La EOS R10 è una interessantissima fotocamera amatoriale, che rischia di mietere due vittime.
Da un lato, è infatti plausibile che, qualora le APS-C del sistema R dovessero essere ben accolte dal mercato – e la R10 mostra che ci sono tutti i presupposti del caso – il sistema M venga progressivamente abbandonato. Dall'altro, ci siamo persino un po' stupiti nel constatare quanto questa generazione di mirrorless sia vantaggiosa rispetto alle reflex di pari categoria. Lo stesso ancora non accade nella fascia professionale, ma per modelli come la R10, che si scontrano direttamente con reflex quali 850D, la scelta è oggi molto facile: la mirrorless vince facilmente.
Non è solo questione di performance, degli allettanti 23 fps massimi che, per questo corpo macchina, risultano persino eccessivi, ma di struttura generale. Il sistema AF è molto simile a quello dei modelli pro, fatto che per le reflex nemmeno si avvicinava alla verità. Poi la ricchezza di funzioni e, sì, anche di comandi (considerata la categoria, si intende). Tradizionali punti deboli delle mirrorless come il mirino non sono certo scomparsi – la R10 non si può permettere le soluzioni tecniche della R3 – ma, nel confronto con le reflex entry-level, anche questi punti risultano… non tanto deboli.
Proprio in questa fascia di prezzo, dunque, le mirrorless mostrano a nostro avviso il loro maggior potenziale, tanto da gettare un'ombra sul futuro delle reflex EOS a 3 e 4 cifre.
Resta il nodo autonomia, qui molto sacrificata in favore di compattezza e leggerezza (è stata scelta la stessa, piccola batteria delle reflex di fascia bassa). Non c'è molto da dire: necessario tenere con sé una seconda batteria di ricambio.
Per quanto detto poco sopra, inutile sottolineare come il rapporto qualità/prezzo sia estremamente favorevole.