La Hasselblad X2D 100C adotta un nuovo sensore ibrido che porta la messa a fuoco a rilevazione di fase nel sistema X. Ci aspettavamo tanto da questo upgrade, considerato che proprio il sistema AF era stato da noi considerato il punto debole dei modelli precedenti. Purtroppo, il reale vantaggio operativo si è dimostrato inferiore alle attese, anche per scelte del costruttore che, come da tradizione, ha trascurato tutto ciò che avrebbe reso la fotocamera più a suo agio in contesti dinamici.
Ne è uscito un prodotto che, al pari dei predecessori, è sì compatto e portatile, ma rimane di fatto relegato entro pochi ambiti tipicamente da studio, come still-life e ritratto posato (per inciso, in questo secondo caso, il riconoscimento occhi non avrebbe guastato). A questi si deve naturalmente aggiungere il paesaggio.
Qualche anno fa, avremmo considerato un simile quadro normale nel mondo medio formato. Nel 2019, però, Fujifilm ha mostrato che è possibile fare di più anche in contesti dinamici, e lo ha fatto con questo stesso sensore…
Certo è che, dopo alcune perplessità in fase di scatto, si aprono le immagini prodotte e… beh, si rimane a bocca aperta. Alle doti del sensore, già note (risoluzione, gamma dinamica, enorme malleabilità dei file prodotti), Hasselblad ha aggiunto il suo tocco in termini di ottiche (con il nuovo 55mm che le consente di superare la diretta concorrente Fuji in termini di dettaglio) e resa cromatica. I colori sono vividi e naturali allo stesso tempo, le immagini prendono vita.
Singolare notare come i prodotti "oltre il 35mm" più interessanti in questo momento (parliamo di Hasselblad X2D, Fujifilm GFX 100 e 100S) di basino tutti sul medesimo sensore Sony e come, nonostante la base comune, la forbice di prezzo sia piuttosto ampia, da circa 6000 a circa 9500 Euro.