisione tinta e saturazione, nonché la possibilità di regolare il bilanciamento RGB a due punti. L'OSD risulta generalmente semplice da navigare e dalla buona reattività, anche se tuttavia vi sono alcune regolazioni che ci saremmo aspettati di trovare sotto altre voci: il bilanciamento RGB, ad esempio, si trova sotto al cappello della regolazione dei colori, laddove generalmente viene posto sotto la voce "temperatura colore". 

Dall'OSD si accede inoltre alla funzionalità QuickFit Plus, che permette di mostrare in sovraimpressione allo schermo una serie di line guida, griglie o righelli che possono agevolare le fasi di produzione di contenuto, permettendo di visualizzare a colpo d'occhio la correttezza geometrica e i limiti d'immagine di quanto si sta riprendendo o fotografando. Non mancano, infine, le tecnologie Low Blue Light e Flicker Free per prevenire l'affaticamento della vista.

Tirando le fila di quanto visto fino a qui, il monitor ProArt PA329CV si dimostra essere una soluzione interessante per chi è alla ricerca di un monitor di qualità, che permetta di affrontare attività professionali o prosumer con tutta la comodità di un'ampia area di lavoro e con la necessaria accuratezza cromatica. La risoluzione 4K su 32 pollici di diagonale mette a disposizione uno spazio di lavoro generoso e confortevole, che non affatica la vista, mentre la pre-calibrazione in fabbrica assicura una qualità di alto livello, adatta ad impieghi di produzione fotografica, grafica e video SDR in ambito web. Una buona polivalenza, con una spiccata dote professionale, il tutto ad un costo che risulta in linea con quanto offerto: 799 Euro è la fascia di prezzo a cui si trovano soluzioni con tali caratteristiche, e che nel caso di ProArt PA329CV comprende inoltre 3 anni di garanzia e 3 mesi gratuiti di abbonamento al servizio Creative Cloud di Adobe.


Commenti (9)

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Commento # 1 di: cruelboy pubblicato il 23 Maggio 2022, 16:48
Ottimo articolo come al solito.
Mi sarebbe giusto piaciuto vedere qualche dettaglio del secondo braccio a morsiera.

Una domanda: ma prodotti del genere anni fa non costavano un occhio della fronte? L'ultima volta che provai a vedere un ProArt di queste caratteristiche, ci voleva almeno il doppio! (difatti poi dirottai su un "leggermente" più economico BenQ )
Commento # 2 di: ugo73 pubblicato il 23 Maggio 2022, 17:29
Ciao,
la risposta è semplice: il pannello 10 bit è di tipo 8 bit + frc come il mio dell del 2010 ma se allora era ok oggi non lo è piu.
Ugo
Commento # 3 di: hackaro75 pubblicato il 24 Maggio 2022, 10:36
sbaglio o è privo di LUT hardware? Il che lo rende abbastanza inutile per lavori seri ...
Commento # 4 di: cruelboy pubblicato il 24 Maggio 2022, 17:09
Originariamente inviato da: ugo73
Ciao,
la risposta è semplice: il pannello 10 bit è di tipo 8 bit + frc come il mio dell del 2010 ma se allora era ok oggi non lo è piu.
Ugo


Aaaaaah... ok!
Allora ci stava il trucco
Commento # 5 di: ugo73 pubblicato il 24 Maggio 2022, 18:18
Originariamente inviato da: cruelboy
Aaaaaah... ok!
Allora ci stava il trucco


Ciao ho creato una lista di comparizione tra i diversi modelli a 32 pollici proart, alcuni affermano comunque che il PA32UC-K sia ad 8 bit+ frc.
Ecco il link di comparizione dei modelli
https://www.displayspecifications.c...ison/9af520bbe0
Ed ecco chi sostiene che il PA32UC-K sia ad 8 bit+frc
https://www.fotografiamoderna.it/asus-pa32uc-k32/
Ugo
Commento # 6 di: ugo73 pubblicato il 24 Maggio 2022, 18:19
Originariamente inviato da: hackaro75
sbaglio o è privo di LUT hardware? Il che lo rende abbastanza inutile per lavori seri ...


Ciao,
cosa intendi per LUT hardware?
Grazie
Ugo
Commento # 7 di: hackaro75 pubblicato il 24 Maggio 2022, 18:29
Commento # 8 di: efewfew pubblicato il 25 Maggio 2022, 13:18
Per farla breve, se calibri il monitor con un colorimetro, se il monitor non ha la LUT hardware applichi il profilo colore nel sistema operativo, se il monitor lo sposti in un altro pc di devi prendere quel profilo e applicarlo anche nel nuovo pc.
Se il monitor ha la LUT hardware la profilazione la memorizzi nel monitor, e se stacchi il monitor e lo metti in un altro pc ovviamente rimane calibrato.
Commento # 9 di: ugo73 pubblicato il 26 Maggio 2022, 20:47
Ciao
Ho fatto richiesta ad Asus se anche il modello PA32UC-K era ad 8 bit+frc o 10 bit vero( in internet alcuni dicono che sia ad 8 bit frc altri ancora dicono che sia a 10 bit vero). Per rispondere alla mia domanda mi hanno chiesto il codice del monitor. Ovviamente gli ho risposto che non lo avevo e che prima di acquistarlo volevo riassicurazioni sul fatto che fosse a 10 bit vero. Allora mi hanno rimandato alla pagina ufficiale del monitor che riporta un generico 10 bit. Ho spulciato anche i documenti scaricabili dalla pagina di download ma niente. Ricontattata l'assistenza gli ho risposto che dai documenti pubblici non era possibile ad arrivare ad una conclusione e come risposta mi hanno detto di nuovo che avevano bisogno del codice del pannello. Scocciato gli ho detto che se avevano bisogno del codice del pannello voleva dire solo una cosa e cioè che il monitor può montare sia un pannello a 8 bit+frc o un pannello a 10 bit e che costituiva una truffa che non mi sarei mai aspettato da Asus. Vorrà dire che resterò a Dell dove specifica se si tratta di un pannello a 8 bit+frc o 10 bit reale.