Per quanto ci riguarda, le doti di questa fotocamera non sono mai state in discussione.
Al pari della Mark IV, la A7R Mark V è capace di garantire un livello di dettaglio incredibile con un rumore di fondo accettabilissimo, cosa che, per inciso, si traduce anche in una gamma dinamica e una malleabilità del RAW allo stato dell'arte. In sintesi: i sensori Sony si confermano al top.
Essendo la seconda generazione a farlo, quasi non stupisce più che sia in grado di scattare al ritmo di 10 fps, anche con otturatore meccanico (che, per inciso, è garantito per ben 500.000 cicli, quanto o più delle reflex professionali). La Mark V, a proposito, può mantenere la raffica molto più a lungo della Mark IV, cosa che la rende ancora più sfruttabile anche in ambiti che non le sono perfettamente congeniali, come la fotografia naturalistica (che comunque, almeno a livello amatoriale, può essere affrontata con successo).
Tra le numerose, piccole migliorie apportate (mirino, schermo posteriore, sensibilità AF, video 8K, stabilizzatore migliorato, bracketing MAF, supporto a schede SD/CFe Type A), la più importante riguarda indubbiamente l'introduzione dell'iA nella messa fuoco, che potenzia ulteriormente un sistema AF già molto, molto valido. La differenza tra le ultime due generazioni è evidente, ma solo in casi difficili (soggetti lontani, da inseguire tra elementi di disturbo, col viso coperto) o quando entrano gioco soggetti precedentemente non riconosciuti o non gestiti alla perfezione (insetti, animali, auto, aerei, treni).
Come di consueto, molto correttamente a onor del vero, Sony non ritirerà dal mercato la Mark IV all'uscita della Mark V. Le due generazioni (e non solo quelle) coesisteranno, secondo un approccio consolidato che, in questo caso, è più utile che mai: chi sa di dover mettere il sistema AF a dura prova potrà orientarsi sulla Mark V, che offre la tecnologia più avanzata, mentre chi ha esigenze meno sofisticate potrà orientarsi sulla Mark IV ottenendo sostanzialmente la stessa qualità fotografica (fatto salvo un pizzico di rumore in più ad alti ISO).
I terreni di gioco più congeniali per questa macchina rimangono il paesaggio, lo studio e la cerimonia. Ancor più del modello precedente, comunque, la versatilità e la facilità operativa la rendono adatta anche come corpo macchina generico, per utilizzo a tutto tondo. Anche se può sembrare assurdo, in effetti, vedremmo bene la A7R V tra le mani dell'appassionato che, di tanto in tanto, non disdegna la caccia fotografica: la modalità APS-C da 26 Mpixel e il nuovo sistema AF consentiranno anche al dilettante di ottenere facilmente risultati impensabili.